La missione UE in Armenia celebra il primo anniversario (Osservatorio Balcani e Caucaso 29.02.24)

Da un anno la missione dell’Unione europea in Armenia (EUMA) è dispiegata al confine con l’Azerbaijan, che pattuglia regolarmente: una misura considerata necessaria da Yerevan – che teme un nuovo conflitto -, ma vista con sospetto da Baku

29/02/2024 –  Onnik James Krikorian

La missione dell’Unione europea in Armenia (EUMA) ha celebrato la scorsa settimana il primo anniversario del suo dispiegamento al confine con l’Azerbaijan. Per celebrare l’occasione, in un hotel nel centro di Yerevan, si è tenuto un evento a cui hanno partecipato ambasciatori occidentali, funzionari governativi armeni, tra cui il segretario del Consiglio di sicurezza Armen Grigoryan, e alcuni membri della società civile locale.

Trenta osservatori civili disarmati della missione, che indossavano giubbotti blu, hanno ricevuto medaglie per il servizio reso alla politica di sicurezza e di difesa comune (PSDC) dal capo missione EUMA Markus Ritter. L’ex capo della polizia tedesca ha ribadito che l’obiettivo della missione è quello di contribuire alla normalizzazione delle relazioni tra i due paesi.

Dispiegata il 20 febbraio 2023, EUMA ha seguito la più breve missione “Capacità di monitoraggio dell’Unione europea (EUMCAP)”, che aveva monitorato per due mesi il confine tra Armenia e Azerbaijan a partire da ottobre 2022. Il numero del personale impiegato, inizialmente composto da “fino a 100” membri, è salito a 138 e raggiungerà i 209.

In occasione dell’anniversario, Ritter ha affermato che 48 persone dello staff attuale sono veri e propri osservatori che operano dalle basi di Goris, Ijevan, Jermuk, Kapan, Martuni e Yeghegnadzor, il quartier generale della missione. Ad oggi EUMA ha condotto oltre 1.720 pattugliamenti.

“Il rafforzamento della Missione e l’aumento del numero del personale ci consentono di condurre più pattugliamenti, contribuendo alla sicurezza e alla stabilità generale nella regione”, ha affermato Ritter. “Stiamo conducendo pattugliamenti giornalieri per osservare e segnalare la situazione sul terreno. In questo giorno speciale, desidero riconoscere il prezioso lavoro del personale della Missione e ringraziare i 23 Stati membri dell’UE che contribuiscono con il proprio personale alla missione”.

La missione, tuttavia, non è priva di controversie. Sebbene l’Azerbaijan abbia accettato con riluttanza lo spiegamento di EUMCAP sul lato armeno del confine, Baku sostiene che EUMA potrebbe essere utilizzata per ritardare i progressi nella normalizzazione delle relazioni tra i due paesi mentre tentano di elaborare un accordo per porre fine al conflitto trentennale.

Il governo azero non ha inoltre gradito l’annuncio dell’UE di novembre, secondo cui l’Armenia sarà inclusa nel Fondo europeo per la pace, un’iniziativa volta a rafforzare la capacità di difesa dei paesi beneficiari. Tuttavia, è improbabile che ciò possa cambiare gli equilibri di potere. Nel 2023, rispettivamente, la Georgia e la Moldova avrebbero ricevuto 40 e 36 milioni di Euro in 36 mesi per finanziare attrezzature, forniture e servizi non letali.

Anche Russia e Iran hanno espresso il loro disappunto per le attività EUMA in Armenia, considerandole un intervento internazionale nel Caucaso meridionale da parte di paesi che si spingono ben oltre i propri confini ed aree d’interesse. Tuttavia, altri sottolineano che un’altra missione PSDC, l’EUMM nella vicina Georgia, è già operativa dalla fine del 2008. Inoltre, sebbene EUMA possa ridurre il rischio di incidenti transfrontalieri, difficilmente può evitarli. Ciò dipende dalla volontà politica dei due governi, come dimostrato da un periodo di calma di due mesi tra il ritiro di EUMCAP e la sua sostituzione con EUMA, anche se si verificano incidenti isolati in gran parte dipendenti dal processo di normalizzazione stesso.

Il 12 febbraio scorso, presunti colpi di cecchino provenienti dal lato armeno del confine hanno ferito una guardia di frontiera azera a Kolluqışlaq, un villaggio nel distretto di confine di Zangelan. Il giorno successivo è avvenuto un attacco di ritorsione a Nerkin Hand, situato oltre il confine con l’Armenia, che ha portato alla morte di quattro membri di quella che è stata segnalata come “Yerkrapah”, una controversa formazione politico-militare armena.

L’alto rappresentante dell’UE per gli affari esteri e la politica di sicurezza Josep Borrell ha definito “deplorevole” l’uccisione della guardia azera, ma ha descritto la risposta di Baku come “sproporzionata”. L’EUMA afferma inoltre di non pattugliare la zona.

“La nostra missione ha accesso all’intero territorio dell’Armenia, ad eccezione del territorio di Nerkin Hand, che è sotto la responsabilità delle guardie di frontiera russe”, ha affermato Ritter in commenti ribaditi anche da quelli del segretario del Consiglio di sicurezza armeno Grigoryan. “L’Armenia dovrebbe affrontare questo problema”, ha continuato il capo missione. “Non abbiamo contatti diretti con le forze russe di stanza in Armenia”.

Tuttavia, anche il rappresentante dell’Azerbaijan per gli incarichi speciali, Elchin Amirbayov, ha accusato EUMA di aver reso più probabili tali incidenti. Baku accusa da tempo EUMA di impegnarsi in quella che definisce “diplomazia del binocolo”, con diplomatici europei accompagnati al problematico confine per osservare “le posizioni dell’Azerbaijan attraverso un binocolo, scattare foto e poi distribuirle su diversi social media attribuendo all’UE il merito perché l’Azerbaijan non sta attaccando l’Armenia”. La settimana scorsa, il primo ministro armeno Nikol Pashinyan ha affermato che una nuova guerra è “molto probabile”.

Nonostante le controversie, la presenza EUMA è considerata una misura di rafforzamento della fiducia molto necessaria in Armenia, soprattutto per le comunità situate al confine con l’Azerbaijan. “Sono sicuro che la missione di monitoraggio dell’UE stia apportando un contributo importante all’Armenia e alla regione, il che simboleggia il coinvolgimento dell’UE per la pace e la stabilità”, ha affermato il comandante PSDC Tomat all’evento dell’anniversario. “Sono pienamente consapevole dei limiti di ciò che possiamo realizzare in un ambiente così delicato e complesso”, ha osservato Ritter.

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