Unesco celebra Santa Teresa di Lisieux a 150 anni dalla nascita (e anche Shnorhali) – (Voceetempo.it 23.02.23)

Ci sono anche due santi, accanto a due illustri scienziati, tra i personaggi che l’Unesco celebra nel 2022-2023: l’850° della morte di Nerses il Grazioso, monaco armeno; 550° della nascita di Copernico in Polonia; il 200° della nascita di Gregor Mendel nella Repubblica Ceca; il 150° della nascita di Santa Teresina di Lisieux in Francia

Santa Teresa di Lisieux

Ci sono anche due santi, accanto a due illustri scienziati, tra i personaggi che l’Unesco celebra nel 2022-2023: l’850° della morte di Nerses il Grazioso, monaco armeno; 550° della nascita di Copernico in Polonia; il 200° della nascita di Gregor Mendel nella Repubblica Ceca; il 150° della nascita di Santa Teresina di Lisieux in Francia. L’Unesco ha incluso questi quattro nell’elenco delle 60 personalità i cui anniversari vanno commemorati perché «hanno contribuito in modo universale al bene dell’umanità». I due scienziati «hanno svolto ricerche che hanno cambiato il corso della scienze»: Copernico ha spiegato che la Terra gira intorno al Sole e non viceversa; Mendel ha messo le basi della moderna genetica. Mons. Francesco Follo, già osservatore vaticano presso l’Unesco, spiega: «Nel dibattito alcuni Paesi hanno cominciato a chiedersi perché parliamo della cultura e dell’educazione e non di educazione spirituale e religiosa?».

San Narsete IV «Shnorhali, grazioso» (1102-1173), è chiamato «grazioso» per i suoi modi nel trattare la gente e il clima che permea i suoi scritti. Teologo e quarto Catholicos della Chiesa apostolica armena, noto per il suo modo di appianare i conflitti nonostante fosse di carattere impulsivo e i ponti gettati con la Chiesa di Roma e con i Greci. Poeta prolifico, versatissimo nella dottrina della Chiesa, con dedizione totale a Cristo. Qualche studioso non esita a paragonarlo al contemporaneo Bernardo di Chiaravalle, «dottore mellifluo» e afferma che nella Chiesa del XII secolo splendevano due luci, una in Oriente (Narsete) e l’altra in Occidente (Bernardo).

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