Gabriele Nissim presenta “La lettera a Hitler” (Alessandrianews 05.04.16)

Mercoledì 6 aprile all’Istituto Cellini il giornalista, saggista e fondatore di Gariwo, il Giardino dei Giusti di Milano, presenterà il suo ultimo libro. L’incontro si colloca nell’ambito del progetto “Per non dimenticare” sviluppato da docenti e allievi della scuola

VALENZA – Mercoledì 6 aprile alle 15 nell’aula magna dell’Istituto Cellini (strada Pontecurone 17) Gabriele Nissim, giornalista, saggista e fondatore di Gariwo, il Giardino dei Giusti di Milano, presenterà il suo ultimo libro La lettera a Hitler. Storia di Armin T. Wegner, combattente solitario contro i genocidi del Novecento. L’incontro è aperto agli studenti e alla cittadinanza.

Il testo di Nissim (vincitore del premio Fiuggi Storia 2015) fa scoprire un personaggio davvero straordinario, con la sua travolgente umanità e le sue ambiguità e debolezze. Armin T. Wegner è un artista, uno scrittore che fin da giovane si infiamma di fronte alle ingiustizie e con l’animo indignato compone non solo poesie, romanzi, saggi, ma anche le “lettere aperte” che lo hanno reso famoso, ovvero denunce e testimonianze pubbliche del buio della Storia.
Ragazzo molto sensibile e aperto agli altri, a 14 anni salva una ragazza dall’annegamento e viene decorato al valor civile.

Tra il 1915 e il 1933 compie tre gesti cruciali contro le atrocità che colpiscono milioni di uomini: la denuncia, con foto e conferenze pubbliche, dello sterminio degli armeni compiuto dal governo dei Giovani Turchi; l’abiura del comunismo, dapprima amato e poi ripudiato come un inganno; la protesta contro la persecuzione antisemita di Hitler.
Armin Wegner, con il suo coraggio ma anche con le sue debolezze e contraddizioni, costituisce un chiaro esempio di Giusto universale, onorato a Yerevan e a Yad Vashem per la sua solidarietà con armeni ed ebrei, pagata a caro prezzo.

L’incontro con Gabriele Nissim si colloca nell’ambito del progetto Per non dimenticare sviluppato da docenti e allievi dell’Istituto Cellini di Valenza. Si tratta di un percorso pluriennale che prendendo le mosse dal dramma della Shoah vuole offrire ai ragazzi la possibilità di riflettere, di anno in anno, sui genocidi perpetrati nel corso del Ventesimo secolo (quest’anno si è affrontato il genocidio degli armeni) e li aiuti a capire che queste tragedie non sono “anomalie della storia”, eccezioni irripetibili, ma eventi che hanno la loro origine in comportamenti e circostanze frequenti, spesso considerate innocue se non addirittura “normali”.

La finalità del progetto è dunque quella di aiutare i ragazzi a capire che “avere memoria” di queste tragedie consiste prima di tutto in un impegno, costante, che coinvolge in prima persona, nel bloccare comportamenti di intolleranza e disprezzo nei confronti degli altri che possono essere il punto di avvio di terribili processi genocidari.