Il Nagorno Karabakh tra i 10 grandi eventi del 2024 (Wired.it 07.01.24)
Politica, economia e sport. In un periodo di forti destabilizzazioni sul piano delle relazioni internazionali, il 2024 si prospetta come un anno pieno di iniziative di rilevanza globale.
Oltre alle importanti tornate elettorali in tutto il mondo (dall’Unione europea, agli Stati Uniti, passando per Russia, India, Iran e Taiwan) di cui abbiamo già parlato su Wired, il 2024 vedrà la dissoluzione dell‘Artsakh, noto anche come Nagorno Karabakh, ovvero la repubblica armena autoproclamatasi indipendente dall’Azerbaigian negli anni Novanta e che non esisterà più dal prossimo primo gennaio. Il 2024 vedrà anche la più grande esercitazione militare della Nato dalla caduta del Muro di Berlino, l’inaugurazione di Nusantara, la nuova capitale dell’Indonesia, oltre che la presidenza italiana al G7 e il primo “Summit for the future” delle Nazioni Unite, durante il quale la maggiore organizzazione internazionale si interrogherà su come risolvere le crisi e le emergenze globali più pressanti. Ma ci sarà anche spazio per il grande sport, con le Olimpiadi di Parigi e gli europei di calcio in Germania.
Mentre ci affacciamo al nuovo anno, ecco, dunque, i dieci più importanti eventi di rilevanza internazionale del 2024 per Wired.
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ASTRIG AGOPIAN/GETTY IMAGES01
La dissoluzione della Repubblica separatista del Nagorno-Karabakh
A partire dal primo gennaio 2024, l’autoproclamata repubblica separatista del Nagorno-Karabakh cesserà di esistere. Anche nota con il nome di repubblica dell’Artsakh, si tratta di un’enclave a maggioranza armena situata all’interno dell’Azerbaijan. Come spiegato su Wired, le due popolazioni (armena e azera) hanno vissuto nell’area in parziale accordo durante il periodo dell’Unione sovietica. Dopo la dissoluzione di quest’ultima, però, la dichiarazione di indipendenza degli armeni del Nagorno-Karabakh ha riacceso le antiche controversie con gli azeri. Tali dissapori hanno portato a due conflitti negli ultimi trent’anni: come scritto da Internazionale, il primo si è svolto tra il 1988 e il 1994, mentre il secondo è scoppiato nel 2020. Il capitolo finale di quest’ultima guerra è stato scritto la scorsa estate dall’Azerbaigian, che in maniera piuttosto improvvisa ha attaccato la Repubblica d’Artsakh, costringendo i ribelli rimasti a deporre le armi e a lasciare la regione insieme a decine di migliaia di civili. In terra armena, a Erevan, forti manifestazioni di dissenso si sono svolte contro il governo, accusato di aver abbassato la testa davanti alle rivendicazioni azere. Così come Erevan, neanche le “forze di pace” russe presenti sul territorio dal 2020 si sono mobilitate per difendere gli armeni del Nagorno-Karabakh.
