MILANO -25 nov e 01 dic 2015- Trittico Armeno

Come scrive Jordi Savall, “l’Armenia è una delle più antiche civiltà cristiane dell’Oriente, sopravvissuta miracolosamente ad una storia convulsa e particolarmente tragica. Dalla sua fondazione, essa si trova politicamente e geograficamente circondata da altre grandi culture, prevalentemente di credenze orientali e musulmane. Ha conosciuto un destino molto doloroso, punteggiato da guerre e da terribili massacri, che hanno causato la scomparsa di più della metà della sua popolazione, l’esilio di molta altra e la perdita di gran parte del suo territorio. Ciò nonostante, essa ha saputo conservare attraverso i secoli l’essenza delle sue particolarità nazionali,… ha custodito anche un ricco patrimonio intangibile, in campo musicale: un repertorio molto ricco e vario, ma purtroppo poco conosciuto, con la sola eccezione della musica per duduk.”
Dalla frequentazione del Quartetto con Savall nasce – per celebrare il centenario del genocidio, tremendo antesignano di quelli seguiti nel secolo scorso e forse anche ora – la volontà di ricordarlo al nostro pubblico con un concerto di splendide musiche armene.
Poi, la grande artista Graziella Vigo ha offerto la possibilità di mostrare in Conservatorio, il giorno del concerto di Savall, una selezione delle sue indimenticabili fotografie di Armenia; infine, Valeria Parisi, regista del documentario dei nostri 150 anni (La vita lunga della Società del Quartetto), ha messo a disposizione il documentario Grida dal silenzio da lei girato nel 90° del genocidio in Armenia, raccogliendo anche le testimonianze di persone che, in età infantile, avevano quella tremenda esperienza. Le ultime consacrate alla storia, dato il tempo ormai trascorso. E così il “Trittico Armeno” si è formato progressivamente, per offrire un quadro sintetico ma completo della bellezza di un Paese, di un popolo, di una nazione sempre amati, pilastro fondamentale della nostra storia, civiltà e cultura.

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