Livorno ricorda gli armeni con la speranza che arrivi Aznavour. Iltirreno

Il grande cantante francese potrebbe esibirsi in città per celebrare il centenario del genocidio del suo popolo nel 1915 di Roberto Riu

LIVORNO. Charles Aznavour, il grande cantautore francese di origine armena, potrebbe esibirsi a Livorno nei prossimi mesi. E’ questo uno degli eventi di maggior spicco che costituiranno il fulcro delle celebrazioni per il centenario del genocidio armeno perpetrato dall’Impero Ottomano nel 1915: una tragica vicenda che è stata discussa nella settima commissione consiliare appositamente convocata per esaminare la mozione presentata dalla consigliera pentastellata Serena Simoncini per il riconoscimento da parte della città di Livorno del genocidio armeno.

Alla seduta, oltre ai vari componenti ed all’assessore alla cultura Serafino Fasulo, sono intervenuti Massimo Sanacore, direttore dell’Archivio di Stato, il prof. Giangiacomo Panessa, per la Chiesa armena, Stefano Ceccarini dell’associazione Livorno delle Nazioni, il prof. Alessandro Orengo dell’ateneo pisano e la professoressa Nazenie Garibian, docente presso l’Accademia di belle arti di Yerevan. Durante l’audizione i relatori hanno descritto l’importanza della comunità armena a Livorno di cui resta testimonianza nella splendida facciata barocca della settecentesca chiesa di San Gregorio Illuminatore, situata in via della Madonna e di cui alcuni elementi marmorei (colonne, etc.) sono tuttora giacenti nel parco di villa Fabbricotti.

Nell’aprile prossimo, per il centenario del genocidio armeno, sarà appunto l’antico edificio sacro a costituire il luogo simbolo per varie iniziative culturali per richiamare la memoria (ma guardando al futuro) della Livorno “città europea delle Nazioni” come recita lo striscione appeso al porticato della chiesa. Si spera poi, come accennato in apertura, che possa venire Charles Aznavour (al secolo Chahnourh Varinag Aznavourian), l’indimenticabile interprete di grandi successi quali “Com’è triste Venezia”, “La boheme” o “L’istrione”. E’ inoltre prevista una mostra sul genocidio armeno con le foto scattate all’epoca da Armin Wegner, un ufficiale tedesco che denunciò il massacro e che in seguito sarà anche un tenace oppositore del nazismo.