Genocidio, cos’è e cosa significa? I casi più famosi nella storia (Lanotiziagiornale.it 14.04.22)

Genocidio è una parola che purtroppo si è ripetuta più volte nel corso della storia. Nell’aprile 20202, il presidente USA Joe Biden più di una volta, è intervenuto accusando Putin di “genocidio”, gettando ulteriore benzina sul fuoco.

Genocidio, cos’è e cosa significa?

Il genocidio è il fenomeno con cui vengono indicati ” crimini contro l’umanità “, ed è inteso come lo sterminio sistematico , in tutto o in parte, di un gruppo sociale di persone, la cui motivazione principale sono principalmente le differenze di nazionalità, razza, religione e differenze etniche”.

La parola genocidio deriva dal greco genos che significa razza, tribù o nazione , e la radice latina termine -cida , significa uccidere . Il termine è stato creato da Raphael Lemkin, avvocato e consigliere ebreo polacco del dipartimento di guerra degli Stati Uniti durante la seconda guerra mondiale. La parola genocidio inteso come crimine di guerra fu utilizzato la prima volta nel corso della seconda guerra mondiale con la morte di milioni di ebrei.

I casi più famosi nella storia

Purtroppo la storia umana ha conosciuto tanti casi di genocidio che tanta sofferenza ha causato a diverse generazioni di popoli:

  •  Olocausto armeno: fu la deportazione forzata e lo sterminio di un numero indeterminato di civili armeni, stimato tra un milione e mezzo e 2 milioni di persone, dal Giovane governo turco nell’Impero ottomano, dal 1915 al 1923.
  •  Olocausto ucraino: si fa riferimento alla carestia causata dal regime stalinista, che ha devastato il territorio della Repubblica socialista ucraina sovietica, negli anni 1932-1933.
  • Il genocidio degli ebrei , chiamato anche Olocausto o Shoah: ha riguardato il tentativo di annientare totalmente la popolazione ebraica e ha portato alla morte di circa 6 milioni di ebrei, guidata da Adolf Hitler. I metodi utilizzati includevano soffocamento di gas velenoso, tiro, impiccagione, colpire, morire di fame e lavoro forzato.
  • Cambogia: esecuzione di quasi 2 milioni di persone tra il 1975 e il 1979, da parte del regime comunista dei Khmers Rouges o Khmers Khorn (Khmer Rouge), guidato da Pol Pot.
  • Ruanda: è stato un massacro commesso dal gruppo etnico di maggioranza, gli hutu, contro i tutsi, un’esecuzione di circa 1 milione di persone, avvenuta nel 1994.
  •  Bosnia: il massacro di migliaia di musulmani bosniaci si è verificato nella città di Srebrenica nel 1995 ed è stato perpetrato dall’esercito bosniaco di Serbia.