L’Egitto vieta Venezia all’avvocata che si batte per i diritti (Corriere della Sera 14.10.22)

«Mi è stato detto mentre ero già in aeroporto che non mi è permesso viaggiare per decisione del procuratore generale, anche se avevo fatto richiesta un mese fa e mi era stato detto che non ci sarebbero stati problemi». Mahienour El-Massry, avvocata e attivista egiziana, ha scritto queste parole in un post su Facebook, denunciando che le è stato impedito di raggiungere Venezia. La sua meta era l’isola di San Lazzaro degli Armeni, a pochi metri dal Lido di Venezia, dove il 15 ottobre si svolge per il secondo anno consecutivo la cerimonia di premiazione del premio Aurora, ideato nel 2016 da Aurora Umanitaria, associazione nata a nome dei sopravvissuti al genocidio armeno in segno di gratitudine verso chi li ha salvati. El-Massry è tra i tre finalisti del premio, che viene assegnato ogni anno a chi si distingue nel portare avanti cause umanitarie di fronte alle avversità, mettendo a rischio la propria vita per salvare quelle degli altri. El-Massry, infatti, avvocata 36enne, promuove le libertà politiche e i diritti umani in Egitto da metà degli anni Duemila organizzando proteste pacifiche e difendendo i prigionieri politici in tribunale. È stata più volte arrestata e incarcerata per il suo attivismo, l’ultima volta nel settembre del 2019 nel carcere femminile di Al-Qanater, per essere rilasciata solo nel luglio 2021.

George Clooney in giuria

Pochi giorni fa El-Massry spiegava, sempre su Facebook, che c’erano volute diverse settimane per riuscire a ottenere i documenti necessari e il visto le era stato effettivamente dato con l’imminenza della partenza. «Teoricamente, non mi è impedito viaggiare – scrive El-Massry – nella pratica, lo vedrò al momento della partenza». Che nella notte del 14 ottobre, le è stata negata in aeroporto. Insieme a El-Massry, un’altra candidata al premio Aurora è Jamila Afghani, attivista per la pace e fondatrice della Noor Educational and Capacity Development Organization. Costretta a fuggire quando i talebani hanno preso il controllo dell’Afghanistan, ha dedicato oltre 25 anni della sua vita a dare alle donne afghane accesso all’istruzione. Infine, c’è Hadi Jumaan, candidato per il suo impegno nel liberare prigionieri di guerra in Yemen. È un attivista per la pace, mediatore e si occupa di facilitare lo scambio di prigionieri di guerra. Il vincitore otterrà dalla fondazione armena un premio, nel cui comitato d’assegnazione fa capolino anche l’attore hollywoodiano George Clooney, che ammonta a un milione di dollari. Attivisti per la pace, per i diritti umani, filantropi da tutto il mondo sono invitati all’evento, che si è inaugurato il 14 ottobre e proseguirà fino al 15 sull’isola di San Lazzaro, completamente occupata dal monastero dell’Ordine mechitarista.

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