ROMA – 13 febbraio 2018 – Presentazione del libro ARMENIA, OSSIP MANDELSTAM. DESSINS di Giuseppe Caccavale

Presentazione del libro

ARMENIA, OSSIP MANDELSTAM. DESSINS di Giuseppe Caccavale – Editions Parenthèses

Martedì 13 febbraio 2018 – ore 18.00
​Sala delle Colonne
Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea
viale delle Belle Arti, 131 – Roma
Ingresso libero

Dialoga con l’autore lo scrittore Erri De Luca
Modera Marcella Cossu
Letture Naira Ghazaryan

La Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, in collaborazione con l’Ambasciata della Repubblica d’Armenia in Italia, ospita la presentazione del volume Armenia, Ossip Mandelstam. Dessins di Giuseppe Caccavale.

In una libreria di Napoli, Giuseppe Caccavale trova una copia di Viaggio in Armenia di Ossip Mandel’ŝtam, che aveva già letto in passato in una versione francese. Più di venti anni dopo, nel 2014, rilegge questo libro con gli occhi nuovi della maturità. Il fascino del testo lo spinge a comporre il proprio omaggio all’autore nella veste di una riproduzione a grafite dei versi che il poeta scrisse in occasione del suo viaggio in Armenia.

L’Armenia era per Mandel’ŝtam “un luogo d’incrocio di civiltà, di comunanza tra culture orientali ed europee, il suo Mediterraneo” all’ombra del monte Ararat, dove nacque la parola nella Genesi (Serena Vitale). Durante il viaggio intrapreso nel 1930, le montagne e i paesaggi armeni gli restituirono la scintilla dell’ispirazione poetica dopo un silenzio di cinque anni, per non abbandonarlo più. Al ritorno, scrive un ciclo di 12 poesie, Armenia. In seguito, la vita del poeta è sempre più precaria e isolata: dopo l’Epigramma a Stalin subirà l’arresto e la prigionia in Siberia, qui morirà nel 1938.

Caccavale ha realizzato 5 grandi album (formato 30 x 43) che riproducono tipograficamente i testi completi delle poesie a matita, ognuno dei quali composto da 25 pagine, altrettante interpretazioni artistiche dell’opera letteraria. Alla radice di questo progetto, la volontà di dare forma a disegni che coincidono con la scrittura, disegni scritti. Per l’artista, tracciare il solco delle lettere che formano i componimenti è un gesto simbolico, è un ringraziamento al poeta che lo ha condotto in un viaggio che solo il lettore può afferrare. Ma è anche un percorso di sottrazione e rinnovamento, ripartire dalla grafite e dalle lettere per ritrovare occhi rigenerati in un’ideale “scuola di vista”. Attraverso il disegno, si attinge alla poesia.
Il lavoro condotto sulla IV poesia del ciclo Armenia è stato studiato per la prima Triennale d’Arte Contemporanea Standart – Triennial of Contemporary Art in Armenia 2017 in Armenia, a cura di Adelina von Fürstenberg. Donato alla Repubblica d’Armenia, oggi si trova al Dzitoghtsyan Museum of National Architecture di Gyumri: la poesia è stata scavata dal muro, interpretando così una parte della cultura armena, quella di scrivere incidendo la pietra.
Il volume, edito dalla casa editrice francese Editions Parenthèses, accoglie le traduzioni dei testi poetici in inglese, francese, italiano e tedesco.