L’Armenia progetta un porto secco a disposizione del mercato russo (Shipmag 18.03.24)

Il governo cerca in questo modo di riallacciare i difficili rapporti con Mosca. Già stanziati 37 milioni di dollari

Yerevan – Le tensioni geopolitiche internazionali stanno mutando radicalmente lo scacchiere del trasporto marittimo. In questo contesto, il governo armeno sta cercando di riallacciare i difficili rapporti con la Russia creando un porto che colleghi il paese ai corridoi commerciali internazionali emergenti.

Il piano mira a trasformare l’Armenia in un “hub manifatturiero incentrato sul transito, sui trasporti e sulle esportazioni”, secondo un rapporto pubblicato dal Comitato nazionale per gli investimenti. Il progetto prevede la realizzazione di un porto secco e una zona di libero scambio, dotata di strutture multimodali aeree, ferroviarie e di autotrasporto collegate a magazzini e distretti industriali.

Annunciato per la prima volta tre anni fa, per il primo ministro Nikol Pashinyan il porto è un pilastro della sua visione “Crossroads of Peace”, un’iniziativa ambiziosa per creare una “nuova realtà ” nel Caucaso. I funzionari hanno stanziato 37 milioni di dollari in fondi pubblici per il progetto del porto a secco che sarà situato vicino alla città di Gyumri, la seconda città più grande dell’Armenia e sede di una base militare russa. Secondo il governo, il porto avrà bisogno dai cinque ai sette anni per diventare pienamente operativo. 

Per gran parte dell’era post-sovietica, gli armeni hanno considerato la Russia come il loro protettore contro due vicini ostili: Azerbaigian e Turchia. Ma l’opinione è cambiata radicalmente dopo la sconfitta del Paese nel conflitto del Nagorno-Karabakh. Molti armeni ritengono che le forze di pace russe non siano riuscite a proteggere la popolazione civile armena del Karabakh durante la crisi dei rifugiati alla fine del 2023.

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