Appello sulla questione armena pubblicato dalla rivista Express (Strumenti Politici 12.03.23)

Per la prima volta in Europa qualcuno si muove a sostegno della questione armena. A raccontarlo nella sua newsletter è l’analista e giornalista Giulio Meotti riportando la pubblicazione di un appello uscito sul settimanale francese ‘L’Express’ e sottoscritto da nomi autorevoli della cultura francese come il filosofo Daniel Salvatore Schiffer, la femminista Elisabeth Badinter, il sociologo Jean-Marie Brohm, il filosofo ed ex ministro Luc Ferry, la politologa Renée Fregosi, il filosofo Christian Godin, il saggista Jacques Julliard, l’avvocato Arno Klarsfeld, il filosofo Edgar Morin, il romanziere Boualem Sansal, lo storico delle idee Pierre-André Taguieff e altri ancora.

Qualcosa si muove quindi sul fronte della difesa del popolo armeno, ma sotto traccia. Troppo poco però visto che questo appello coinvolge solo la Francia, che l’Italia risulta non pervenuta  e che l’incontro tra il premier armeno Nikos Pashinyan e il cancelliere tedesco Olaf Scholz non ha portato ad alcun intervento significativo a tutela del popolo armeno, essendo l’Occidente concentrato solo a creare un rapporto in funzione antiucraina ma non a fermare le mire espansionistiche dell’Azerbaigian che porterebbero a scontarsi contro Ankara e a dover pagare un nuovo terremoto energetico.

Come sottolineato da Meotti “Cosa aspetta il Parlamento italiano a chiamare il premier armeno a parlare? E cosa aspettano i nostri “intellettuali” (non ce ne sono più, l’ultimo fu Augusto del Noce) a far sentire la propria voce? Si profila l’“Armenierrein” come il Jüdenrein? L’Armenia, persa sui monti dell’Asia al confine dell’Europa, con il suo minuscolo gioiello dell’Artsakh incastonato tra le sue montagne, ci saluta nella sua bella lingua che era anche quella di Osip Mandelstam e richiede la nostra assistenza e il nostro rifiuto a giocare al lupo e all’agnello in nome del gas.

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