Lettera aperta di studiosi della cultura armena sulla situazione politica, umanitaria e culturale del Nagorno-Karabakh

Al Presidente della Repubblica

Al Presidente del Consiglio dei Ministri

A Ministro degli Affari Esteri

Al Presidente  della Commissione Esteri del Senato

Al Presidente della Commissione Esteri della Camera

 

Al Segretario di Stato del Vaticano

 

 

Lettera aperta di studiosi della cultura armena sulla situazione politica, umanitaria  e culturale del Nagorno-Karabakh

Al termine della guerra, scatenata il 27 settembre dall’Azerbaigian con il fondamentale sostegno della Turchia, l’Armenia e soprattutto il Nagorno-Karabakh (Artsakh) si trovano in una situazione difficilissima. Il cessate il fuoco raggiunto il 10 novembre con l’intervento della Russia ha posto fine alle ostilità, ma buona parte del territorio del Nagorno-Karabakh è stata conquistata dall’esercito azero e gli abitanti armeni hanno abbandonato in gran numero la regione. Nonostante il dispiegamento di truppe russe, esiste il rischio concreto che la millenaria presenza fisica e culturale armena possa essere cancellata per sempre dal Nagorno-Karabakh come è avvenuto in Turchia dopo il genocidio del 1915 e nella regione del Nakhichevan, dove negli ultimi decenni l’intero patrimonio artistico armeno è stato distrutto dalle autorità azere.

Come studiosi della cultura armena, ma anche come cittadini italiani ed europei, chiediamo pertanto alle autorità del nostro paese di impegnarsi in concerto con la comunità internazionale affinché si giunga a una soluzione politica che riconosca agli armeni il diritto di vivere in questo territorio in piena sicurezza e nel rispetto della loro autodeterminazione. Chiediamo inoltre al Governo italiano di intervenire su quello dell’Azerbaigian per evitare che nelle zone conquistate nel corso del conflitto si ripeta la distruzione di monumenti armeni avvenuta nel Nakhichevan.

 

 

Maria Lucia Aliffi, Università degli Studi di Palermo

Federico Alpi, Università di Modena e Reggio Emilia / FSCIRE, Bologna

Antonia Arslan, Università di Padova

Marco Bais, Pontificio Istituto Orientale, Roma

Emilio Bonfiglio, Dumbarton Oaks, Washington, D.C.

Valentina Calzolari, Université de Genève

Gaianè Casnati, Centro Studi e Documentazione della Cultura Armena, Europa Nostra

Benedetta Contin, Institut für Byzantinistik und Neogräzistik, Universität Wien, Vice-Presidente Associazione Culturale Padus-Araxes, Venezia

Don Matteo Crimella, Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale – Milano

Aldo Ferrari, Università Ca’ Foscari, Venezia

Rosa Bianca Finazzi, Università Cattolica, Milano

Emiliano B. Fiori, Università Ca’ Foscari, Venezia

Giorgio Gianighian, Università e-Campus

Alessandra Gilibert, Università Ca’ Foscari, Venezia

Sona Haroutyunian, Università Ca’Foscari, Venezia

Vasco La Salvia, Università di Chieti

Paolo Lucca, Università Ca’ Foscari Venezia

Federico Marazzi, Università Suor Orsola Benincasa, Napoli

Paola Mildonian, Università Ca’ Foscari, Venezia

Moreno Morani, Accademia Ambrosiana, Milano

Giuseppe Munarini, Istituto Comprensivo “Guido Guinizzelli”, Padova – Università Ca’ Foscari, Venezia

Michele Nucciotti, Università di Firenze

Alessandro Orengo, Università di Pisa

Stephanie Pambakian, University of St Andrews, Università di Ginevra

Don Riccardo Pane, Accademia Ambrosiana, Milano

Alberto Peratoner, Facoltà Teologica del Triveneto, Padova

Zara Pogossian, Università di Firenze

Paola Pontani, Università Cattolica del Sacro Cuore

Elisa Pruno, Università di Firenze

Stefano Riccioni, Università Ca’ Foscari, Venezia

Marco Ruffilli, Université de Genève e Università Ca’ Foscari – Venezia

Cesare Santus, FNRS – Université catholique de Louvain

Clara Sanvito, Universidad Eclesiástica San Dámaso, Madrid

Andrea Scala, Università degli Studi di Milano

Sara Scarpellini, Université de Genève

Anna Sirinian, Alma Mater Studiorum – Università di Bologna

Baykar Sivazliyan, Università Statale di Milano

Beatrice Spampinato, Università Ca’ Foscari, Venezia

Gioacchino Strano, Università della Calabria

Irene Tinti, Université de Genève

Giusto Traina, Sorbonne Université

Rachele Zanone, Università degli Studi Roma Tre