L’Alba nel ”Giardino delle Rose” con Paolini e Ziliotto, il Trekking alla scoperta della tradizione armena del Duduk. Gli eventi speciali de I Suoni delle Dolomiti (Ildolomiti 05.05.22)

TRENTO. Un’alba con Marco Paolini, accompagnato alla chitarra da Alberto Ziliotto, mentre Mario Brunello e Gevorg Dabaghyan durante tre giorni di cammino nelle Dolomiti di Brenta esploreranno la millenaria tradizione musicale armena. Sono questi i due progetti speciali inseriti nel calendario de I Suoni delle Dolomiti, un festival composto da 17 appuntamenti tra il 22 agosto e il 23 settembre.

“Ogni evento de I Suoni delle Dolomiti – commenta Mario Brunello, direttore artistico della manifestazione arrivata alla sua edizione numero 27 – ha una speciale carica di magia: il sentiero percorso a pochi passi da un musicista, il silenzio, la musica che si insinua tra le rocce, la discesa a valle con il bagaglio di emozioni di una performance che per sua natura non sarà la stessa in nessun altro luogo”.

E nel calendario trovano spazio anche progetti speciali che nascono per far incontrare e dialogare ai piedi delle Dolomiti musicisti interpreti di generi musicali molto diversi tra loro e in luoghi e situazioni ambientali molto particolari e che quest’anno coincidono con L’Alba delle Dolomiti e il Trekking de I Suoni delle Dolomiti (Qui articolo).

A fare da scenario per l’Alba saranno quest’anno le quinte di roccia del Gruppo del Catinaccio, quel “Giardino delle Rose” che ha ispirato le più belle e antiche leggende della tradizione ladina. Una visione magica quando i primi raggi del sole colpiscono queste pareti, da ammirare in questa occasione dal balcone del Prà Martin, poco sopra la spianata del Ciampedìe. Un punto panoramico che guarda sulle cime del Catinaccio “così vicine che pare poterle quasi toccare” e raggiungibile da Vigo di Fassa in funivia.

Si riempie di magico pathos questo particolare momento sospeso, in cui le prime luci dell’alba si incontrano con il buio della notte. Un momento che tocca corde profonde e va assaporato in religioso silenzio al cospetto della natura e della sua bellezza. Niente retorica, niente superfluo, solo un momento di verità, che sono poi gli ingredienti del progetto speciale che Marco Paolini ha scelto di dedicare al pubblico sulla terrazza naturale di Prà Martin attorno alle 6.30 del prossimo 29 agosto.

Accompagnato alla chitarra da Alberto Ziliotto, la voce di Paolini ricorderà lo scrittore Luigi Meneghello (1922 – 2007). Dalle letture delle pagine del libro Piccoli maestri, prenderanno vita frammenti di vite vissute, come quella del giovane studente vicentino salito in montagna per fare il partigiano seguendo l’esempio di Antonio Giuriolo, professore senza cattedra. “Un racconto di resistenza senza retorica e personale che sa parlare ad ogni generazione”, la dedica di Paolini in attesa di incontrare il pubblico alle prime luci del sorgere del giorno è rivolta soprattutto “ai giovani, quelli che lo vorranno ascoltare”.

Echi di musiche che parlando di storia, di tradizione e di sacralità si innalzano sulle cime delle Dolomiti di Brenta per quello che è l’appuntamento che maggiormente incarna lo spirito de I Suoni delle Dolomiti. Quel ponte in equilibrio fra natura e musica, raccoglimento intimo e condivisione, fatica e riposo, che viene gettato attraverso l’esperienza del Trekking dei Suoni, in calendario dal 10 al 12 settembre.

I partecipanti al trekking (evento a numero chiuso) si muoveranno lungo i sentieri del Gruppo delle Dolomiti di Brenta, toccheranno cime, attraverseranno nevai, scopriranno la vita dei rifugi alpini e si imbatteranno in angoli sconosciuti del grande gruppo dolomitico assieme alle Guide alpine di Madonna di Campiglio.

E con loro, cammineranno, strumenti in spalla, anche i musicisti: Mario Brunello – tra i più importanti esponenti di una musica classica capace di tornare a essere punto di riferimento per il sentire contemporaneo – con Gevorg Dabaghyan, tra i più grandi rappresentanti della tradizione armena del Duduk.

Si tratta di un progetto che intreccia in un ricamo le note del violoncello con le atmosfere evocate dal Duduk, strumento ad ancia in legno di albicocco, testimone della cultura musicale della tradizione armena di cui Dabaghyan è uno fra i maggiori esponenti. Melodie che affondano le radici nella millenaria storia della musica d’Armenia in dialogo con la musica occidentale.

Un incontro sublimato, dopo tre giornate di cammino, nel concerto conclusivo del trekking, nella scenografica val Brenta al cospetto delle cime dolomitiche, sui prati di Malga Brenta Bassa, quando ai due musicisti si uniranno le voci del National Chamber Choir of Armenia assieme al Dabaghyan Duku Trio, veri monumenti della cultura d’Armenia. Un concerto che evoca echi di antiche melodie di monasteri armeni accanto a polifonie sacre europee con accenni a canti e balli della tradizione popolare che affondano le radici nella storia di antichi continenti.

Un’iniziativa a pagamento al costo di 430 euro, quota che comprende i pasti – alcuni saranno al sacco – pernottamenti e prime colazioni nei rifugi, accompagnamento e assistenza delle Guide Alpine, transfer, t-shirt del festival. A carico degli iscritti le bevande e il sacco lenzuolo. Iscrizioni a partire dalle 10 del 21 giugno (Qui info).

I Suoni delle Dolomiti sono una serie di appuntamenti organizzati da Trentino Marketing e dalle Aziende per il turismo val di Fassa, val di FiemmeSan MartinoPasso RollePrimiero Vanoi, Madonna di Campiglioval di Non e Dolomiti Paganella con la collaborazione di Sat, associazione RifugiMuseGuide alpineSoccorso alpino e Croce rossa.

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