Un albicocco al Giardino della Pace di Arco per ricordare il genocidio armeno (Secolo Trentino 21.04.16)

Un esemplare di albicocco, pianta simbolo dell’Armenia, abbellisce il Giardino della Pace di Arco e ricorda una delle più terribili tragedie del Novecento. A piantarlo, nel primo pomeriggio di giovedì 21 aprile, sono stati i ragazzi della quinta «B» della scuola primaria «Giovanni Segantini», a conclusione di un percorso di studi dedicato, e nel corso di una cerimonia in memoria del genocidio armeno alla quale ha preso parte anche il console onorario Pietro Kuciukian.

Gli alunni della quinta «B» delle «Segantini» hanno studiato la storia del popolo armeno e del genocidio che ha patito all’inizio del Novecento per mano dell’Impero Ottomano, nel corso di quest’anno scolastico, progettando e realizzando assieme agli insegnanti anche la cerimonia della messa a dimora dell’albicocco, che il Comune di Arco ha inserito in una giornata dedicata (gli Armeni commemorano il genocidio il 24 aprile), che comprende anche la consegna ufficiale al console onorario di Armenia Pietro Kuciukian dell’onorificenza al merito della città di Arco, in serata a palazzo Marcabruni-Giuliani.

La cerimonia, alla quale hanno preso parte gli assessori Stefano Miori e Silvia Girelli con la responsabile dell’Ufficio cultura Giancarla Tognoni, oltre al vicecomandante della stazione di Arco dei Carabinieri Giorgio Dalrì e al dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo Maurizio Caproni, s’è aperta con l’inno armeno suonato dai ragazzi con flauto dolce e metallofono, quindi il saluto dell’Amministrazione comunale, a cura dell’assessore Stefano Miori, e della scuola, a cura del dirigente scolastico.

A seguire l’intervento del console: «Gli Armeni amano molto gli alberi – ha detto Pietro Kuciukian, accompagnato dalla moglie Anna Maria Samuelli – perché danno il senso della vita. L’albero è un simbolo molto importante per un popolo che ha subito tante sofferenze ma che sempre è riuscito a rinascere. Ed è importante questo albicocco nel Giardino della Pace di Arco, in un’epoca di nuove malvagità, a mantenere viva la memoria di una grande malvagità ma anche a ricordarci che la speranza non ci deve mai abbandonare».

Il dirigente scolastico ha ricordato come il lavoro fatto a scuola sul genocidio armeno sia nell’ambito di uno degli obiettivi portanti della scuola: la memoria. «Di fronte alle tantissime tragedie della storia – ha detto Maurizio Caproni – non ultime quelle di oggi, occorre ricordare che non tutti i comportamenti sono uguali e che dobbiamo saper distinguere su una base etica cioè che è bene e ciò che è male, e che esistono i Giusti, cioè le persone hanno scelto la strada del bene».

Poi la messa a dimora dell’albicocco, tutti assieme, e un concerto finale dei ragazzi.

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