Nagorno-Karabakh, l’altra guerra perdutissima che sbagliamo a ignorare (Tempi.it 15.09.21)

C’è un silenzioso Afghanistan che non interessa a nessuno. Si chiama Nagorno-Karabakh, o Artsakh (dicono gli armeni che lo abitano o soprattutto abitavano). Io, da molokano del lago di Sevan, sono di parte, essendo stato accolto e rifocillato e tenuto vivo nella libertà e nella mia fede da questo popolo di una terra di pietre (così la descrisse Vasilij Grossman). Ho la mia preferenza e mentre sono sicuro che Tempi vi offrirà in questo numero molte e sacrosante riflessioni e proposte su Kabul e talebani, oltre che strategie e tattiche presenti e future, mi scuserete se mi attardo dalle parti del mio Caucaso.
Quella di Kabul è in realtà la stessa guerra perduta, perdutissima e assai più vicina all’Europa che si è giocata e si gioca ancora da queste parti del mondo, con il sultano Erdogan che punta a sottomettere o meglio cacciar via l’antico popolo cristiano che i suoi predecessori ottomani e giovani turchi volevano annientare con un genocidio da un milione e mezzo di morti che…

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