MILANO – 25 gennaio 2018 – Presentazione libri “Il Paese Perduto” e ” Il Genocidio Infinito”

 HADUN  – CASARMENA

Milano-Piazza Velasca 4 MM Missori – III piano  

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Giovedì’ 25   alle 21.00
 
Antonia Arslan, Aldo Ferrari,
Marcello Flores e Ugo Volli
presentano
“Il Paese Perduto” e ” Il Genocidio Infinito”
di Guerini e Associati ed.

Cent’annidi storia, prima dimenticata, poi negata nonostante la mobilitazione internazionale. Anche di recente, con la dura risposta turca alla condanna di papa Francesco. I responsabili sono rimasti pressoché impuniti, i manuali di storia hanno esitato a raccontare ed il governo turco ancora oggi non riconosce il termine di ‘genocidio’. L’obiettivo del libro è ripercorrere il discorso che attorno al tema del genocidio armeno si è sviluppato nel corso degli anni, avvalendosi del contributo di alcuni dei maggiori studiosi internazionali in materia, tra cui Yves Ternon, Halil Berktay, Jann Jurovics, Antonia Arslan, Marcello Flores. Un libro a più voci che affronta alcuni aspetti del genocidio a un secolo di distanza dagli eventi che hanno portato allo sterminio di più di un milione di armeni nel territorio dell’impero ottomano.

“Il non aver riconosciuto la propria colpa porta il popolo dei carnefici non pentiti a continuare a odiare i discendenti delle vittime, a cercare di cancellarli ancora, perché la loro memoria è ciò che determina il disturbo profondo della sua identità, ne sporca la storia e la memoria”. Dopo il genocidio, quindi, il negazionismo: ancora oggi prosegue la volontà di annientare il popolo armeno, la sua storia, la sua cultura, perfino i suoi monumenti e le sue ultime tracce.
Ma se alle vittime è negato dalle autorità turche anche solo il riconoscimento della sofferenza patita, spetta a chi non ha subito quello spaventoso crimine, a una parte terza, fare un atto di memoria e ricordare a tutta l’umanità l’urlo senza fine che arriva dal Metz Yeghérn, il Grande Male. Questo libro è un momento di tale testimonianza, presentato da un gruppo di intellettuali, che vogliono ricordare cosa accadde agli armeni e perché, negando così ai carnefici la vittoria del silenzio.