Armenia e Azerbaigian: colloqui di pace a Washington (Corrierpl 01.05.23)

Il Segretario di Stato degli Stati Uniti, Antony Blinken, ha incontrato il Primo Ministro dell’Armenia, Nikol Pashinyan, per sottolineare “l’importanza dei colloqui di pace tra Armenia e Azerbaigian” e ha promesso “il continuo sostegno degli Stati Uniti”. Nonostante anni di tentativi di mediazione tra di loro, l’Armenia e l’Azerbaigian devono ancora raggiungere un accordo di pace che risolva questioni in sospeso come la demarcazione dei confini e il rilascio dei prigionieri.

Armenia e Azerbaigian: colloqui di pace a Washington

Le tensioni sono tornate a salire tra i due paesi sulla contesa regione del Nagorno-Karabakh, dove le forze di pace russe sono state dispiegate nel 2020 per porre fine a una guerra, la seconda che Armenia e Azerbaigian hanno combattuto per l’enclave dal crollo dell’Unione Sovietica nel 1991. Difatti L’Azerbaigian ha istituito un nuovo posto di blocco domenica scorsa sul corridoio Lachin, una strada per il Karabakh che attraversa il territorio azero, in una mossa che l’Armenia ha definito una grave violazione del cessate il fuoco del 2020. La decisione è stata presa a causa dei ricorrenti trasferimenti illegali di armi dall’Armenia alla regione del Karabakh attraverso questa autostrada e strade non asfaltate che la aggirano. Nonostante gli avvertimenti dell’Azerbaigian e le misure di controllo locali, questi tentativi sono continuati con l’obiettivo di militarizzare i territori azeri parzialmente abitati da residenti armeni.

Armenia: cresce la dipendenza economica dalla Russia

La crescente dipendenza economica dalla Russia crea anche rischi politici per l’Armenia, che ha recentemente cercato legami più stretti con l’Occidente, in particolare con  l’UE. Infatti dopo che l’Armenia si è mossa verso la ratifica dello Statuto di Roma della Corte penale internazionale, che ha recentemente emesso un mandato di arresto per il presidente russo Vladimir Putin, la Russia ha avvertito delle “conseguenze estremamente negative” per l’impegno con la CPI. Oltre ad essere il mercato principale per le merci armene, Mosca è il fornitore monopolistico di gas e altre risorse energetiche, compreso il combustibile nucleare per la centrale nucleare di Metsamor, che fornisce il 40% della produzione di elettricità  domestica .

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