Italiaoggi.it – Armin T. Wegner, testimone, non creduto da molti, dello sterminio degli armeni da parte dell’esercito turco. (26 mag 2015)

Scrittore tedesco, militante pacifista, poi comunista, quindi di nuovo pacifista e ancora comunista, infine definitivamente pacifista, Armin T. Wegner vestiva la divisa tedesca quando il partito dei Giovani turchi (che governava la Turchia con pugno di ferro e un’ideologia nazionalsocialista, la stessa che avrebbe seminato catastrofi lungo tutto il secolo breve, da Berlino a Mosca, dall’Avana a Lisbona e Phnom Penh) procedette con l’assenso dell’esercito tedesco alla prima delle stragi politiche e anche un po’ filosofiche del nostro tempo: il genocidio degli armeni. Erano i primi anni di guerra, il 1915 e il 1916: i Giovani turchi, alleati del Kaiser, temevano che gli armeni, membri della più antica chiesa nazionale cristiana, si potessero schierare dalla parte della Russia ortodossa, contro la quale la Turchia era in guerra, e decisero di risolvere il problema alla radice, sterminando l’intero popolo armeno. Wegner era presente al massacro, vide le efferatezze, gli strupri, i saccheggi, le torture, i bambini assassinati, e quel primo genocidio del Ventesimo secolo, che diede il suo imprinting all’età del totalitarismo, dei leader carismatici e delle guerre ideologiche globali, segnò la sua intera esistenza. Continua