L’Azerbajgian alza il livello dello scontro per portare a termine la pulizia etnica nel Nagorno-Karabakh armeno (Korazym 12.12.22)

[Korazym.org/Blog dell’Editore, 12.12.2022 – Vik van Brantegem] – Questa mattina, per la seconda volta questo mese, i provocatori azeri hanno bloccato l’autostrada che collega la Repubblica di Artsakh/Nagorno Karabakh con l’Armenia. Tensione alta con le forze di pace russe. Il dittatore azero Ilham Aliyev sta alzando il livello dello scontro per portare a termine la pulizia etnica della regione.

++++ AGGIORNAMENTO ORE 22.30 ++++

1. A fine giornata, gli Azeri che hanno isolato l’Artsakh stanno ancora bloccando la strada. Il contingente di pace russo sta rafforzando le posizioni.
Le questioni relative alla situazione creatasi a seguito delle ripetute provocazioni dell’Azerbajgian contro la Repubblica di Artsakh, le misure già intraprese per la sua regolamentazione e il piano d’azione sono state discusse durante un’ampia consultazione di lavoro convocata dal Presidente Arayik Harutyunyan. Harutyunyan ha sottolineato la necessità di avvalersi di tutte le opportunità interne ed esterne per resistere all’effettivo blocco della Repubblica di Artsakh e ottenere la sua eliminazione. Tutti i partecipanti hanno sottolineato all’unanimità l’impegno delle autorità dell’Artsakh a proteggere i diritti e gli interessi vitali della popolazione dell’Artsakh. È stata presa la decisione di convocare al mattino il Consiglio di sicurezza e dell’Assemblea nazionale dell’Artsakh.
Utilizzando le pagine Facebook dei cittadini della Repubblica di Artsakh, i servizi speciali dell’Azerbajgian hanno diffuso notizie false sull’evacuazione dei residenti dell’Artsakh, che mira a diffondere il panico tra la popolazione, afferma il Servizio di sicurezza nazionale della Repubblica di Artsakh, che esorta i cittadini a non cedere alle fake news e a mantenere la calma. Il Servizio di sicurezza nazionale della Repubblica di Armenia monitora la situazione nel proprio territorio.

2. La European Union Monitoring Capacity (EUMCAP) in Armenia completerà le sue attività entro il 19 dicembre 2022, ha affermato l’Alto rappresentante dell’Unione Europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, durante una conferenza stampa a Brussel. La questione è stata riesaminata durante il Consiglio Affari esteri di oggi,12 dicembre 2022 a Brussel. “Abbiamo concordato di ritirare la missione e schierare una squadra per esplorare il possibile impegno futuro dell’Unione Europea”, ha affermato Borrell. La EUMCAP è diventata operativa il 20 ottobre 2022 in seguito alla decisione dell’Unione Europea in risposta all’accordo raggiunto all’incontro quadrilaterale tra il Presidente dell’Azerbajgian Aliyev, il Primo Ministro dell’Armenia Pashinyan, il Presidente francese Macron e il Presidente del Consiglio Europeo Michel. Su proposta dell’Alto rappresentante Josep Borrell, la decisione sull’istituzione della struttura di monitoraggio dell’Unione Europea è stata adottata dal Consiglio Affari esteri del 17 ottobre. Il mandato della missione era monitorare la situazione nelle regioni di confine tra Armenia e Azerbajgian, dopo l’invasione delle forze armate azeri il 13-14 settembre scorso.

Il Primo Ministro della Repubblica di Armenia, Nikol Pashinyan, ha avuto una conversazione telefonica con il Presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin. Gli interlocutori hanno discusso questioni relative alla risoluzione della situazione nel Corridoio di Berdzor (Lachin). Pashinyan ha sottolineato l’importanza di garantire una comunicazione ininterrotta tra l’Armenia e l’Artsakh/Nagorno-Karabakh e l’attuazione di misure coerenti da parte della missione di mantenimento della pace russa in quella direzione. Si è fatto riferimento al processo di sblocco delle infrastrutture regionali, nonché all’attuazione degli accordi tripartiti del 9 novembre 2020, 11 gennaio 2021, 26 novembre e 31 ottobre 2022.

afondaia e la minaccia dell’uso della forza l’Azerbajgian cerca di costringere l’Armenia a fare concessioni.
A questo proposito, vorrei sottolineare che mirando a contribuire alla sicurezza della nostra regione, l’Unione Europea e i suoi Stati membri dovrebbero tracciare alcune linee rosse. L’astenersi dall’uso della forza deve essere una linea rossa assoluta, e le dichiarazioni a questo proposito da entrambe le parti, infatti, incoraggiano solo l’aggressore a continuare le sue attività.
Apprezziamo molto quei partner che non esitano a indicare l’aggressore e ad esprimere la necessità di perseguire debitamente i crimini di guerra e consegnare alla giustizia i loro autori. Altrettanto importante è la continua richiesta di ritiro completo delle forze armate azere dal territorio sovrano dell’Armenia. La loro continua presenza nel territorio armeno riconosciuto a livello internazionale rappresenta una seria sfida per la già fragile pace e stabilità nella nostra regione.
Desidero ringraziare ed elogiare l’Unione Europea per il suo dispiegamento rapido ed efficiente della European Union Monitoring Capacity (EUMCAP) in Armenia [operativa dal 20 ottobre 2022 per contribuire alla stabilizzazione e agli sforzi relativi alla sicurezza nella regione]. Il suo contributo alla stabilizzazione della situazione nella regione è innegabile. L’Armenia apprezza molto il lavoro dell’EUMCAP e ritiene che, poiché la situazione continua a rimanere molto fragile e il rischio di una nuova aggressione da parte dell’Azerbajgian è molto elevato, la missione dovrebbe continuare a svolgere il suo ruolo molto importante sul campo”.

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