Addio a Goulian, ponte fra Parma e Medio Oriente (Gazzettadiparma.it 07.01.19)

Era un cittadino del mondo, Michel Joseph Goulian, l’imprenditore nativo dell’Armenia scomparso nei giorni scorsi; era diventato parmigiano d’adozione oltre cinquant’anni fa occupando un ruolo di riferimento fra Parma ed il Medio Oriente per le grandi industrie, a cominciare dalla Bormioli.
La sua era una famiglia numerosa. I genitori erano scappati al Cairo dopo le persecuzioni dei turchi dando vita a tredici ragazzi che si erano sparsi nel mondo rivestendo compiti importanti nella finanza e nel commercio. L’arrivo di alcuni dei quarantotto nipoti e dei parenti dall’Australia, dal Canada e da altri paesi lontani ha indotto quelli parmigiani a rinviare a lunedì e martedì prossimi sia il rosario che il funerale programmati nella comunità di Betania a Marore della quale Michel era un fervente sostenitore. Oggi sulla Gazzetta l’annuncio della famiglia.
Michel Joseph Goulian era arrivato a Parma, reduce da un contratto di rappresentanza per la Saint Gobain, come un perfetto sconosciuto, mentre nel 1963 i giornali di Roma l’avevano definito un «eroe» in quanto aveva salvato la vita ad una hostess che rischiava di morire nello schianto e nell’incendio di un aereo atterrato ad Atene, proveniente da Roma. Pur subendo diverse ustioni, Michel aveva strappato alle fiamme la ragazza portandola all’uscita e gettandosi con lei dallo sportello che era stato aperto, riportando nel salto la frattura di entrambe le gambe.
Un’impresa che aveva fornito un quadro del suo coraggio e della sua dedizione nel prodigarsi per chi necessitava di un aiuto. Era rimasto ricoverato alcuni mesi in ospedale, dove aveva ricevuto la visita dell’hostess salvata, sotto i flash dei fotografi. Nella sagrestia del Santuario di Fontanellato fra gli ex voto c’è anche il suo di ringraziamento alla Madonna con l’articolo di un giornale.
Dal Cairo Michel si era trasferito in Francia, trovando lavoro nel mondo del vetro nella Saint Gobain e, dopo i risultati positivi, aveva ricevuto un’offerta di contratto della Bormioli che sarebbe diventata la sua seconda casa. Per l’azienda vetraria parmigiana Michel aveva allacciato contatti nei paesi arabi, dove la sua diplomazia e la conoscenza della lingua e di alcuni dialetti, avevano aperto porte che rimanevano ben chiuse.
A Parma Michel era diventato un sostenitore della squadra di calcio allacciando una bella amicizia con Scala e con diversi giocatori. L’entusiasmo era stato tale da fondare, con l’aiuto dei nipoti, due Parma Club al Cairo e a Beirut, come riportato dalla rivista ufficiale della società allora presieduta da Giorgio Pedraneschi. Il suo posto in tribuna centrale è stato lo stesso sino ai primi sintomi della malattia che ha stroncato il suo pur forte fisico.

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