Khachanov, vittorie con dedica agli armeni: il governo azero chiede la sua squalifica (Tennisworlditalia 26.01.23)

Karen Khachanov è finito nell’occhio del ciclone per aver scritto messaggi di incoraggiamento sulla telecamera nei confronti della Repubblica dell’Artsakh al termine di ogni match disputato agli Australian Open.

“Artsakh, resistiti. Non perdere la fede e sii forte” . Il tennista russo non ha mai nascosto le sue vere origini e in una recente intervista ha spiegato: “Ho ripetuto in molte occasioni di avere radici armene.

Da parte di mio padre, mio nonno e mia madre. Se devo essere sincero, mi considero per metà armeno” .

Khachanov, scoppia il caso politico agli Australian Open

Il caso scoppiato a Melbourne ha profonde radici politiche.

Da diversi mesi, infatti, sono riprese le trentennali ostilità tra l’Armenia e l’Azerbaijan nel territorio del Nagorno-Karabakh; territorio che si contendono i due Paesi. Il conflitto, iniziato nello specifico nel 1991, è ripreso dopo due anni di pace.

 

Il governo azero ha accusato le forze armene di aver spostato armi e truppe nella zona di confine per un nuovo conflitto; mentre l’Armenia ha
escluso questa possibilità parlando di una semplice esercitazione.

Le minacce e i toni si sono inaspriti con il blocco del Corridoio di Berdzor – l’unica strada che collega l’Artsakh con l’Armenia e il mondo esterno – ordinato dall’Azerbaijan. Le parole di Khachanov hanno scatenato la reazione della Federazione di tennis dell’Azerbaijan e del governo azero, che ha addirittura chiesto la squalifica di Khachanov agli Australian Open e pesanti sanzioni direttamente ai vertici dell’ITF.

Il tennista russo affronterà Stefanos Tsitsipas in semifinale in un clima a dir poco bollente. Khachanov ha raggiunto le semifinali in un torneo del Grande Slam per la seconda volta in carriera e si è spinto la prima volta al penultimo atto di un Major proprio nell’ultimo Slam del 2022 agli US Open, quando ha perso contro Casper Ruud in quattro set. Il greco sarà, almeno sulla carta, il favorito. Photo Credit: Getty Images

Vai al sito