L’eclisse del popolo armeno (Il Teatro di Radio 3 24.04.21)

L’eclisse. Un testo di Sonya Orfalian interpretato da Maria Paiato che riproponiamo in occasione della giornata in ricordo del Genocidio del popolo armeno
L’eclisse
un melologo di Sonya Orfalian
con Maria Paiato
musiche dal vivo dell’Anahit Ensemble
Claudia Grimaz, soprano
Daniela Brussolo, flauto
Francesca Favit, violoncello
Paola Selva, chitarra

Replica del 24 aprile 2015
In diretta dalla Sala A di Via Asiago, Roma

Un melologo scritto da Sonya Orfalian in occasione del centenario del genocidio del suo popolo, trasmesso proprio il 24 aprile 2015 , in una serata in diretta dalla Sala A, una delle tante iniziative con cui Radio3 ha sempre ricordato questa tragica e ancora controversa pagina della storia del 900.
Ho scritto L’Eclisse avendo in mente e nel cuore la ricorrenza del centenario del genocidio del mio popolo. E’ un testo pensato per una voce sola – quella dell’attrice Maria Paiato – ma che al tempo stesso evoca e sovrappone una moltitudine di voci: sono le voci dimenticate, quelle di chi è dovuto soccombere, e le voci della testimonianza, i sussurri di chi è riuscito a sopravvivere all’orrore senza fine e ha cercato di opporsi al silenzio crudele della Storia. L’Eclisse ripercorre, assieme alla storia degli Armeni e del loro olocausto, le intermittenze espressive di una tradizione antica e i miti di creazione del cosmo culturale armeno, componendo in un affresco comune la storia e la mitologia, la memoria e il sogno, il linguaggio della fiaba e quello della realtà più cruda.
Le musiche che attraversano il testo – eseguite dall’Anahit Ensemble – sono opera del compositore e musicologo armeno più venerato in patria e nella diaspora, Soghomon Soghomonian, più conosciuto come Komitas. E la storia stessa di Komitas si identifica  con il genocidio degli Armeni: era il 24 aprile del 1915 quando il governo dei Giovani Turchi diede ordine di arrestare e in seguito eliminare tutti i circa duecentocinquanta intellettuali e notabili armeni di Istanbul, eliminando in tal modo i referenti civili e religiosi degli armeni della città e dando così il segnale d’avvio dello sterminio di massa. Komitas fu tra questi martiri.  ( Sonya Orfalian)