Nash-Marshall e Arslan: tutto sul genocidio armeno e il negazionismo turco (Gazzetta di Mantova 31.10.18)

Nel 1915 il governo dell’Impero ottomano iniziò sistematicamente a strappare gli armeni occidentali dalle terre dove i loro antenati vivevano da tempo immemorabile. Ordinò che gli uomini fossero assassinati e che le donne, i bambini e gli anziani fossero deportati. “Pulire” l’Armenia occidentale degli armeni era solo una parte del progetto ottomano per l’Anatolia: l’obiettivo era quello di trasformare quelle terre nella patria dei turchi.

La Turchia odierna continua a negare, di fatto, che il genocidio iniziato dai turchi ottomani abbia avuto luogo. In I peccati dei padri. Negazionismo turco e genocidio armeno, la scrittrice Siobhan Nash-Marshall mette in rapporto l’assoluto disprezzo dei fatti e delle genti, del territorio e della storia che è caratteristica comune sia del genocidio nel 1915 che dell’attuale negazionismo turco, con la vacua sprezzante indifferenza alla realtà fattuale che si diffonde sempre di più nel mondo moderno.

Il libro verrà presentato oggi pomeriggio, a partire dalle 17, nella sala delle vedute della Biblioteca Teresiana, con ingresso dal numero 13 di via Ardigò.

L’autrice – che ha scritto libri e articoli accademici di filosofia teoretica e si è dedicata negli ultimi anni allo studio dei genocidi e del negazionismo – ne parla con Antonia Arslan, scrittrice di radici armene (autrice de La masseria delle allodole), già titolare della cattedra di Letteratura italiana moderna e contemporanea all’Università di Padova, che ha firmato la premessa del volume; introduce Daniela Ferrari, presidente dell’Istituto Mantovano di Storia Contemporanea.

L’incontro è organizzato con il patrocinio del Comune di Mantova ed è aperto a tutti.

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