Genocidio Armeno (Tgyou24.it 17.05.19)

Durante la prima guerra mondiale (1914-1918), nell’area dell’ ex impero ottomano,in Turchia,il genocidio del popolo armeno (1915-1923),il primo del XX secolo. Il governo dei Giovani Turchi, preso il potere nel1908, attua la fine  dell’Etnia armena, presente nell’area anatolica fin da l7°secolo a.C.  I due terzi degli armeni dell’impero Ottomano perirono si contano circa 1.500.000 di persone. Molte furono i bambini islamizzati e donne inviate negli harem. La deportazione e lo sterminio del 1915 vennero preceduti dai pogrom del1894-96 voluti dal Sultano Abdul Hamid II, e da quelli di 1909, attuati dal governo dei Giovani Turchi. Le responsabilità dell’ideazione e dell’attuazione del progetto genocidio  vanno individuate all’interno del partito dei giovani turchi”ittihad ve Terraki ”(Unione e Progresso).l’ala più intransigente del Comitato Centrale del partito, pianificò il genocidio con la supervisione del  Ministero dell’interno e la collaborazione del ministero della giustizia.  I politici responsabili del genocidio furono:Talaat,Enver,Djemal,Mustafà Kemal, detto Ataturk,che ha completato e avvallato l’opera dei Giovani Turchi, sia con nuovi massacri, sia con la negazione delle responsabilità dei crimini commessi. Il Genocidio degli armeni, può essere considerato il più grande genocidio del XX secolo. L’obbiettivo era di risolvere alla radice la  questiona degli armeni, popolazione cristiana che guardava all’occidente. Il movente principale è da ricercarsi all’interno dell’ideologia panturchista, che ispira l’azione di governo dei Giovani Turchi, determinati a riformare lo Stato su una base nazionalista, e quindi sulla  omogeneità etnica e religiosa. La popolazione armena, di religione cristiana, che aveva assorbito gli ideali dello stato di diritto di stampo occidentale, con le sue richieste di autonomia poteva costituire un ostacolo ed opporsi al progetto governativo. L’obiettivo degli ottomani era la cancellazione della comunità armena, come soggetto storico, culturale e innanzitutto politico.

Non secondaria fu la rapina dei beni e delle terre degli armeni. Il governo e la maggior parte degli storici turchi ancora oggi rifiutano di ammettere che nel 1815 è stato commesso un genocidio ai danni del popolo armeno.

Il 24 aprile del 1915 tutti i notabili intrapresero un’opera di sistematica deportazione della popolazione armena verso  il deserto di Der Es-Zor. Deserto provvisorio di deportazione è del maggio1915, seguito dal decreto di confisca dei beni, decreti mai ratificati dal parlamento.

Violenze indiscriminate sulla popolazione civile,  infine i superstiti furono costretti  ad una terribile marcia verso il deserto, nel corso del quale gli armeni furono depredati di tutti i  loro averi  e moltissimi persero la vita. Quelli che giunsero al deserto non ebbero alcuna possibilità                                                  di sopravvivere, molti furono depredati di tutti i loro averi e moltissimi persero la vita e  gettati in caverne. Gli armeni non ebbero alcuna possibilità di sopravvivere, molti bruciati vivi, altri annegati nel fiume Eufrate e nel Mar Nero. Anche la presenza di alcuni Giusti permise al mondo di sapere quello che stava succedendo. Ne ricordiamo due: ArminT.Wegner e Giacomo Gorrini.

Anna Sciacovelli

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