Viaggio in Armenia: alla scoperta del Caucaso con Luigi Ammirati (Habitante 02.03.20)

ricordi.

Il miglior modo di vivere e di scoprire noi stessi è viaggiare: far emergere quelle parti di noi più nascoste riuscendo a stupirci dinanzi a luoghi inaspettati. Una bellezza inaspettata per molti è l’Armenia.

Viaggio in Armenia: bellezza sottovalutata

Viaggio in Armenia: alla scoperta del Caucaso con Luigi Ammirati

SHUTTERSTOCK – RUSLAN HARUTYUNOV

L’Armenia molto probabilmente non fa parte delle prime mete che vengono in mente ai viaggiatori e, insieme alla Georgia, sono decisamente bellezze sottovalutate. Grave errore per un viaggiatore: l’Armenia è una destinazione affascinante, poichè in sé riesce a racchiudere una storia millenaria che si intreccia a meravigliose architetture, paesaggi mozzafiato e buon cibo. Tutto questo mantenendo un costo decisamente accettabile e contenuto rispetto a molte altre mete nel mondo.

L’Armenia è un paese duro e selvaggio, incastonato tra le montagne del Caucaso Minore, racchiuso tra un dedalo di fiumi e laghi, che compensano la mancanza del mare; confina con la Georgia, l’Azerbaijan, l’Iran e la Turchia. Fra Armenia e Azerbaijan si trova la Repubblica del Nagorno Karabakh, indipendente di fatto ma non riconosciuta a livello internazionale.

Viaggio in Armenia: una storia travagliata

La storia dell’Armenia è molto travagliata, segnata da continue invasioni e conquiste fino al terribile capitolo del Genocidio Armeno, perpetrato dall’Impero Ottomano tra il 1915 ed il 1916. La nazione armena è diventata poi parte dell’Unione Sovietica, e ha riconquistato la piena indipendenza solo nel 1991.

Viaggio in Armenia: il periodo ideale in cui andare

Trattandosi di un paese essenzialmente montuoso, i mesi migliori per visitare l’Armenia sono giugno e settembre, che risultano essere anche i meno piovosi. In questi mesi, inoltre, il caldo in pianura, dove ci sono le maggiori città, non è particolarmente afoso ed è quindi possibile visitare tutti i siti senza problemi. Se si programma un tour dell’Armenia, l’ideale è mettere in valigia abiti per vestirsi a strati, in modo da adattarsi facilmente a seconda del cambio di altitudine.

Viaggio in Armenia: come arrivare e quali sono i documenti necessari

Per arrivare in Armenia dall’Italia il modo più semplice è l’aereo: ci sono voli giornalieri con uno scalo dalle maggiori città italiane. Per andare in Armenia è necessario il passaporto (con una validità residua di almeno 6 mesi) e il visto, che può essere richiesto online all’Ambasciata Armena di Roma o direttamente all’arrivo in Armenia in aeroporto. Via terra, l’Armenia è raggiungibile solamente dalla Georgia e dall’Iran, mentre le frontiere con la Turchia e l’Azerbaijan sono chiuse. Alcuni viaggiatori abbinano la visita dell’Armenia con quella della Georgia, noleggiando un’automobile o servendosi degli (scomodi) trasporti locali.

Viaggio in Armenia: i luoghi da non perdere

Viaggio in Armenia: alla scoperta del Caucaso con Luigi Ammirati

SHUTTERSTOCK – ANA FLASKER

Una rapida carrellata dei luoghi da non perdere a Yeveran:

  • Il centro e Piazza della Repubblica
  • Cattedrale di San Gregorio Illuminatore
  • Moschea Blu
  • Teatro dell’Opera
  • Cascade
  • Memoriale del Genocidio Armeno
  • Echimiadzin
  • Zvarnots
  • Il Monastero di Noravank
  • Il Canyon Armeno
  • Lago Sevan
  • Monastero di Geghard
  • Tempio di Garni

Incontriamo Luigi Ammirati, studente di geologia presso l’Università Federico II di Napoli, che si è recato proprio in Armenia per effettuare test e ricerche per la tesi magistrale che sta realizzando. Cerchiamo di capire la sua esperienza, pro e contro di questo luogo.

Partiamo dall’inizio: per il tuo viaggio in Armenia quali aspettative, timori o pregiudizi avevi?

Viaggio in Armenia: alla scoperta del Caucaso con Luigi Ammirati

CREDITS: LUIGI AMMIRATI

Quando mi fu comunicato che sarei partito per l’Armenia, ho cercato tutte le informazioni possibili sul web. La gran parte delle ricerche però non soddisfava tutte le domande che mi ponevo relativamente a ciò che mi occorreva conoscere di quel posto. Per questo motivo, poco prima della partenza, ero abbastanza preoccupato. Quando ho sparso la voce della partenza, un amico mi mise in contatto con una ragazza di Yerevan che, partecipando ad uno scambio culturale Armenia – Irpinia, era stata per un periodo a Grottolella (Av) e aveva fatto amicizia con lui. A lei ho chiesto persino come fossero le prese della corrente, e mi rispondeva meravigliata. Ero preoccupato perché dell’Armenia non se ne parla molto e, in genere, si associa ad essa l’idea di un paese un po’ arretrato. Arrivato lì, mi resi subito conto che le preoccupazioni che avevo fossero eccessive, ho vissuto quei 45 giorni in pienezza senza nessun disagio. Anzi, da molti punti di vista Yerevan è più organizzata delle nostre città italiane, soprattutto per quanto riguarda la viabilità. Questa ragazza, con il suo gruppo di amici, è stata la mia cicerona per tutto il tempo.

Vivendo lì in quel periodo, relativamente breve, hai visitato molto il Paese nelle giornate libere: raccontaci tre cose che hanno reso il tuo viaggio in Armenia indimenticabile.

Viaggio in Armenia: alla scoperta del Caucaso con Luigi Ammirati

SHUTTERSTOCK – LEONID ANDRONOV

Non ho visitato il paese soltanto nelle giornate libere, fortunatamente approfittando di attività di campionamento, ho avuto modo di salire sulle cime dell’Aragats, ad oltre 4000 m di altezza ed essere immortalato con 4 metri di neve alle spalle.

Sono uscito spesso dalla città, ho visitato la città sacra di Echimiadzin, il tempio di Garni, il monastero del Geghard, il sito archeologico di Zvarnots. Per raggiungerli ho dovuto attraversare strade circondate dalla natura incontaminata, paesaggi fantastici e sconfinati, canions, montagne, laghi. Sicuramente uno dei motivi per cui questo viaggio è indimenticabile è per la bellezza e la natura dei paesaggi, oltre che per la cultura e l’arte.

Yerevan come città è molto viva. Si svolgono numerosi eventi culturali e il centro è vivo e ordinato, con locali di ogni tipo a prezzi abbordabili. Pur volendo, la noia non avrebbe potuto farla da padrona!

Infine, avendo avuto modo di interagire con molte persone, dai colleghi al Centro di ricerca al proprietario di casa e i negozianti, mi ha colpito molto la cordialità degli armeni. In genere quando ci si muove verso paesi dell’ex unione sovietica l’idea è che le persone siano fredde. Invece gli armeni sono accoglienti, amano stare insieme agli altri. Sono così disponibili che addirittura si impegnano affinchè gli ospiti siano quanto più possibile a proprio agio. Per gli italiani inoltre hanno una sorta di ammirazione, celebrata ufficialmente anche da un monumento presente a Yerevan. Le uniche volte nelle quali puoi scorgere sul loro volto la tristezza è quando si parla del Genocidio. Il tragico momento storico che hanno subito nel secolo scorso è una ferita ancora aperta che difficilmente si rimarginerà, soprattutto perché molte nazioni ancora non riconoscono o addirittura negano il “Grande male”.

Yeveran è stata, quindi, la tua base per i vari spostamenti. Raccontaci pro e contro del vivere in questa città.

Viaggio in Armenia: alla scoperta del Caucaso con Luigi Ammirati

SHUTTERSTOCK – TAKEPICSFORFUN

Yerevan è una città molto vivibile. Un milione di abitanti, non tantissimi, belle piazze, fontane ovunque, monumenti, chiese, centri commerciali, locali, pub, ristoranti per tutti i gusti. Si organizzano molte manifestazioni: ad esempio, l’ultimo venerdì di ogni mese i giovani autonomamente si riuniscono ai piedi di Cascade, questa scalinata monumentale di epoca sovietica, dalla cui sommità si riesce a vedere il monte Ararat, la montagna sacra degli armeni (che oggi è in Turchia, e anche questo fa soffrire il popolo armeno) sulla quale si ritiene sia naufragata l’arca di Noè. Qui si riuniscono per ballare le danze popolari armene. Nell’aria si respira proprio la cultura e il fatto che sia una città esistente da oltre 2800 anni. I palazzi sono principalmente in tufo rosa, pietra locale, e il verde non manca.

Forse l’unico neo è che essendo l’Armenia una nazione relativamente più povera, con un parco di autovetture vecchie e spesso manutenute male, la qualità dell’aria ne risente un po’, ma le montagne adiacenti mitigano il problema.

Da campano sarai un buongustaio: quali pietanze ti senti di consigliare ai nostri lettori in base al tuo viaggio in Armenia?

Uno dei miei timori prima della partenza era proprio questo: avrei mangiato adeguatamente? Come saranno i sapori? Beh, mi è bastata mezza giornata per capire che non avrei avuto problemi. I sapori locali sono particolari, un po’ speziati, ma gustosi. La carne è cucinata in tutte le salse, ma principalmente gli armeni vivono di barbacue. Inoltre, hanno tanti tipi di pane diverso: il più particolare è il lavash, che somiglia vagamente alla piadina italiana, che viene cotto sottoterra in dei forni appositi. È utilizzato per avvolgere qualsiasi cosa a mo’ di involtino. Al lago Sevan ho assaggiato del pesce squisito che pescavano al momento. Vino e birra sono paragonabili ai nostri.

Viaggio in Armenia: alla scoperta del Caucaso con Luigi Ammirati

CREDITS LUIGI AMMIRATI

Una menzione a parte è per il caffè. Un po’ come noi, per loro il caffè non è solo la bevanda in sé, ma è un modo per stare insieme e per godersi la compagnia. Però la loro bevanda non è come il nostro caffè, somiglia di più al caffè americano dove la tazza viene riempita fino all’orlo. Attenzione: se non lo bevi tutto, si offendono! Concludo con un piccolo aneddoto: sono anche bravi a cucinare la pasta, ma stando lì ho scoperto che non usano gli scolapasta… e non ho ancora capito come fanno!

 

Pillole di curiosità. Io non lo sapevo e tu?

  • Oggi l’Armenia è un paese che ha molto da offrire ai viaggiatori di tutto il mondo, grazie alla sua storia millenaria e ai suoi paesaggi incredibili e incontaminati. Inoltre, non dimentichiamoci che è il paese di origine di una delle famiglie più famose e pazze del mondo: i Kardashian!
  • Proprio nel cuore del paese si trova questa grande distesa d’acqua dolce che gli armeni considerano il loro mare: in estate sono in moltissimi a fare il bagno nelle fresche acque del Lago Sevan. Il nome Sevan deriva dalla parola sev, che in armeno significa “nero”: secondo una leggenda, durante un’invasione da parte degli arabi, gli abitanti di una delle città si rifugiarono su un’isola sfruttando il lago ghiacciato. Quando gli arabi provarono a fare la stessa cosa, il ghiaccio cedette e si colorò di nero per via dei numerosi morti. Sul lago si affacciano anche numerosi monasteri: merita una visita il Monastero di Hayravanq, nella parte nord: è una costruzione del IX secolo, che si affaccia direttamente a picco sull’acqua: un panorama davvero mozzafiato!
  • Il Monastero di Geghard è riconosciuto come patrimonio dell’UNESCO: questo spettacolare monastero fu fondato nel IV secolo da San Gregorio l’Illuminatore, che ne costruì il primo nucleo all’interno di una grotta, dove si trovava una sorgente sotterranea. All’interno del complesso monasteriale di Geghard si trovano numerose chiese, cappelle e sculture, e si possono vedere anche diverse khachkar, i cippi funerari in pietra decorata tipici dell’Armenia. Anche il paesaggio dei dintorni contribuisce a rendere questo monastero un luogo di rara bellezza: si trova infatti all’interno della gola del fiume Azat, dove si alternano montagne innevate e guglie rocciose. Sulla strada che porta al monastero si trova anche il bel Tempio di Garni, costruito nel I secolo d. C.
  • Yerevan ha anche sede la fabbrica del famoso brandy Ararat: un liquore molto particolare che sembra essere stato il preferito da Stalin e Churchill. Vengono organizzate delle visite guidate allo stabilimento con degustazione, un modo perfetto per brindare alla salute di questa meravigliosa città!

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