Vescovi umbri: in corso un pellegrinaggio ecumenico in Armenia (SIR 03.07.18)

I vescovi dell’Umbria in Armenia, fino al 6 luglio, per un pellegrinaggio ecumenico. L’obiettivo è quello di “scoprire la ricchezza della tradizione cristiana di questo Paese che, nel corso dei secoli, ha dato una significativa testimonianza di fede”. Momento centrale, giovedì 5 luglio, nella città di Gyumri, dove sono previsti l’incontro con mons. Raphael François Minassian, vescovo armeno-cattolico, e la celebrazione della messa con la comunità cattolica locale. A Erevan, capitale dell’Armenia, i vescovi umbri visiteranno la nuova cattedrale dedicata a San Gregorio Illuminatore, consacrata nel 2001 in occasione del 1700° anniversario dalla fondazione della Chiesa armena e dell’adozione del cristianesimo come religione di Stato. I vescovi umbri visiteranno anche il Memoriale del genocidio degli armeni, a opera dell’Impero Ottomano (1915-1916), edificato nel 1967 sulla spianata della collina di Dzidzernagapert (Forte delle rondini). Prevista anche una visita alla città di Vagharshapat, antica capitale dell’Armenia, dove si trova la cattedrale di Echmiadzin, una delle chiese più antiche del mondo (303 d. C.), e alla chiesa di Santa Hripsime (VII secolo), una delle meraviglie dell’architettura ecclesiastica armena. Una giornata sarà dedicata alla visita dei monasteri di Khor Virap (“fossa profonda”), alle pendici dell’Ararat, al confine con la Turchia e luogo di prigionia di san Gregorio Illuminatore, del complesso monastico di Noravank del XIII-XIV secolo e del monastero rupestre di Ghegard (XII sec.), dove la tradizione vuole che sia stata conservata la lancia che trafisse il costato di Cristo. Qui sarà approfondito il monachesimo eremitico, prima forma di vita religiosa presente in Armenia.

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Vescovi umbri in pellegrinaggio nella cristiana Armenia (Umbria24.it)

I vescovi dell’Umbria, guidati dall’arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo presidente della Conferenza episcopale umbra (Ceu), dal 2 al 6 luglio trascorreranno in Armenia alcuni giorni all’insegna della fraternità e della condivisione, in un pellegrinaggio ecumenico che vuole scoprire la ricchezza della tradizione cristiana di questo Paese che nel corso dei secoli ha dato una significativa testimonianza di fede. Il pellegrinaggio culminerà giovedì 5 luglio, nella città di Gyumri, dove sono previsti l’incontro con mons. Raphael François Minassian, vescovo armeno-cattolico, e la celebrazione della messa con la comunità cattolica locale.

Il pellegrinaggio Ad Erevan, capitale dell’Armenia, i vescovi umbri visiteranno la nuova cattedrale dedicata a San Gregorio Illuminatore, consacrata nel 2001 in occasione del 1700° anniversario dalla fondazione della Chiesa armena e dell’adozione del cristianesimo come religione di Stato. Nel novembre dell’anno 2000 san Giovanni Paolo II consegnò al Catholicos Karekin II la reliquia di san Gregorio Illuminatore, fino ad allora custodita a Napoli. I presuli della terra dei santi Benedetto e Francesco visiteranno anche il Memoriale del genocidio degli armeni ad opera dell’impero Ottomano (1915-1916) edificato nel 1967 sulla spianata della collina di Dzidzernagapert (Forte delle rondini). Ogni anno, il 24 aprile, armeni di tutto il mondo vi salgono per commemorare oltre un milione e mezzo di vittime del massacro. Sul muro di pietra, della lunghezza di cento metri, fiancheggiante il viale di accesso al Memoriale, sono incisi i nomi delle principali città e località interessate dal Genocidio.

Alcuni particolari E’ prevista anche una visita alla città di Vagharshapat, antica capitale dell’Armenia, dove si trova la cattedrale di Echmiadzin, il Vaticano Armeno, una delle chiese più antiche del mondo (303 d. C.) e alla chiesa di Santa Hripsime (VII secolo), una delle meraviglie dell’architettura ecclesiastica armena. Una giornata sarà dedicata alla visita dei monasteri di Khor Virap (“fossa profonda”), alle pendici dell’Ararat, al confine con la Turchia e luogo di prigionia di san Gregorio Illuminatore, del complesso monastico di Noravank del XIII-XIV secolo e del monastero rupestre di Ghegard (XII sec.) dove la tradizione vuole che sia stata conservata la lancia che trafisse il costato di Cristo e dove sgorga una sorgente d’acqua, considerata benedetta. Qui si avrà modo di approfondire i lineamenti del monachesimo eremitico, che è la prima forma di vita religiosa presente in Armenia. Il pellegrinaggio sarà anche occasione per i vescovi umbri di conoscere più approfonditamente la vita della Chiesa armena e della realtà sociale, culturale e religiosa del Paese, un’ex repubblica sovietica, indipendente dal 1990.