Comunità Armena di Roma
  • Homepage
  • Chi siamo
    • Consiglio per la Comunità Armena di Roma
    • Akhtamar on line
    • Campagne
    • Il premio Hrant Dink
  • Gli Armeni
    • Storia e informazioni
      • Gli armeni
      • L’Armenia
      • Il Nagorno Karabakh /Artsakh
      • Gli Armeni e L’Italia
      • La presenza armena a Roma
    • Il Genocidio
      • Il genocidio armeno
      • Che cosa è un genocidio
      • 24 Aprile
      • Fatti e Testimonianze
      • Negazionismo turco
      • Riconoscimenti nel mondo
      • Italia ricorda
  • Scuola
    • La Memoria Condivisa
    • Percorso didattico
    • Monitoraggio Manuali di Storia
    • Iniziative per la scuola
  • Materiali
    • Rassegna stampa
    • Eventi e Appuntamenti
    • Vigilanza armena
  • Risorse
    • Biblioteca
    • Cineteca
    • Link utili
  • Cerca

Tutte le ombre sull’incontro tra Trump e Erdogan (Lettera43 13.11.19)

13 Novembre 2019/in Rassegna Stampa /da adminwp
l voto del Congresso sul genocidio armeno. Le nuove sanzioni per le operazioni in Siria. La richiesta di estradizione di Gulen. Il business delle armi e il riavvicinamento tra Turchia e Russia. I nodi e le incognite della visita del Sultano alla Casa Bianca.
Visita confermata. Il 13 novembre Recep Tayyp Erdogan è pronto a incontrare Donald Trump alla Casa Bianca. Una telefonata tra i due presidenti ha fatto sciogliere le riserve ad Ankara dopo le tensioni scatenate dalla recente mozione del Congresso Usa sul genocidio armeno e dalle nuove sanzioni imposte da Trump. Tutti nodi che evidentemente restano sul tavolo del bilaterale.
LE TENSIONI PER IL GENOCIDIO ARMENO E LE NUOVE SANZIONI USA

Andiamo per ordine. Ankara, come era prevedibile, non ha gradito il voto del Congresso americano che a larghissima maggioranza ha riconosciuto il genocidio armeno in Turchia, il massacro di almeno 1,5 milioni di armeni sotto l’impero ottomano tra il 1915 e il 1916. Il governo turco si è limitato a definire l’eccidio come «un fatto tragico», ma non ammette la parola «genocidio». «Nella nostra fede il genocidio è assolutamente vietato», ha sottolineato Erdogan. «Consideriamo questa accusa come il più grande insulto al nostro popolo». A complicare la situazione, però, è stata anche una seconda risoluzione dei deputati statunitensi su nuove sanzioni alla Turchia per l’operazione militare nel Nord della Siria. A cui va aggiunta la recente incriminazione da parte degli States di Halkbank, la seconda banca statale turca accusata di aver aver aiutato l’Iran a violare le sanzioni economiche.

LA RICHIESTA DI ESTRADIZIONE DI GULEN

Altro tema caldo tra Ankara e Washington è la richiesta di estradizione di Fethullah Gulen. Il magnate ed ex imam residente in Pennsylvania è considerato dalla Turchia la mente del fallito golpe del 2016. Ankara ha proposto uno scambio di quelli che definisce «terroristi»: Gulen al posto della sorella di Abu Bakr al Baghdadi, l’ex Califfo del sedicente Stato islamico, catturata dai turchi (arresto al quale è seguito anche quello della moglie dell’ex leader di Daesh). «Gulen è importante per la Turchia quanto al Baghdadi lo era per gli Stati Uniti», ha ribadito Erdogan. Finora da Washington è arrivato un secco no, che però potrebbe ammorbidirsi alla luce degli interessi economici e militari americani.

IL NODO SIRIANO E LA VISITA DELL’EX COMANDANTE DEL PKK

I rapporti tra Usa e Siria rappresentano un altro motivo di tensione. Erdogan, infatti, aveva chiesto di cancellare un’altra visita programmata alla Casa Bianca: quella del capo delle Syrian Democratic Forces Ferdi Abdi Sahin, ex comandante del Pkk che sia la Turchia che gli Usa hanno riconosciuto come organizzazione terroristica. La Casa Bianca non ha smentito l’incontro, scatenando la reazione del governo turco: gli Usa «sanno che razza di terrorista sia, di quali razza di atrocità si sia reso responsabile in passato», hanno dichiarato alcune fonti vicine al presidente Erdogan citate da Middle East Eye. «Sanno che caos si scatenerebbe se il Congresso trattasse da eroe uno che difende l’Isis».

IL BRACCIO DI FERRO CON MOSCA

Infine a preoccupare Washington è anche il riavvicinamento tra Turchia e Russia. Mosca si è detta pronta a vendere il proprio sistema di difesa anti missilistico S-400 e la prima reazione statunitense è stata l’interruzione della fornitura di F35, non senza conseguenze economiche e strategiche dal momento che la Turchia rappresenta il secondo esercito in termini numerici della Nato. A pochi giorni dall’incontro tra Trump e Erdogan, inoltre, il ministro della Difesa turco, Hulusi Akar, ha confermato una esercitazione congiunta in Russia proprio sul sistema missilistico S-400, spiegando che per la Turchia è necessario difendersi da una doppia minaccia terroristica: l’Isis e i curdi. L’ennesima ombra sull’incontro tra il tycoon e il Sultano.

Vai al sito

Condividi questo articolo
  • Condividi su Facebook
  • Condividi su Twitter
  • Condividi su Google+
  • Condividi attraverso Mail
http://www.comunitaarmena.it/wp-content/uploads/2022/08/Logo_armenia-04-1-300x92.png 0 0 adminwp http://www.comunitaarmena.it/wp-content/uploads/2022/08/Logo_armenia-04-1-300x92.png adminwp2019-11-13 15:54:242019-11-13 15:54:24Tutte le ombre sull’incontro tra Trump e Erdogan (Lettera43 13.11.19)
  • Homepage
  • Chi siamo
    • Consiglio per la Comunità Armena di Roma
    • Akhtamar on line
    • Campagne
    • Il premio Hrant Dink
  • Gli Armeni
    • Storia e informazioni
      • Gli armeni
      • L’Armenia
      • Il Nagorno Karabakh /Artsakh
      • Gli Armeni e L’Italia
      • La presenza armena a Roma
    • Il Genocidio
      • Il genocidio armeno
      • Che cosa è un genocidio
      • 24 Aprile
      • Fatti e Testimonianze
      • Negazionismo turco
      • Riconoscimenti nel mondo
      • Italia ricorda
  • Scuola
    • La Memoria Condivisa
    • Percorso didattico
    • Monitoraggio Manuali di Storia
    • Iniziative per la scuola
  • Materiali
    • Rassegna stampa
    • Eventi e Appuntamenti
    • Vigilanza armena
  • Risorse
    • Biblioteca
    • Cineteca
    • Link utili
© www.comunitaarmena.it
  • Homepage
  • Visita il vecchio sito
Armenia. Nella giovane repubblica un vino millenario diventa occasione di sviluppo... Rapporto Unicef sulla Siria: ‘Cinque milioni e mezzo di bambini senza assistenza’...
Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. Se continui ad utilizzare questo sito acconsenti all’uso dei cookie. OkLeggi di più
Scorrere verso l’alto