“Gli uccelli persi” film sul genocidio armeno vince tre premi (Agenziafuoritutto.com 30.03.16)

Il 1 aprile uscirà sugli schermi, in Turchia, “Gli uccelli persi”: in assoluto il primo film sul genocidio armeno del 1915 prodotto, almeno parzialmente, dal Governo turco. La pellicola è stata mostrata a novembre scorso – informa “Radio Liberty Armenia” – negli Stati Uniti ad “Arpa International Film Festival”, vincendo tre premi.
E’ evidente la portata storica d’un fatto del genere. Che per la Turchia – la quale s’ ostina a negare la premeditazione del “Metz Yegern”, il “Grande male”, del 1915-’16, sanzionando addirittura, con un articolo del suo Codice penale, qualsiasi riferimento in questo senso da parte dei massmedia turchi, come offesa all’identità nazionale – rappresenta una svolta ancora maggiore di quella fatta , nel 2005, dalla Germania producendo “La caduta”, primo film tedesco sulla “Caduta degli dèi” nazisti dell’aprile 1945. I due giovani registi, Aren Perdeci, nato e cresciuto a Istanbul ma discendente diretto d’ una famiglia di armeni ottomani (con un bisnonno deportato e scomparso nel 1915), ed Ela Alyamac (turca), raccontano la storia dei bambini, fratello e sorella, Mariam e Petò, che nel 1915 perdono la loro famiglia appunto nel “Metz Yegern”.
Perdeci, nella sua intervista a “Radio Liberty Armenia”, ha sottolineato che il film è stato ideato per gettare un ponte tra le parti in continua controversia sugli eventi del 1915. “Gli uccelli persi” è una storia sulla tragedia, il dolore e l’orrore di allora, vista con gli occhi di due bambini. “Ci ricorda – ha detto Perdeci – tutto ciò che abbiamo perso. Il film si propone di unire i popoli dei due poli politicamente opposti. Negli Usa, abbiamo capito d’ aver raggiunto il nostro obiettivo: avevamo un pubblico di circa 800 persone, di cui molti venivano da lontano. Ci hanno confessato che guardando il film, chiunque fossero – della diaspora, americani, turchi o armeni – avevano recepito il nostro messaggio. Tutti piangevano, si abbracciavano e dicevano di essere contenti”.
La pellicola è stata realizzata col sostegno finanziario del Ministero della Cultura e del Turismo turco: che, a dire del regista, è stato accettato a patto di non interferire nella sceneggiatura. Il film, risultato di quasi due anni di lavoro, è privo comunque d’ ogni riferimento preciso al contesto politico di allora, concentrandosi sulla rievocazione della storia “emotiva collettiva” di cento anni fa. Gli autori sperano che sarà amato dal pubblico turco: mentre aspettano l’invito a distribuirlo anche in Armenia. Chi scrive ha proposto all’ Associazione degli Armeni a Roma d’organizzare, appena possibile, una proiezione pubblica nella capitale.
(F.Fed)

Vai al sito