Genocidio Armeno – Memoria storica e riconoscimenti istituzionali (Assadakah 02.04.19)

pesso la commemorazione di un centenario rappresenta una formalità, un ricordo che dura il tempo di un solo giorno ma quella del genocidio degli Armeni, celebrata nel 2015, in Italia ha avuto un impatto rilevante che continua a produrre, anche a distanza di tempo, i suoi effetti. Ha avuto l’ottimo risultato di salvare dall’oblio una terribile pagina di storia sconosciuta alla stragrande maggioranza degli italiani, ciò anche grazie alle parole di Papa Francesco che ha definito la tragedia degli Armeni il primo genocidio del XX secolo. Una dichiarazione, quella del Pontefice, che ha sicuramente scosso le coscienze. Dopo questa affermazione, che ha scatenato l’ira di Ankara, e i numerosi eventi organizzati dalle diverse comunità armene per ricordare il milione e mezzo di vittime del Metz Yeghern si è notato, nel nostro Paese, un interesse sempre crescente verso l’Armenia e gli armeni. Si registra una maggiore conoscenza e sensibilità per la storia e le tematiche di questo popolo.

Le iniziative organizzate dagli armeni della diaspora, anche attraverso le Comunità e l’Ambasciata della Repubblica d’Armenia in Italia, hanno contribuito non solo a puntare l’attenzione su questa materia ma il centenario del 2015 ha offerto anche l’occasione per innumerevoli pubblicazioni dedicate al genocidio ma non solo: ha fatto conoscere anche altre opere di anni precedenti che non avevano avuto la diffusione che meritavano.

Sul fronte dei riconoscimenti nel corso di questi anni, sempre più Enti Locali e Consigli Regionali hanno riconosciuto il genocidio armeno incrementando notevolmente il numero di quelli avvenuti negli anni precedenti al centenario. Dal 1997 al 2014 i riconoscimenti sono stati infatti solo 80 mentre dal 2015 al 2018 sono stati ben 52 soprattutto grazie all’iniziativa lanciata all’inizio del 2015 dal Consiglio per la Comunità Armena di Roma, accolta da altre Comunità e Associazioni, di arrivare ad un totale di 100 riconoscimenti da parte dei Comuni italiani. A tal proposito in molti si sono impegnati ad inviare lettere di richiesta, materiale informativo sul genocidio e una bozza di mozione da portare all’approvazione. L’obiettivo non solo è stato raggiunto ma anche superato. Recentissimo e rilevante poi è stato il riconoscimento del Metz Yeghern da parte del Consiglio della Regione Lazio che ha approvato all’unanimità, il 18 marzo di quest’anno, la mozione presentata dall’onorevole Sergio Pirozzi su richiesta del Consiglio per la Comunità Armena di Roma. Un risultato importante considerato che, la Regione Lazio è la seconda regione più popolata, dopo la Lombardia, è la regione che ha come capoluogo la capitale d’Italia e, considerato che nel corso degli anni ci sono stati diversi tentativi non andati a buon fine. Segno quindi che la sensibilità verso questa immane tragedia è sempre più palese. Anche la Camera dei Deputati nella seduta n. 813 del 17/11/2000 ha approvato il riconoscimento del Genocidio degli Armeni.

Ma non sono solo gli Enti Locali e le Regioni a manifestare interesse crescente. L’argomento Armenia incuriosisce anche Biblioteche Comunali, Associazioni e Istituzioni Scolastiche che chiedono di saperne di più organizzando presentazioni di libri e conferenze. E i testi di storia adottati dalle scuole italiane, da dopo il centenario, hanno cominciato a fare cenno a questa efferata strage che nei tempi passati era stata sempre fagocitata dalle vicende belliche della Prima Guerra Mondiale. In Italia quindi il negazionismo è sempre più isolato, retaggio soprattutto di vecchie ideologie politiche che spesso vanno nel senso opposto a quelle che sono le convinzioni e le coscienze delle singole persone.

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