Venezia, le mostre del 2015 iniziano con un tributo ad Armeni ed Ebrei. Genteveneta

Questo nuovo anno non si sa se porterà la tanto sospirata ripresa economica, ormai assente da parecchi anni e a ogni inizio anno invocata. Ma per chi desideri arricchirsi culturalmente, Venezia nel 2015 offrirà molte possibilità di ammirare mostre e opere d’arte di primaria importanza, ribadendo ancora una volta il ruolo centrale della nostra città a livello internazionale nel settore delle arti e della cultura.

Si comincia già il 9 gennaio 2015 con l’inaugurazione presso la Libreria Sansoviniana in Piazzetta San Marco di “Armin T. Wegner, un giusto per gli Armeni e per gli Ebrei”. Si tratta di un’esposizione che consta di 24 pannelli con 80 fotografie scattate dall’Ufficiale tedesco Armin T. Wegner, testimone oculare del genocidio degli Armeni perpetrato nel 1915. 

Giunge così a Venezia una mostra itinerante che ha già toccato 90 città in Italia e all’estero, ora arricchita di un nuovo contributo che mette in risalto il rapporto di Wegner con l’ebraismo e la sua resistenza al nazismo (in mostra saranno proposti il testo della lettera inviata da Wegner a Hitler e un estratto dell’intervista con Martin Rooney sul rapporto tra Wegner e l’ebraismo). La rassegna resterà visitabile fino al 3 febbraio. 

Si continua poi a febbraio 2015 con la Collezione Peggy Guggenheim, che quest’anno omaggia il grande pittore statunitense Jackson Pollock: prima dal 14 febbraio al 6 aprile 2015 con l’esposizione di “Alchimia”, uno dei primi dipinti realizzati da Pollock con il ”dripping” (tecnica dello sgocciolamento inventata dallo stesso artista americano) e recentemente restaurato; poi dal 22 aprile al 14 settembre 2015 sarà la volta di “Murale. Energia resa visibile”: dagli Usa arriva infatti l’opera più grande mai realizzata da Jackson Pollock, appunto il suo celebre Murale di ben 6 metri di lunghezza. In contemporanea, sempre dal 22 aprile al 14 settembre 2015, si terrà la prima retrospettiva dedicata al fratello Charles Pollock con opere concesse dall’Archivio Charles Pollock di Parigi e dall’American Art-Smithsonian Institution.

Il 6 marzo a Palazzo Ducale si inaugura la mostra “Henri Rousseau. Il Candore Arcaico”, dedicata al grande pittore francese di fine Ottocento, le cui opere rappresentano una significativa esperienza nella cultura figurativa dell’avanguardia francese.
Il 12 aprile aprono in contemporanea una mostra a Palazzo Grassi e una a Punta della Dogana, entrambe fiori all’occhiello del magnate francese François-Henri Pinault.

Palazzo Grassi accoglierà una grande retrospettiva dedicata all’opera di Martial Raysse, uno dei più significativi pittori francesi degli ultimi sessant’anni, vincitore del Praemium Imperiale 2014. La mostra sarà la prima monografica dedicata all’artista al di fuori della Francia dal 1965 e raccoglierà più di 300 lavori (pitture, sculture, installazioni al neon e video), di cui circa la metà mai esposti al pubblico. Questa esposizione fa parte del programma di mostre monografiche dedicate ai maggiori artisti contemporanei – inaugurato da Palazzo Grassi nell’aprile 2012 con Urs Fischer e proseguito nel 2013 con Rudolf Stingel – che si alternano alle esposizioni tematiche con opere della Pinault Collection.

In contemporanea a Punta della Dogana sarà inaugurato “Slip of the Tongue”, un progetto espositivo inedito, curato dall’artista danese ma di origine vietnamita Danh Vo, in collaborazione con Caroline Bourgeois (che si occupa anche dell’esposizione precedente).

A maggio poi, in laguna, come di consueto, apre la Biennale d’arte, in questa 56a edizione diretta dal curatore Okwui Enwezor.
Infine, anche se non avrà luogo a Venezia, non si può non citare la mostra “Carpaccio, Vittore e Benedetto da Venezia all’Istria”, che apre a Palazzo Sarcinelli a Conegliano il 7 marzo.

Marco Monaco