“Hurriyet”: Ankara vuole aprire voli ed espandere i rapporti commerciali con l’Armenia (NovaNews 25.01.22)

La Turchia intende aprire delle tratte di collegamento aereo verso varie regioni dell’Armenia ed espandere le relazioni commerciali con Erevan. È quanto riporta il quotidiano “Hurriyet”, citando dei colloqui interni all’amministrazione presidenziale turca. Come primo passo, le autorità turche hanno deciso di avviare le comunicazioni aeree con l’Armenia e poi la questione dei voli verso altre regioni verrà posta all’ordine del giorno, riferisce il quotidiano. In particolare, secondo “Hurriyet”, la città di Van potrebbe diventare una meta turistica per gli armeni. Si prevede anche il restauro di alcuni siti storici, come il ponte e gli edifici vicino a Kars, cui gli armeni attribuiscono grande importanza a livello culturale. L’obiettivo successivo della presidenza turca, infine, sarebbe quello di ampliare anche le relazioni commerciali.

Il 14 gennaio si è svolto a Mosca il primo incontro fra i rappresentanti di Armenia e Turchia per i negoziati volti a normalizzare i rapporti bilaterali. Secondo quanto riferito da una nota del ministero degli Esteri russo, Erevan e Ankara hanno mostrato disponibilità a condurre un dialogo in modo costruttivo e non ideologico, con spirito aperto e mirato a risultati concreti, muovendosi a piccoli passi, passando dal semplice al complesso. Le parti erano rappresentate dal vicepresidente del parlamento armeno Ruben Rubinyan e dall’ambasciatore turco a Erevan Serdar Kilic. “È stato raggiunto un accordo per continuare a cercare un terreno comune a vantaggio dei popoli dei due Paesi, a beneficio della stabilità regionale e della prosperità economica”, si legge ancora nella nota.

Fra i primi passi adottati per tentare di favorire una normalizzazione dei rapporti bilaterali, lo scorso 30 dicembre l’Armenia ha deciso di non estendere il divieto di importazione delle merci turche, imposto il 20 ottobre del 2020 e successivamente prorogato fino al 31 dicembre 2021. Lo comunica il ministero dell’Economia armeno, sostenendo che la misura abbia avuto conseguenze economiche sia positive che negative. “Le conseguenze positive riguardano una serie di produzioni di nuova costituzione o ampliate nell’industria leggera, nei materiali da costruzione, nella produzione di mobili e nell’agricoltura”, ha spiegato il dicastero, aggiungendo che il principale effetto negativo dell’embargo è stato l’impatto significativo sull’inflazione, che si è abbattuto soprattutto su una serie di beni di consumo. “Rimuovendo il divieto di importazione di merci turche, il principio di reciprocità dovrebbe creare condizioni più favorevoli per l’esportazione di merci armene”, ha affermato il ministero dell’Economia armeno.

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