Il restauro del pavimento della Basilica del Santo Sepolcro, un lavoro tutto italiano (AciStampa 21.03.22)

Il Patriarca greco ortodosso, il Custode di Terra Santa e il Patriarca Armeno possano che sollevano la prima pietra del pavimento del Santo Sepolcro e benedicono l’avvio ai lavori. É sicuramente la immagine più bella del 14 marzo 2022 a Gerusalemme.

É il frutto di un accordo fra le Comunità cristiane che storicamente sono le guardiane e servitrici dei luoghi santi, ossia il Patriarcato greco-ortodosso, la Custodia di Terra Santa, il Patriarcato armeno. Sarà la Custodia di Terra Santa a farsi carico di alcuni interventi nel Santo Sepolcro di Gerusalemme, a prosecuzione del restauro dell’Edicola di Cristo, curata dal Patriarcato greco-ortodosso nel 2016-17.

Quello che sicuramente si vedrà subito finiti i lavori è il restauro della pavimentazione dell’intera Basilica del Santo Sepolcro.

“Questo progetto comune è stato iniziato già due anni fa, e tutto era pronto per l’inizioreale dei lavori” ha ricordato il Custode di Terra Santa Fr. Francesco Patton nel suo discorso.”La pandemia ha rallentato la possibilità di muoverci dal progetto all’esecuzione, ma ora siamo pronti ad iniziare. In questo contesto storico, con la pandemia e la guerra, la cooperazione ai lavori di restauroassume un significato diverso, perché questo è il luogo in cui Gesù diventa pietra angolare della Chiesa”.

Ci sarà poi la di messa in sicurezza dell’Edicola di Cristo, e la verifica della sua stabilità statica e la revisione degli di impianti elettrici, idrici, meccanici, speciali, antincendio.

Il lavoro scientifico porta la firma italiana della Università la Sapienza di Roma con Giorgio Piras, Direttore del Dipartimento di Scienze dell’Antichità. Il pavimento sarà resataurato

Dal Centro per la Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”. Infine il Politecnico di Milano è responsabile della documentazione e del modello HBIM. La ditta Manens – TIFS SpA di Padova è responsabile di tutti gli impianti; la ditta IG Ingegneria Geotecnica di Torino è responsabile degli interventi per la messa in sicurezza dell’Edicola di Cristo e della stabilità dell’intero edificio durante i lavori.

La cerimonia del 14 marzo si è svolta in due momenti. Prima la preghiera in tre lingue diverse, greco, latino e armeno, poi il discorso del Patriarca Greco-Ortodosso: “il restauro dell’Edicola è segno di speranza per il mondo. Siamo profondamente grati a tutti gli esperti che hanno reso possibile tutto questo e siamo convinti che questo porterà a un’ottima realizzazione del progetto di restauro della Rotonda dell’Anastasis iniziato anni fa, e del resto della pavimentazione della Basilica”.

Dopo il Custode Patton anche l’arcivescovo SevanGharibian ha salutato con gli “auguri alle nostre comunità per questo progetto e auguri ai tecnici, che faranno sicuramente del loro meglio per completare i lavori nel miglior modo possibile”.

I lavori iniziano dal corridoio antistante la Sacrestia dei Francescani .

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