La Russia chiede ad armeni e azeri di rispettare il cessate il fuoco nel Karabakh (Sputniknews 12.12.20)

Mosca ha chiesto alle parti in conflitto nel Nagorno-Karabakh di rispettare rigorosamente la tregua, ha detto ai giornalisti il portavoce del quartier generale delle forze di pace russe nella regione contesa.

Il giorno prima sono stati registrati scontri a fuoco nella zona di Hadrut. L’episodio è stato il primo caso di violazione del cessate il fuoco dal 10 novembre, quando è iniziata l’operazione di mantenimento della pace nel Karabakh.

In precedenza il ministero della Difesa armeno aveva sostenuto che Baku ha ripreso le operazioni militari in direzione dei centri di Khin Taglar e Khtsaberd.

Questi villaggi sono delle enclavi a controllo delle forze filo-armene, il resto della zona di Hadrut è ora sotto il controllo delle forze armate dell’Azerbaigian.

A sua volta le autorità azere hanno accusato Yerevan di provocazioni, sottolineando che l’Azerbaigian doveva prendere “misure adeguate” in risposta al fuoco. Allo stesso tempo, come affermato nel ministero della Difesa azero, “attualmente” si osserva il cessate il fuoco nella regione.

Come notato in precedenza nel bollettino del dicastero militare russo, le forze di pace nel Karabakh stanno monitorando la situazione 24 ore su 24 e controllano il rispetto del cessate il fuoco in 23 punti di osservazione. Nella regione prosegue il ritorno degli sfollati.

Tregua nel Nagorno-Karabakh

All’inizio di questo mese Yerevan e Baku hanno concordato la tregua nel Nagorno-Karabakh, ponendo fine alla guerra di sei settimane nella regione contesa. L’accordo ha comportato la perdita della maggior parte dei territori controllati dalle forze filo-armene del Karabakh e prevede il dispiegamento di un contingente militare di pace russo di 1.960 soldati.

Il ministero della Difesa russo aveva comunicato a novembre che più di 1.200 sfollati avevano fatto ritorno nel Nagorno-Karabakh dal territorio dell’Armenia sotto il vigile controllo dei soldati russi del contingente di pace.

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