Scontri in Nagorno Karabakh nonostante tregua unilaterale da Baku (Askanews 03.04.16)

Terter (Azerbaigian), 3 apr. (askanews) – L’Azerbaigian ha dichiarato unilaterlamente il cessate-il-fuoco sulla linea di confine con l’enclave armena in territorio azero del Nagorno Karabakh dopo i violenti scontri che hanno causato la morte di 30 militari, 18 armeni e 12 azeri. Ma nonostante la tregua e le pressioni internazionali gli scontri alla frontiera non si fermano.

Il ministero della Difesa di Baku ha dichiarato che “l’Azerbaigian, dimostrando la sua buona volontà, ha deciso di fermare unilaterlmente le ostilità” ma ha minacciato di tornare sui suoi passi se i suoi militari saranno attaccati nuovamente. Baku ha aggiunto, inoltre, che intende “rafforzare” alcune posizioni strategiche nella regione controllata dall’Armenia che è internazionalmente riconosciuta come parte dell’Azerbagian.

Il ministro della difesa dell’enclave, riconosciuta e sostenuta da Erevan, ha dichiarato di essere disponibile a discutere le clausole del cessate-il-fuoco ma soltanto se questo consentirà di riprendere partedel territorio.

Secondo il portavoce della presidenza del Nagorno Karabakh, David Babayan, i combattimenti non si sono fermati. “Duri scontri sono in corso nei settori sudorientale e nordorientale del confine del Karabakh”, ha dichiarato ad Afp. Il portavoce del ministero della Difesa armeno, Artsrun Hovhannisyan, ha denunciato le dichiarazioni di Baku come “una trappola” e non “una tregua”.

Gli scontri in cui sono morti 30 soldati, di entrambi gli schieramenti, sono stati definiti dal presidente armeno Serzh Sarkisian “le ostilità più gravi” dalla tregua del 1994, che mise fine alla guerra in cui combattenti sostenuti dall’Armenia occuparono i territori azeri che adesso sono parte dell’enclave. Baku ha rivendicato che uno dei suoi elicotteri è stato abbattuto dopo che le truppe azere avevano preso il controllo di alcune alture in una zona strategica del Karabakh.

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