Riflessi d’Armenia al Politeama: Duduk e Sinfonie per la penultima stagionale dell’Orchestra Sinfonica Siciliana (Varie 26.05.25)
Palermo 26 maggio 2025 – Con un programma che unisce forza storica, colore orchestrale e radici etniche, la 65a Stagione dell’Orchestra Sinfonica Siciliana si prepara al suo penultimo appuntamento, in scena al Politeama Garibaldi di Palermo venerdì 30 maggio alle ore 21 (prova aperta alle 10) e sabato 31 maggio alle 17.30. Un omaggio in musica all’Armenia e ai suoi compositori attivi durante il periodo sovietico, in una serata dal respiro internazionale.
A guidare l’orchestra sarà il direttore armeno Karen Durgaryan, figura di riferimento nel panorama sinfonico dell’Est europeo, affiancato dal virtuoso Artak Asatryan, solista di duduk, lo strumento a fiato simbolo della tradizione caucasica, la cui voce antica e intensa sarà protagonista nella Suite concertante di Grigor Arakelian.
Il concerto si apre con l’Ouverture Festiva (1949) di Aleksandr Arutiunian, esempio vivido del sinfonismo sovietico postbellico, capace di mescolare strutture celebrative e suggestioni del folclore armeno. L’opera, composta poco dopo il conferimento del Premio Stalin, fu eseguita con grande successo sotto la direzione di Evgenij Mravinskij a Leningrado, imponendosi per la sua brillantezza e teatralità.
Segue la prima esecuzione palermitana della Suite concertante per duduk e orchestra (2024) di Grigor Arakelian, articolata in quattro movimenti che spaziano dalla spiritualità antica alla festa popolare. In Hymn to the Sun, il duduk disegna una linea melodica sospesa, quasi preghiera solare; in Dance, emerge il ritmo vitale e incalzante. Open the Door, Lord affonda nel lirismo più struggente, mentre Fête conclude l’opera in un’esplosione di energia corale e virtuosismo.
Il gran finale è affidato alla Sinfonia n. 2 “La campana” (1943) di Aram Il’ič Chačaturjan, composta in piena Seconda guerra mondiale come risposta al dramma collettivo vissuto dal popolo sovietico. Intensa e drammatica, la sinfonia si sviluppa in quattro movimenti, alternando il suono simbolico della campana a passaggi di grande tensione emotiva, fino a un epilogo che lascia spazio a speranza e resilienza.
Una serata dal grande valore artistico e culturale, in cui la musica si fa ponte tra passato e presente, memoria e celebrazione.


Omaggio alla musica caucasica con protagonista il duduk, strumento armeno di raro ascolto
Palermo celebra l’Armenia: Artak Asatryan al duduk con l’Orchestra Sinfonica Siciliana