Già pronti 838 km di rotaie. La linea unisce Baku (Azerbaigian) con Kars (Turchia) (Italiaoggi.it 02.11.17)

Baku-Tbilisi-Kars, sono le tre tappe della cosiddetta Btk, primo troncone ferroviario della Via della seta, l’ambizioso progetto di corridoio di collegamento tra l’Asia e l’Europa. La linea di treni tra i due continenti sarà completata nel 2018, quando la Turchia poserà l’ultima pietra nel tunnel sottomarino Marmaray, attualmente in costruzione sotto il Mar di Marmara, che unirà la sponda europea a quella asiatica del Bosforo, a Istanbul in Turchia.

Quando la linea Btk sarà completata, permetterà di trasportare passeggeri e merci «da Pechino a Londra in 12-15 giorni» secondo il ministro turco dei trasporti, Ahmet Arslan.

Il trasporto merci che passa dalla Russia e dal l’Iran, così come il trasporto marittimo, dovranno stare in guardia perché la «Via della seta ferroviaria sarà molto più rapida» hanno assicurato le autorità dell’Azerbaigian.

Lunedì scorso, 30 ottobre, l’Azerbaigian ha inaugurato la nuova linea di 838 chilometri di binari che collegano la capitale Baku, sulla riva occidentale del Mar Caspio, alla città di Kars, nel Nordest della Turchia, passando dalla capitale della Georgia, Tbilisi, come ha riportato Le Monde.

La nuova linea Btk trasporterà, all’inizio, un milione di passeggeri e 6,5 milioni di tonnellate di merci all’anno, carico che salirà a 50 milioni di tonnellate nel 2025, se tutto andrà come previsto.

Lunedì scorso è partito il primo treno da Alat, un porto a Sud di Baku, capitale dell’Azerbaigian, creato per facilitare i commerci con il Kazakistan e il Turkmenistan, due stati dell’Asia centrale che si trovano sulla sponda orientale del Mar Caspio. Salendo a bordo dei treni della nuova linea Btk, i rappresentanti di Azerbaigian, Turchia, Kazakistan, Georgia e Uzbekistan hanno percepito una promessa di «pace e prosperità per la regione».

La promessa non è valida per l’Armenia, tenuta lontana dal progetto, mentre la sua vecchia rete ferroviaria, che risale all’epoca sovietica, avrebbe offerto il tracciato ferroviario più breve verso la Turchia. L’opzione era impensabile, perché l’Armenia e l’Azerbaigian sono ai ferri corti per il possesso del Nagorno-Karabakh, una regione dell’Azerbaigian popolata in maggioranza da armeni e dove gli scontri sono continui. In nome della solidarietà con i fratelli dell’Azerbaigian turcofoni la Turchia ha chiuso la propria frontiera con l’Armenia nel 1993 e non pensa assolutamente di riaprirla.

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