La presidente del Consiglio comunale Damiano alla celebrazione della seconda Cerimonia cittadina della Giornata del Ricordo del Genocidio del popolo Armeno (Comune Venezia 20.04.23)

Una ferita ancora aperta, un percorso della memoria inaugurato lo scorso anno dalla presidenza del Consiglio comunale e che questa mattina è stato celebrato in occasione della seconda Giornata del Ricordo del Genocidio del popolo Armeno.

Il Salone Capitolare della Scuola Grande San Teodoro ha ospitato la cerimonia nel corso della quale è stato ricordato il millenario legame tra Venezia e la popolazione armena presente in città fin dai tempi della Serenissima. Un’occasione per fare memoria, è stato spiegato, ma anche per fare tesoro delle tragedie del passato come monito per il presente e  per il futuro.

All’intervento della presidente del Consiglio comunale Ermelinda Damiano sono seguiti quelli di Gagik Sarucanian, console onorario della Repubblica d’Armenia a Venezia e Caterina Carpinato, Prorettrice alla Terza Missione dell’Università Ca’ Foscari Venezia. Ai saluti istituzionali è seguito il dibattito al quale hanno preso parte Baykar Sivazliyan, presidente Unione Armeni d’Italia e Aldo Ferrari, professore di Lingua e Letteratura armena Università Ca’ Foscari Venezia. A moderare l’incontro è stata Germana Daneluzzi, presidente Associazione Civica Lido Pellestrina. All’incontro presente anche il consigliere comunale Emmanuele Muresu.

“Quella di oggi è una tappa importante del percorso istituzionale volto a ripercorrere la tragedia che ha colpito il popolo armeno – ha spiegato Damiano – come Amministrazione abbiamo voluto dare continuità al progetto culturale ‘per non dimenticare’ che ha fatto sì che Venezia sia davvero la città della memoria per eccellenza. Il legame profondo che lega la nostra città alla cultura e alla storia del popolo armeno ci ha spinti a intraprendere questo percorso commemorativo con un ricco programma di iniziative che, è importante sottolinearlo, coinvolgeranno i giovani e le scuole della nostra città affinché diventino testimoni di una storia che ci appartiene. L’importanza del fare memoria con i giovani è parte integrante dei nostri progetti”.  “Un’occasione di incontro per spezzare il silenzio in cui queste tragedie rischiano di affondare” ha aggiunto il console Sarucanian sottolineando la vicinanza di Venezia e del Veneto al popolo armeno.

Al termine del dibattito la Cerimonia cittadina è proseguita con un reading musicale animato da canti popolari e canti sacri armeni, negli arrangiamenti del compositore Komitas, che si sono intrecciati con le poesie di Varujan, Teryan ed altri autori armeni. Alle letture, a cura dell’Associazione Voci di Carta, è seguito un intervento musicale di duduk, antico strumento tradizionale, eseguito da Narek Frangulyan.

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