275° giorno del #ArtsakhBlockade. Cronaca dal campo di concentramento della soluzione finale di Aliyev in Artsakh. Vedere per credere (Korazym 12.09.23)

[Korazym.org/Blog dell’Editore, 12.09.2023 – Vik van Brantegem] – Oggi alle ore 10.30 entreremo nel decimo mese del #ArtsakhBlockade. Aliyev ha dichiarato che il Corridoio di Lachin è aperto e che gli Armeni si rifiutano di usarlo. L’Azerbajgian blocca da mesi gli aiuti umanitari attraverso il Corridoio di Lachin. Aliyev dichiara che la strada Aghdam-Askeran è aperta e gli Armeni si rifiutano di usarla. Nei giorni scorsi l’Azerbajgian ha bloccato gli aiuti umanitari sulla strada di Akna (Aghdam)-Askeran.

Poi, nelle prime ore del mattino, il camion della Croce Rossa russa è entrato nell’Artsakh/Nagorno-Karabakh dalla città di Akna (Aghdam) attraversando i posti di blocco dell’Azerbajgian, delle forze di mantenimento della pace russo e dei cittadini dell’Artsakh. Il camion russo, superando la città di Askeran è entrato a Stepanakert.

Si presume che l’Azerbajgian adesso consentirà alle forze di mantenimento della pace russe e al Comitato Internazionale della Croce Rossa di portare anche carichi umanitari attraverso il Corridoio di Lachin.

Quindi un (1) camion è entrato, offrendo una bella occasione per i media statali dell’Azerbajgian di scattare foto e fare video, per far vedere al mondo che non c’è #ArtsakhBlockade e poi chiudere di nuovo. Intanto, sui social i troll azeri esultano: Un’altra vittoria storica dell’Azerbajgian. La strada Aghdam-Khankendi è aperta! L’offerta dell’Azerbajgian di soddisfare le esigenze dei residenti Armeni del Karabakh attraverso la strada Aghdam-Khankendi si è già avverata. Il camion è già arrivato a Khankendi».

Osceno, pretendere di “soddisfare le esigenze dei residenti Armeni del Karabakh”, è come Hitler che pretende di “soddisfare le esigenze dei residente Ebrei del ghetto di Varsavia” dopo averli condannati alla morte per fame.

Poi, da vedere se e quando l’arrivo attraverso il Corridoio di Lachin sarà permesso – e ulteriori forniture dalla Russia attraverso la strada Akna (Aghdam)-Askeran-Stepanakert – che comunque non significa che il Corridoio di Lachin venga aperto al traffico di persone, veicoli e merci senza ostacoli secondo quanto stabiliti dalla dichiarazione trilaterale del 9 novembre 2020 e ordinato dalla Corte Internazionale di Giustizia. La Repubblica di Artsakh rimane sotto assedio e circondato dalle forze armate dell’Azerbajgian da tutti i lati, mentre il regime autocratico di Baku continuerà a sostenere che non esiste un blocco dell’Artsakh.

Artsakhpress riferisce che gli aiuti umanitari inviati dalla Croce Rossa della Federazione Russa sono arrivati a Stepanakert: «Il camion carica di aiuti umanitari inviati dalla Federazione Russa alla Repubblica di Artsakh è arrivato a Stepanakert attraverso la strada Akna (Aghdam)-Askeran. Il Sindaco di Askeran, Hayk Shamiryan, ha detto ad Artsakhpress che i cittadini preoccupati prima hanno protestato, non hanno permesso al camion di entrare nell’Artsakh, poi hanno raggiunto un accordo e dopo di che è arrivato il camion della Croce Rossa della Federazione Russa nella capitale Stepanakert accompagnato dalla polizia.

Il governo della Federazione Russa ha preso l’iniziativa di fornire aiuti umanitari alla Repubblica di Artsakh. Gli aiuti umanitari consegnati all’Artsakh dalla Croce Rossa russa sono beni vitali, riferisce il Centro di informazionale della Repubblica di Artsakh: «Oggi, 12 settembre 2023, il carico umanitario è entrato nella Repubblica di Artsakh attraverso la città di Askeran con il permesso delle autorità della repubblica attraverso la Croce Rossa russa e i veicoli di tale organizzazione. Gli aiuti contengono beni vitali di fabbricazione russa. I dettagli saranno presentati alla televisione pubblica dell’Artsakh».

Fabio Massimo Castaldo, Eurodeputato M5s primo firmatario di una lettera all’Unione Europea: prevenga catastrofe umanitaria in Nagorno-Karabakh

(ANSA) – STRASBURGO, 11 SET – “Con una lettera a mia prima firma e cofirmata da 51 colleghi del Parlamento Europeo appartenenti a sei gruppi politici diversi, abbiamo chiesto alla Presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, all’Alto Rappresentante, Josep Borrell, e al Presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, di assumere una posizione chiara e netta rispetto alla situazione umanitaria in Nagorno-Karabakh”. Lo dichiara l’Europarlamentare del M5S, Fabio Massimo Castaldo. “Esprimiamo la nostra forte preoccupazione per le persistenti notizie sul continuo deterioramento delle condizioni della popolazione armena residente nella regione, a causa del prolungato blocco del Corridoio di Lachin imposto illegalmente dalle forze armate azere, contravvenendo all’Accordo Trilaterale siglato tra Armenia, Azerbajgian e Russia del novembre 2020. Da diversi mesi le autorità di Baku hanno schierato personale militare per bloccare l’accesso di cibo, forniture mediche e altri beni essenziali, mettendo a rischio i 120mila abitanti di etnia armena della regione”, prosegue Castaldo. “Si tratta inequivocabilmente di crimini contro l’umanità e crediamo che la nostra Unione dovrebbe assumere una posizione di fortissima condanna al riguardo, considerando anche l’imposizione di un regime sanzionatorio nei confronti di Baku, per evitare una pulizia etnica nella regione e per garantire i presupposti per la conclusione di un accordo di pace duraturo e reciprocamente accettabile tra Armenia e Azerbajgian”, continua la nota. “L’Unione europea deve intervenire con decisione per prevenire una catastrofe umanitaria. Le recenti pseudo-aperture al dialogo da parte di Baku non solo non convincono, ma alla luce dei crescenti movimenti di truppe verso il confine, rendono ancora più urgente più azioni politica di dissuasione per bloccare una postura che nasconde, di fatto, la volontà di occupare l’intero Nagorno-Karabakh e scacciare dalle loro terre ancestrali le popolazioni armene residenti all’interno del territorio azero”, conclude Castaldo. (ANSA).

Gli Stati Uniti d’America sono profondamente preoccupati per il deterioramento della situazione umanitaria nel Nagorno-Karabakh, ha dichiarato il Portavoce del Dipartimento di Stato statunitense, Matthew Miller, nel corso di un briefing. «Ribadiamo l’appello ad aprire contemporaneamente le rotte di Lachin e Aghdam per garantire la consegna di beni umanitari essenziali agli uomini, alle donne e ai bambini del Nagorno-Karabakh. Invitiamo i leader a non intraprendere azioni che aumentino la tensione e distraggano da questo obiettivo. Abbiamo costantemente sottolineato la necessità di aprire le rotte verso il Nagorno-Karabakh e il dialogo tra le parti. Sebbene sia importante che il Nagorno-Karabakh abbia rappresentanti credibili per questo processo, come abbiamo già detto in passato, non riconosciamo il Nagorno-Karabakh come uno Stato indipendente e sovrano. Ecco perché non riconosciamo le cosiddette elezioni presidenziali annunciate nei giorni scorsi», ha affermato Miller. Ha aggiunto che gli Stati Uniti continueranno a sostenere costantemente gli sforzi dell’Armenia e dell’Azerbajgian per risolvere le questioni irrisolte attraverso il dialogo.

Il Dipartimento di Stato continua a non indicare l’Azerbajgian come aggressore e l’Armenia e Artsakh come vittime. Miller non è d’accordo con l’osservazione di un giornalista secondo cui i diritti delle persone vengono sacrificati per il bene dei negoziati di pace. «Stiamo sacrificando i diritti delle persone? Ho appena detto che vogliamo che entrambe le rotte siano aperte per portare gli aiuti umanitari essenziali al Nagorno-Karabakh, e il segretario di Stato Blinken lo ha chiarito ai leader dell’Azerbajgian e dell’Armenia durante il fine settimana», ha sottolineato il Portavoce del Dipartimento di Stato statunitense. Ecco: la sindrome di “ambedue i lati”. Non fa senso chiarire ai leader dell’Armenia che il blocco dell’Artsakh deve terminare, visto che viene imposto ad oggi da 9 mesi dall’Azerbajgian.

L’Ambasciata della Germania in Armenia ha rilasciato una dichiarazione sul conflitto in corso: «La situazione umanitaria nel Nagorno-Karabakh è molto tesa. La Germania fornisce quindi al CICR ulteriori 2 milioni di euro per il suo lavoro di salvataggio nella regione. È importante che gli aiuti arrivino ora, motivo per cui ci impegniamo ad aprire l’accesso umanitario».

«Ogni volta, conferma la storia, quando il popolo non ha il coraggio morale di punire gli autori delle sue sventure, la storia punisce il popolo attraverso quegli stessi autori. Una nazione che non sa punire i suoi furfanti interni non dovrebbe essere in grado di punire i nemici esterni della sua esistenza» (Karekin Nzhdeh).

Dimenticate la politica e i titoli dei giornali. Pensate allo scopo del blocco nell’Artsakh. Sono circa 30.000 i bambini a cui l’Azerbajgian sta cercando di negare un futuro libero ed indipendente. E se questi fossero i vostri figli?

«La pioggia nel Nagorno-Karabakh rende ancora più difficile per migliaia di alunni raggiungere la scuola. A causa del blocco imposto dall’Azerbajgian, non c’è benzina né gas per i trasporti pubblici o privati. Molti bambini devono bisogno di camminare per chilometri per andare a scuola» (Siranush Sargsyan, giornalista freelance nel Nagorno-Karabakh assediato).

La situazione sanitaria e igienica nell’Artsakh – una volta un Paese conosciuto per la pulizia – è in uno stato estremo. A causa della mancanza di carburante la raccolta dei rifiuti non viene effettuata. I bambini del vicinato non devono uscire di casa oppure giocare vicino ai rifiuti. Ilham Aliyev vuole che gli Armeni dell’Artsakh vivano nella sporcizia, proprio come fanno molti dei suoi stessi cittadini, nel nome dell’integrazione e dei stessi diritti.

Mentre i giovani di tutto il mondo sognano di costruire la propria carriera e perseguire nuovi obiettivi, i giovani dell’Artsakh desiderano semplicemente la pace nella loro terra natale (Foto di copertina).

Gli Armeni dell’Artsakh sono costretti a rinunciare ai loro cani a causa del #ArtsakhBlockade. La verità è che Aliyev sta facendo morire di fame questi animali e gli umani che li possiedono. I crimini di guerra azeri continuano. È in corso crudeltà contro gli animali. I cani stanno morendo di fame nell’Artsakh perché la corrotta autocrazia dell’Azerbajgian non rimuove il #ArtsakhBlockade e non apre il Corridoio di Lachin. Il loro obiettivo è la pulizia etnica (cacciare gli Armeni come dei cani, insieme ai loro cani). Se non ti importa degli esseri umani, potresti preoccuparti dei cani, dei gatti e degli altri animali.

Il Ministero della Difesa dell’Artsakh ha categoricamente respinto le affermazioni infondate e inventate avanzate dal Ministero della Difesa azerbaigiano. L’accusa azera sostiene che l’11 settembre alle ore 08.30, i soldati dell’esercito di difesa hanno apposto un ordigno esplosivo improvvisato al collo di un cane, costringendo l’animale ad attraversare il territorio azerbajgiano per una presunta operazione “terroristica”.
Infatti, notizia “fuori da ogni logica”. Per la prima volta nella storia delle accuse dell’Azerbajgian sono stati coinvolti animali.

Dal punto di vista logistico, la Repubblica di Artsakh non ha alcuna possibilità di difendersi in caso di un’altra incursione azera su larga scala, dato che l’Armenia si è completamente ritirata dal territorio e non rappresenta più una garanzia di sicurezza per la gente del posto. Pertanto, non è logico che le autorità dell’Artsakh effettuino tali attacchi e affrontino ritorsioni da parte dell’esercito azero più di quanto possano gestire. Ciò contribuisce ad aggiungere ulteriore tensione alla situazione già allarmante, con l’esercito azero schierato ora su tutti i fronti.

PS È più logico e probabile che gli Azeri hanno tentato di mandare un cane missile in Artsakh, ma l’animale è tornato, visto che lì c’è la carestia (auto-inflitta, ovviamente).

L’aereo da trasporto munizioni azero e la sua attività negli ultimi giorni (Baku-Ganja, Ganja-Nakhichevan, Baku-Nakhichevan).

Il Ministero degli Esteri azero ha convocato ieri l’Ambasciatore argentino e ha iconsegnato una nota di protesta per le dichiarazioni del Presidente argentino sull’Artsakh

Il Ministero degli Esteri dell’Azerbajgian ha convocato l’Ambasciatore dell’Argentina, Mariangeles Bellush, al Ministero degli Esteri e ha consegnato una nota di protesta in relazione alle dichiarazioni del Presidente dell’Argentina, Alberto Fernandez, sull’Artsakh. «Mentre l’Europa dell’Est è in guerra, ci sono altri conflitti brutali che attirano meno l’attenzione del pubblico ma sono altrettanto dolorosi. Ad esempio, il Blocco del Corridoio di Lachin da parte dell’Azerbajgian, che sta causando una crisi umanitaria», ha dichiarato il Presidente Fernandez all’incontro dei leader degli Stati membri del G20 a Nuova Delhi il 9 settembre scorso. Le autorità di Baku hanno esortato l’Argentina ad «astenersi da dichiarazioni contro l’integrità territoriale e la sovranità dell’Azerbajgian».

Risposta del Portavoce del Ministero degli Esteri alla domanda dell’agenzia di stampa News.am

Domanda: Il Ministro degli Esteri dell’Azerbajgian, Jeyhun Bayramov, ha dichiarato nella sua intervista che l’Armenia sta mostrando un approccio non costruttivo per sbloccare le comunicazioni nella regione proponendo nuove condizioni, violando la dichiarazione trilaterale del 2020 e portando il processo a un punto morto. Il Ministro degli Esteri dell’Azerbajgian, così come altri funzionari del Paese, continuano a usare il termine “Corridoio di Zangezur” nei loro discorsi pubblici. Come commenterebbe?

Risposta: La risposta alla sua domanda può essere molto breve, è già presente nella domanda stessa: il punto 9 della dichiarazione trilaterale del 9 novembre 2020 e la successiva dichiarazione dell’11 gennaio 2021 non prevedono un simile corridoio, nell’ambito dello sblocco delle infrastrutture dei trasporti della regione non esiste alcuna logica di corridoio.
L’Armenia ha dichiarato ripetutamente e a tutti i livelli di non solo essere disposta, ma anche interessata a sbloccare i collegamenti economici e di trasporto nella regione e, dalla firma della dichiarazione trilaterale del 2020, l’Armenia è stata fedele all’approccio stabilito da tale dichiarazione. Lo sblocco dovrebbe avvenire sotto la sovranità e la giurisdizione dei Paesi e sulla base dei principi di uguaglianza e reciprocità.

NOI PREGHIAMO IL SIGNORE PER QUESTO MIRACOLO
NON DOBBIAMO SPERARE CHE VENGA DAGLI UOMINI,
QUELLO CHE SOLO IL SIGNORE POTREBBE DARCI

Indice – #ArtsakhBlockade [QUI]