Trovacinema.it – Viaggio nel deserto di un padre armeno alla ricerca delle figlie (09 apr 2015)

Dinanzi a un racconto romanzesco dal finale catartico la cui cosa più emozionante sono i grandi paesaggi in campo lungo, non possiamo impedirci di considerare il film “Il padre” un’occasione mancata

Sfiorato da Elia Kazan nel Ribelle dell’Anatolia, il tema dell’oppressione turca sul popolo armeno è stato poco frequentato sia dalla storia ufficiale che dal cinema. Nel 2002 il regista armeno Atom Egoyan raccontò per via indiretta il genocidio subito dal suo popolo in Ararat, dove un cineasta preparava un film sul terribile episodio. Ora quel film c’è e lo ha diretto il regista di origine turca, ma tedesco per nascita, Fatih Akin, noto al pubblico per il premiato “La sposa turca” e il gentile Soul Kitchen . Lo ha realizzato con una mega-coproduzione internazionale, il concorso in sceneggiatura di Mardik Martin (screenwriter di Martin Scorsese), l’ottima direzione della fotografia di Rainer Klausmann e Tahar Rahim ( Il profeta) come protagonista. Eppure tutto questo ha prodotto un film, nel complesso, deludente. Il soggetto racconta (un po’ come accadeva nella Masseria delle allodole dei fratelli Taviani) una storia privata sullo sfondo della Storia con la maiuscola. Continua