Novantesimo giorno del #ArtsakhBlockade. Azerbajgian si prepara alla guerra in Armenia e Artsakh, che vogliono la pace. Il riferimento alla festa di Nowruz (Korazym 11.03.23)

[Korazym.org/Blog dell’Editore, 11.03.2023 – Vik van Brantegem] – Di fronte alle accuse dell’Azerbajgian – non provate, infondate e inverosimili – che l’Armenia contrabbanda armi e truppe nell’Artsakh, il Nagorno Karabakh Observer ritiene che l’Azerbajgian stia seriamente prendendo in considerazione un’altra operazione militare contro il restante territorio della Repubblica di Artsakh/Nagorno-Karabakh e possibilmente consolidare le sue conquiste territoriali all’interno dell’Armenia vera e propria.

L’Azerbajgian ha intensificato la retorica militare durante un “incontro di servizio” del Ministro della Difesa , il Colonnello Generale Zakir Hasanov, con funzionari e ufficiali militari di alto livello, durante il quale ha affermato: «Il nostro esercito deve adottare misure preventive contro le possibili minacce dell’Armenia, che sta cercando di creare tensioni artificiali nella regione, e deve rispondere adeguatamente se necessario. (…) Nei giorni della festa di Nowruz [*], sono stati assegnati compiti specifici per mantenere ad alto livello lo stato di prontezza al combattimento delle unità e per aumentare ulteriormente la vigilanza del personale coinvolto nel servizio di combattimento». Inoltre, Hasanov ha fatto esplicito riferimento alla dichiarazione del Presidente della Repubblica di Azerbajgian e Comandante in Capo delle Forze Armate dell’Azerbajgian, Ilham Aliyev, del 2023 come “Anno del Heydar Aliyev” nella Repubblica di Azerbajgian. Qualcosa vorrà pur dire.

[*] Nowruz è una festa di capodanno globale molto significativa e attesa, che si verifica durante l’equinozio di primavera, annunciando l’arrivo della primavera e simboleggiando la rinascita e il rinnovamento della natura. La festa del Nowruz (tradotto “nuovo giorno”) è una delle festività più antiche dell’umanità e, sebbene possa essere spesso chiamata capodanno persiano, precede l’impero persiano e può essere fatta risalire a 5000 anni fa alle civiltà sumera e babilonese. Nowruz inizia il 20 marzo o il 21 marzo, sull’equinozio di primavera, quando i giorni e le notti hanno la stessa lunghezza, con i giorni che si allungano a significare l’arrivo del clima più mite. Il 30 settembre 2009 Nowruz è stato inserito nella Lista del patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO e il 23 febbraio 2010 le Nazioni Unite hanno dichiarato il 21 marzo Giornata Internazionale del Nowruz. È celebrata da oltre 300 milioni di persone in tutto il mondo, tuttavia principalmente in Iran, Afghanistan, regioni curde dell’Iraq, Turchia, Siria, India e in tutta l’Asia centrale. La festa del Nowruz mira a promuovere i valori di pace, amicizia e armonia, unendo l’umanità in tutto il mondo. E cosa significa questo secondo la retorica di Aliyev, gli Armeni lo sanno.

Per quanto riguarda il #ArtsakhBlockade, entrato nel 90° giorno dell’assedio dell’Azerbajian di 120.000 Armeni etnici della Repubblica di Artsakh/Nagorno-Karabakh, nessun cambiamento di rilievo nella situazione. Ieri 10 marzo 2023, l’Azerbajgian ha nuovamente bloccato la fornitura di gas dall’Armenia all’Artsakh. Artsakhgas ha invitato gli utenti dell’Artsakh “a seguire scrupolosamente le norme di sicurezza”, perché queste interruzioni ad intermittenza costituiscono un grave pericolo e in passato si sono verificati già incidenti seri. L’Azerbajgian continua con le provocazioni militari, sia con le violazioni del cessate il fuoco, che con le accuse non provate, infondate e inverosimili».

Dopo le classiche disinformazioni e fake news dirette contro l’Armenia e l’Artsakh, ora cresce la tensione anche tra Azerbajgian e Iran, con Baku che accusa Teheran di una provocazione, in riferimento ad «un volo di un aereo militare [dell’Iran] per più di mezz’ora vicino ai territori liberati dell’Azerbajgian [**]»

È la prima volta che si vede l’Iran, e non l’Armenia, essere menzionato in modo negativo, come in questa Dichiarazione congiunta del Ministero degli Esteri e del Ministero della Difesa della Repubblica di Azerbaigian: «L’11 marzo 2023, dalle ore 09.44 alle 10.26, un aereo militare appartenente alla Repubblica Islamica dell’Iran ha effettuato un volo senza scalo lungo il confine di stato dell’Azerbajgian e dell’Iran dalla direzione del distretto di Zangilan al distretto di Bilasuvar e viceversa [**]. L’aereo ha volato tra i due Paesi a una distanza di 3-5 km dal confine di Stato e in alcuni casi oltre il confine di Stato. Contrariamente alla pratica accettata a livello internazionale di avvertire in anticipo il Paese vicino dell’avvicinamento di aerei militari al confine di Stato, una tale vicinanza di un aereo militare della Repubblica Islamica dell’Iran al confine di Stato tra i due Paesi e sorvolare la linea di confine minaccia la sicurezza dell’aviazione civile e deteriora ulteriormente le relazioni bilaterali. Il volo di un aereo militare per più di mezz’ora vicino ai territori liberati dell’Azerbajgian [**] è una provocazione e un comportamento ostile nei confronti dell’Azerbajgian. Ricordiamo che l’anno scorso la parte iraniana ha anche condotto esercitazioni militari su larga scala lungo il fiume Araz vicino ai confini dell’Azerbajgian. Condanniamo fermamente la parte iraniana per un passo così provocatorio, li esortiamo a fornire una spiegazione appropriata e ad astenerci da tali passi conflittuali in futuro. L’11 marzo, l’Ambasciatore della Repubblica Islamica dell’Iran presso la Repubblica di Azerbaigian, Seyyed Abbas Mousavi, è stato convocato al Ministero degli Esteri della Repubblica di Azerbaigian, al quale è stata presentata una corrispondente nota di protesta».

[**] Territori della Repubblica di Artsakh/Nagorno-Karabakh occupati dall’esercito azero con la guerra dei 44 giorni di fine 2020.

Ieri il Ministero della Difesa della Repubblica di Artsakh ha comunicato che tra le ore 19.10 e le 19.40, unità delle forze armate dell’Azerbajgian hanno violato il cessate il fuoco in direzione nord della linea di contatto utilizzando armi leggere. Non ci sono state vittime da parte armena a causa della violazione del cessate il fuoco. La violazione del cessate il fuoco è stata segnalata al comando delle truppe russe di mantenimento della pace.

Non permettere che la storia si ripeta. «Siamo condannati al perenne ritorno dell’uguale? Io credo che la storia non sia la ruota del criceto. Esiste un margine di libertà, esiste l’imprevisto: Dio non se ne sta sopra le nubi liceo come un re fannullone» (Renato Farina).

Ieri abbiamo riferito [QUI], che il Capo di Stato Maggiore delle Forze di Terra della NATO, il Tenente Generale turco Mustafa Oğuz, in visita ufficiale in Azerbajgian, ha preso conoscenza dell’hardware militare lì, oltre a discutere della cooperazione e delle relazioni militari bilaterali – di cui abbiamo anche riferito ieri – con il Ministro della Difesa della Repubblica di Azerbajgian, Colonnello Generale Zakir Hasanov, e con il Primo Vice Ministro della Difesa – Capo di Stato Maggiore Generale dell’Esercito dell’Azerbajgian, il Colonnello Generale Karim Valiyev, discutendo della cooperazione militare bilaterale, della situazione nel Nagorno-Karabakh e del confine dell’Azerbajgian con l’Armenia.

Secondo il Nagorno Karabakh Observer, la base militare dell’Azerbajgian visitata ieri dal Capo di Stato Maggiore delle Forze di Terra della NATO, il Tenente Generale turco Mustafa Oguz, era vicino al villaggio di Perekeshkul, noto anche per ospitare missili quasi balistici di tipo Lora e Polonez (utilizzati durante la guerra dei 44 giorni del Nagorno-Karabakh di fine 2020). «Una notizia del 28 luglio 2020, poco prima la guerra in Nagorno Karabakh che mostra le truppe turche in visita alla base in quello che sembrava essere il più grande dispiegamento di truppe turche in Azerbaigian fino a quel momento: “Truppe turche appena arrivate avvistate presso l’Accademia militare di Heydar Aliyev nella città di Nakhchevan. Altre truppe turche sono arrivate in nell’Azerbaigian continentale, in una base militare vicino al villaggio di Perekeshkul, 20 km a est di Baku» (Nagorno Karabakh Observer).

L’Azerbajgian ha intensificato la retorica militare durante un’incontro del Ministro della Difesa con funzionari e ufficiali militari di alto livello, durante il quale ha affermato: «Il nostro esercito deve adottare misure preventive contro le possibili minacce dell’Armenia, che sta cercando di creare tensioni artificiali nella regione, e deve rispondere adeguatamente se necessario». Il rapporto si concludeva con la necessità/l’ordine di aumentare le capacità di combattimento e la prontezza attraverso l’addestramento, la necessità di adottare misure per contrastare qualsiasi provocazione e ulteriori istruzioni per aumentare il lavoro di ingegneria nelle aree controllate dall’ex Karabakh ora sotto il controllo militare azero: «L’11 marzo si è tenuta una riunione di servizio sotto la guida del Ministro della Difesa, il Colonnello Generale Zakir Hasanov. All’incontro hanno partecipato viceministri, comandanti di truppa, capi di dipartimento, dipartimenti e servizi del ministero, comandanti di unità militari, nonché comandanti di unità militari tramite collegamento video. In primo luogo, la memoria del leader nazionale del popolo azero, Heydar Aliyev, e dei figli della Patria, martirizzati per la libertà e l’integrità territoriale delle nostre terre, è stata commemorata con un minuto di silenzio. Il Ministro della Difesa ha trasmesso ai partecipanti alla riunione i compiti fissati dal Presidente della Repubblica di Azerbajgian, Comandante in Capo delle Forze Armate, Sig. Ilham Aliyev, davanti all’Esercito dell’Azerbajgian. Sono state analizzate in dettaglio le condizioni operative lungo il confine di stato condizionale tra l’Azerbajgian e l’Armenia e nella regione economica del Karabakh. È stato affermato che è inammissibile per l’Armenia effettuare trasporti militari e rotazione del personale per le forze armate armene illegali che soggiornano nei territori sovrani dell’Azerbajgian, dove è temporaneamente di stanza il contingente russo di mantenimento della pace, che è stato ripetutamente osservato dalle unità del nostro esercito. Il ministro della Difesa ha osservato che d’ora in poi dovrebbe continuare l’osservazione continua delle attività dell’altra parte, compresi i gruppi armati armeni illegali. Il nostro esercito deve adottare misure preventive contro le possibili minacce dell’Armenia, che sta cercando di creare tensioni artificiali nella regione, e deve rispondere adeguatamente se necessario. È stato riferito che l’esercito azero prenderà le misure assolutamente necessarie per prevenire qualsiasi provocazione. Il Colonello Generale Z. Hasanov ha dato istruzioni concrete alle forze armate in merito all’effettiva applicazione delle armi e dell’equipaggiamento da combattimento di nuova adozione da parte del personale e durante l’esecuzione dei compiti di combattimento. Al fine di aumentare ulteriormente la professionalità del personale militare e la capacità di combattimento delle unità, è stato sottolineato che occorre prestare particolare attenzione all’organizzazione degli addestramenti in conformità con le reali condizioni di combattimento. È stata rilevata l’importanza di osservare le norme di sicurezza e di adottare le misure necessarie contro il fuoco durante l’esecuzione dei compiti di combattimento di servizio. Nei giorni della festa di Nowruz, sono stati assegnati compiti specifici per mantenere ad alto livello lo stato di prontezza al combattimento delle unità e per aumentare ulteriormente la vigilanza del personale coinvolto nel servizio di combattimento. Successivamente, sono stati ascoltati rapporti sulle misure adottate nell’esercito dell’Azerbajgian sulla base del piano approvato dal Ministro della Difesa in relazione all’attuazione del relativo Decreto del Presidente della Repubblica di Azerbajgian sulla dichiarazione del 2023 come “Anno del Heydar Aliyev” nella Repubblica di Azerbajgian, e sono state date istruzioni ai funzionari competenti per continuare le attività in questa direzione. Il Ministro della Difesa ha trasmesso ai partecipanti all’incontro le richieste riguardanti le condizioni sociali e familiari, nonché le cure mediche. Dando istruzioni sul mantenimento dello stato morale e psicologico dell’Esercito dell’Azerbajgian, nonché dello spirito combattivo ad alto livello, il Ministro ha sottolineato l’importanza di trattare sempre il personale con cura e attenzione. Alla fine, sono state date istruzioni pertinenti per aumentare l’intensità delle misure ingegneristiche eseguite nelle aree liberate».

«Il Ministero della Difesa dell’Azerbaigian ha pubblicato filmati che sostiene dimostrano che l’Armenia trasporta truppe in posizioni nel Nagorno-Karabakh accompagnate dalle forze di mantenimento della pace russe. Filmato sgranato, geolocalizzazione non possibile, veicoli e contenuti non identificabili. Inoltre, non ci sono prove chiare che l’Armenia sostenga i suoi parenti etnici nel Nagorno Karabakh politicamente, figuriamoci militarmente, con le sue stesse forze armate allo sfascio negli ultimi anni a causa della disattenzione. Pertanto, più del contrabbando di armi e combattenti reali, riteniamo che l’Azerbajgian stia seriamente prendendo in considerazione un’altra operazione militare contro il restante territorio del Nagorno Karabakh, e possibilmente consolidare le sue conquiste territoriali all’interno dell’Armenia vera e propria» (Nagorno Karabakh Observer).

«Il movimento di veicoli militari che trasportavano personale di unità delle forze armate armene e gruppi armati armeni illegali accompagnati dal contingente di mantenimento della pace russo sulla strada terrestre Khankendi-Khalfali-Turssu è stato registrato dagli strumenti di sorveglianza tecnica delle nostre unità.
Nei video presentati, si osserva chiaramente che il movimento dei veicoli militari delle unità delle forze armate armene e dei gruppi armati armeni illegali sulla rotta menzionata è accompagnato dal veicolo da combattimento ZTR-82A appartenente al contingente russo di mantenimento della pace e alla sicurezza del personale portato in posizione di combattimento è chiaramente osservato.
Dichiariamo che il trasporto di carichi militari dall’Armenia alla regione economica del Karabakh dell’Azerbajgian dovrebbe essere immediatamente interrotto e che i gruppi armati armeni illegali dovrebbero essere disarmati e rimossi dal nostro territorio il prima possibile.
Il comando del contingente russo di mantenimento della pace di stanza temporaneamente sul territorio dell’Azerbajgian deve comprendere la propria responsabilità in questo processo e adempiere ai propri obblighi senza fallo.
Tali attività illegali, che si verificano regolarmente, rendono necessario stabilire un valico di frontiera e un punto di controllo dell’Azerbajgian all’ultimo punto del confine tra Azerbajgian e Armenia della strada di Lachin» (Ministero della Difesa dell’Azerbajgian).

Ieri 10 marzo 2023, l’Ambasciatore della Russia in Armenia S.P. Kopyrkin ha effettuato una visita di lavoro nella regione di Gegharkunik. Nell’ambito del viaggio, S.P. Kopyrkin ha incontrato il governatore della regione K.V. Sargsyan. Durante il viaggio, S.P. Kopirkin ha visitato le regioni di confine della regione di Gegharkunik, che hanno sofferto durante i tragici eventi del 13-14 settembre 2022. K.V. Sargsyan e un rappresentante delle forze armate armene hanno informato il capo della missione diplomatica sulla situazione attuale in alcune sezioni del confine armeno-azerbaigiano, così come la situazione socio-economica negli insediamenti vicini.

Ieri abbiamo riferito che il nuovo Ambasciatore degli Stati Uniti in Armenia, Kristina A. Kvien, ha visitato l’ingresso del Corridoio di Lachin (Berdzor) al Nagorno-Karabakh sul lato armeno, vicino al villaggio di Tegh. Ha scritto in un post su Twitter: «Il Corridoio Lachin è chiuso al traffico normale da quasi tre mesi. Il Governatore di Syunik, Ghukasyan, ha riferito degli effetti del blocco in corso, compreso l’impatto su centinaia di famiglie separate. Il Corridoio di Lachin dovrebbe essere aperto immediatamente».

Si tratta di un altro caso in cui entrambi gli Ambasciatori USA e Russia visitano il confine dell’Armenia con l’Azerbaigian, questa volta secondo quanto riferito lo stesso giorno (era a 1 giorno di distanza nel settembre 2022) nella regione di Gegharkunik. 29 settembre 2022: “Così sia gli ambasciatori russi che statunitensi in Armenia hanno visitato le zone di confine con l’Azerbajgian a un giorno di distanza l’uno dall’altro. Non sono sicuro che l’uno sia il risultato dell’altro, ma arriva durante il 2° anniversario della guerra del Nagorno-Karabakh”» (Osservatore del Nagorno Karabakh).

Siamo ovviamente lieto che dopo 3 mesi di blocco e il recente ordine legalmente vincolante della Corte Internazionale di Giustizia all’Azerbajgian di aprire il Corridoio di Lachin, che l’Ambasciatore degli Stati Uniti abbia rilasciato una dichiarazione in merito. Non siamo sicuro a cosa serva in concreto postare sui social media o fare dichiarazioni per aprire il confine, perché gli Stati Uniti potrebbero aprire il confine nel prossimo minuto se lo volessero davvero. Tuttavia, l’USA ha deciso di fare ricorso a dichiarazioni ha escluso di intraprendere qualsiasi tipo di azione (incluso sanzioni) perché l’azione potrebbe essere pericolosa. Ma è ovvio che l’inerzia, in questo caso, sarà di gran lunga peggiore poiché è in gioco la stabilità regionale del Caucaso meridionale.

Tutti i segnali indicano che l’Azerbajgian è pronto ad entrare in guerra con l’Armenia e l’Artsakh. Proteste e manifestazioni si verificano in Georgia. La Russia è impegnata in una guerra logorante in Ucraina ed è preoccupata che Paesi come la Georgia e l’Armenia sembrano allontanarsi dalla Russia e di adottare un approccio filo-occidentale. Le dinamiche di potere di questa regione cambieranno sicuramente a seguito della terribile guerra in Ucraina e la domanda è quale nazione assumerà il presumibile vuoto di potere che rimarrà con un minore coinvolgimento russo nella regione.

In riferimento alle voci sulle dimissioni del Presidente della Repubblica di Artsakh, Araik Harutyunyan non ha alcuna intenzione di sottrarsi alla responsabilità assunta in condizioni difficili

In riferimento alle notizie che sono circolate nei giorni scorsi sui social media e sulla stampa circa presunti scontri tra funzionari dell’Armenia e dell’Artsakh, tensioni intergovernative nell’Artsakh, vari processi di divisione politica, licenziamenti e dimissioni in Artsakh, Lusine Avanesyan, Portavoce del Presidente della Repubblica di Artsakh, in merito alla questione delle dimissioni del Presidente Arayik Harutyunyan, l’argomento più discusso tra queste notizie in circolazione, ha affermato che in questa fase difficile per la Repubblica, il Presidente continua a svolgere le sue funzioni. «Soprattutto in questo periodo, qualsiasi sconvolgimento interno può essere devastante per l’Artsakh e il Presidente escluderà tali situazioni all’interno della sua autorità. Il Presidente ha affrontato più volte pubblicamente il tema delle sue dimissioni e le sue parole restano valide, cioè, si dimetterà alla prima occasione, quando sarà possibile assicurare un normale cambio di potere ed evitare pericolosi rivolgimenti. Arayik Harutyunyan non ha alcuna intenzione di evitare la responsabilità assunta in condizioni così difficili», ha affermato Avanesyan. Riferendosi al tema dei rapporti con le autorità della Repubblica di Armenia, assicura che proseguono i rapporti di lavoro e il confronto. «Tuttavia, indipendentemente dalle discussioni e dai processi interni, il Presidente Harutyunyan è convinto che la divisione e l’aumento della tensione tra le diverse parti del popolo armeno siano inaccettabili e pericolosi», ha sottolineato il Portavoce del Presidente della Repubblica di Artsakh.

Se non esiste uno Stato di Artsakh, non ci sarà uno Stato armeno

Nell’ambito della conferenza “Futuro armeno” a Yerevan, Aram Abrahamyan, oratore pubblico e giornalista, membro del comitato di esperti del forum “Futuro armeno”, ritiene che essere incentrati sull’Armeno significhi unirsi attorno alle entità statali dell’Armenia e dell’Artsakh. “Per favore credetemi, se non esiste uno Stato di Artsakh, non ci sarà uno Stato armeno. È un assioma per me”, ha detto Aram Abrahamyan durante la conferenza.
Abrahmyan ha detto che in commissione sono stati discussi tre gruppi di problemi, sui quali non è stata organizzata una votazione, lasciando alla conferenza la decisione finale.
“La prima questione che è stata discussa, è capire chi è un Armeno”. Indipendentemente dalla composizione del sangue, indipendentemente dal fatto che sia allo zero per cento di etnia armena o al cento per cento di etnia armena, è una persona pronta a partecipare alle agende armene, che sono diverse non solo per la Repubblica di Armenia, ma per qualsiasi agenda armena generalmente. Abbiamo Armeni al 100% che non partecipano a nulla, e ci sono persone di nazionalità straniera che non sono armene al 100%, ma partecipano. Cos’è l’Armenia? L’Armenia è la Repubblica di Armenia, la Repubblica di Artsakh. E questo è ciò che ogni Armeno considera la sua patria”, ha detto Abrahamyan.
Passando alla domanda su cosa sia la diaspora, Abrahamyan ha osservato che non è una struttura che può diventare una sorta di rappresentazione con cui l’Armenia, come Stato, l’Artsakh come Stato, può comunicare. “La diaspora è una combinazione di strutture. La croce che portiamo, nel mio approccio soggettivo, testimonia non solo la fede, ma anche l’essere parte di una squadra. Perché la maggior parte degli Armeni sono battezzati come figli della Chiesa Apostolica Armena”, ha detto Abrahamyan.
Per quanto riguarda ciò che deve essere fatto per la protezione dell’Armenia, Abrahamyan ha affermato: “Per tutti noi che viviamo in Armenia, dovrebbe essere una questione di dignità nazionale, per la quale nessuno dovrebbe risparmiare sforzi, ogni cittadino armeno dovrebbe considerarlo suo dovere. È come avere un esercito armeno, pagare le tasse in Armenia, obbedire alle leggi dell’Armenia. È necessario conoscere il posto delle persone che si sentono armene, che sono nella diaspora e sono diversi specialisti. È necessario sapere dove si trova l’architetto, il fisico, il chimico, lo specialista informatico, pronto a contribuire alla prosperità del Paese. Molti dicono che l’unica salvezza del popolo armeno sta nell’unità, ma in realtà sta nella forza collettiva. Unità significa pensare allo stesso modo. Dobbiamo essere una forza collettiva, una squadra di persone che la pensano diversamente. Solo i principi dovrebbero essere sviluppati congiuntamente”.
Aram Abrahamyan ha sottolineato che è il lavoro che può unire: “Giustamente, si parla molto di reciproca sfiducia tra gli Armeni e i nostri compatrioti della diaspora. La sfiducia reciproca è superata dall’azione. Quando facciamo un lavoro, troviamo persone specifiche e organizzazioni specifiche che possono svolgere un lavoro. E se quel lavoro congiunto ha successo, la sfiducia è spezzata. La sfiducia non si supera e la fiducia non si crea solo parlando”, ha detto Abrahamyan.

Indice – #ArtsakhBlockade [QUI]