Missione internazionale per gli scout di Peccioli (Iltirreno 02.11.18)

Dalla Valdera alla Grecia per un servizio presso la Caritas in aiuto dei migranti e delle famiglie elleniche in difficoltà. È l’esperienza vissuta dal Clan/Fuoco Piedi-Fuori del Gruppo Scout Peccioli 1.

La Chiesa Armena Cattolica

«Il primo impatto con la terra ellenica è stato il caldo secco dell’aeroporto che ci ha accolto a notte inoltrata – dicono i giovani – Con un autobus abbiamo raggiunto quella che è stata stata la nostra casa per otto giorni: la Chiesa Armena Cattolica di Neos Kosmos. Nonostante l’ora tarda abbiamo trovato gli abitanti ad attenderci sulla porta; primo assaggio della estrema e incondizionata ospitalità con la quale abbiamo avuto a che fare per tutta la settimana. La prima giornata è stata dedicata alla pianificazione del nostro servizio e a un incontro con le realtà dove poi siamo andati a svolgerlo respirando in ogni nostro incontro ospitalità e cordialità. Per prima cosa siamo stati ospiti della simpatia toscana di Fabiola e Filippo, i quali gestiscono la casa famiglia “Divina Provvidenza” della comunità intitolata a Papa Giovanni XXIII».

La casa famiglia

«Qui, accolti calorosamente – raccontano ancora gli scout – abbiamo ascoltato la storia della famiglia che ha avuto il coraggio, la voglia e la vocazione di lasciare tutte le comodità italiane per volare in un Paese straniero in difficoltà e mettersi al servizio della poèpolazione cercando di fare del bene per tutti, indistintamente. La casa famiglia si trova in una grande struttura, precedentemente gestita da suore e poi donata alla Caritas e ristrutturata che adesso ospita l’allargata famiglia di Filippo e Fabiola e il Neos Kosmos Social House (Nksh), l’altro centro di aiuto che ci ha ospitato».

Neos Kosmos Social House

«Siamo stati tutti messi alla prova con l’inglese – raccontano ancora gli scout – in modo da coinvolgere tutti gli inquilini. Abbiamo conosciuto molti volti e molte storie cariche di nostalgia e voglia di riscatto, in particolare quando tutti i residenti, anche quelli di passaggio, ci hanno raccontato il proprio sogno. La Nksh, come ci è stata presentata, è una struttura che accoglie circa quaranta famiglie provenienti da diversi Paesi tra i quali la Siria, il Congo, il Marocco e altri, famiglie in attesa di permessi per lasciare la Grecia e raggiungere qualche parente che attende loro in Europa, oppure famiglie greche in difficoltà a causa della crisi. Dopo aver conosciuto queste due realtà ci siamo messi in gioco; il nostro servizio ha toccato gli ambiti più disparati, dal giardinaggio all’animazione dei bambini presenti nella Social House e nella casa famiglia, da interventi elettrici al montaggio e smontaggio di letti e mensole, dalla creazione di una stanza per esposizione alla pulizia di magazzini. Ci siamo inseriti a pieno in quella grande famiglia che aiuta, soprattutto grazie alla loro cordialità e al loro entusiasmo. Con questi sentimenti siamo stati invitati ad andare al mare con loro, dove abbiamo giocato con i bambini, divertendoci insieme e condividendo usanze e abitudini diverse, ballando e cantando sulla spiaggia greca. L’ammirazione e la gioia che abbiamo provato erano tali da farci dimenticare la stanchezza. Due di noi hanno poi avuto la possibilità di cenare alla Capanna di Betlemme, struttura che accoglie per due notti a settimana i senzatetto di Atene».

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