Bar tour armeno, a quali banconi sedersi a Yerevan (L’inkiesta 31.12.23)

Con alle spalle un passato difficile ancora in anni recenti, segnata dal genocidio (che si manifestò a più riprese tra la fine del 1800 e i primi decenni del Novecento), dal socialismo sovietico, dall’usurpazione turca di buona parte della sua geografia originale, l’Armenia si sta progressivamente risollevando. Non si è mai data per vinta, non ha mai smesso di lottare, ma soprattutto non ha mai fatto nulla per seppellire gli spazi bui della sua storia. Lo ho fatto lavorando costantemente alla ricostruzione di una memoria collettiva, di un racconto e una storia capace di fotografare il presente attraverso le azioni passate. Ogni museo, collezione, archivio, monumento è celebrativo di un episodio storico ma allo stesso tempo collante per le generazioni che si avvicinano alla guida del Paese.

Insieme a un progressivo ottimismo verso le nuove industrializzazioni, verso business emergenti e una lenta ma sempre maggiore apertura per il turismo straniero, le realtà connesse e dipendenti seguono il flusso. Per il momento quasi esclusivamente nella capitale – salvo rarissime eccezioni che abbiamo avuto la fortuna di conoscere e che vi racconteremo – il dinamismo imprenditoriale di giovani armeni, desiderosi di “fare” per il proprio Paese, è più che tangibile. Il panorama di nuovi ristoranti, cocktail bar, roastery, nuovi format legati al mondo del food and beverage è variegato e va ad arricchire una scena già di per sé degna di interesse.

AFROLab Roastery è parte di Collective, un progetto che racchiude diversi ristoranti e un’unica ide adi servizio e qualità

Quello che oggi inizia a manifestarsi è l’arrivo di tendenze internazionali come specialty coffee, distillazione in proprio, produzione enologica di ricerca e sperimentazione, concept store e luoghi di grande appeal architettonico e design. Se la ristorazione resta abbastanza legata a uno zoccolo duro di piatti tradizionali che attingono in parte dalla cultura greca, in parte dalla turca e dalla attigua Georgia fino all’eredità armena, l’arte del bere bene invece si è portata avanti. Forse è iniziata prima, forse ha avuto meno difficoltà, forse è un ambiente più facile in cui spiccare, ma sta di fatto che un bar tour di Yerevan non è da sottovalutare. Il panorama dei cocktail bar è decisamente nutrito, di ottima qualità e con una capacità di fare sistema che ricorda quella della bar industry europea.

Non a caso, grazie a un professionista come Gegam Kazarian, bartender e imprenditore armeno noto per il suo approccio particolarmente trasversale al settore dove unisce ristorazione, miscelazione, arti visuali, arti marziali, ospitalità, la capitale ha già avuto la sua prima Yerevan Cocktail Week. La manifestazione che in Italia invade ogni primavera la città di Firenze e ogni autunno la splendida Venezia, è stata portata da Kazarian anche qui, come primo esperimento di cross culture contamination attraverso il mondo degli spirits.

Quasi venti le realtà hanno aderito nel 2023, numerosi e di prestigio gli ospiti internazionali dall’Italia e dal mondo e attualmente c’è già grande fermento per la seconda edizione di maggio 2024. Il tentativo di avvicinare la città a una delle tante capitali europee, facendone un centro vivo, dinamico e divertente, parte anche da manifestazioni come questa che invitando ospiti dall’esterno tentano anche di promuovere il patrimonio artistico e culturale del paese attraverso cibo, bevande, ospitalità.

Che questo possa succedere anche per gli chef, i ristoranti e l’arrivo – prima o poi – di modelli di fine dining? Tutto sembra andare in questa direzione, l’interesse c’è e in modo sempre più concreto iniziano ad esserci presupposti imprenditoriali, culturali così come un pubblico progressivamente più interessato. Noi, per il momento, vi raccontiamo in quali bar è bene fare una sosta a Yerevan.

MINAS
Questo piccolo e divertente cocktail bar con un bancone dominato da un dipinto in stile Gauguin è in realtà il terzo attore di un modello più ampio che include anche un all day restaurant (Gallia), e una coffee roastery (Afro Lab) aperti tutto il giorno. Il progetto prende il nome di Collective, ed è stato pensato e ideato dal giovane Artak Harutyunyan insieme ai suoi due soci nel 2008. Come ambiente offre ai clienti la libertà più totale nello scegliere e quindi nel godere di una determinata proposta. Chi si siede da Gallia potrà ordinare – in qualunque momento del giorno – un cocktail bar di Minas e un V60 Ethiopia da Afro Lab, godendo dello stesso servizio e della medesima atmosfera. Minas si anima giustamente a partire dall’aperitivo, grazie a una proposta drink che strizza l’occhio all’American bar classico, al mondo dei sour, dei freschi e degli shakerati vigorosi. I classici sono ben eseguiti, lo stile è curato, ci sono anche sei posti al bancone che – per gente curiosa – fanno sempre la differenza.

Credits Stefano Borghesi

DABOO COCKTAIL BAR
Daboo è forse il cocktail bar più vero tra quelli che potrete incontrare. Per accedervi si scende al meno uno di uno stabile situato proprio di fronte al Cascade, il monumento creato negli anni settanta come omaggio alla Repubblica Socialista Sovietica Armena oggi ospitante il museo d’arte Cafesijan. Una grande bottigliera, un lungo bancone, tanto legno e una vasta selezione di spirits da tutto il mondo. Il servizio richiama quello del modern serve con cubo trasparente, garnish minimaliste e drink eleganti dove non mancano delle rivisitazioni dei grandi classici come Negroni, Manhattan, Old Fashioned.

Credits Stefano Borghesi

KUWA IZAKAYA
A parte essere la prima e unica izakaya in stile giapponese, con un menu a cavallo tra il Giappone e la cultura armena, Kuwa è uno dei locali migliori dove provare drink di ispirazione contemporanea. Il laboratorio sotto al ristorante consente al personale del bar e di cucina di produrre birre, fermentati, sake fatti in casa e quindi di sperimentare il più possibile questi liquidi non solo nei piatti ma anche nei cocktail. La lista drink è particolarmente originale, con una vasta scelta anche di drink sodati, analcolici e ricette perfette da accompagnare ai piatti speziati e saporiti del menu.

Credits Stefano Borghesi

CORPOUS GASTROBAR
Questo indirizzo è decisamente più conosciuto come all day restraurant and cafè, con una cucina a tutto tondo tra proposte mediterranee, italiane e locali. Tuttavia, entrando si viene accolti da un grande bancone, una bottigliera spaziosa e qualche sgabello fronte bartender. Quando scende la sera, o se vi capita di andarci in estate, l’ambiente rilassato e l’ampio patio esterno invogliano a soffermarsi per una bevuta pre cena.

SIRELIS
Proprio davanti al complesso di Collective, Sirelis è un ristorante con musica dal vivo e atmosfera rétro molto in voga per celebrazioni, compleanni, occasioni importanti. Il menu è molto vasto e comprende un’ampia selezione di ricette russe, georgiane e armene. È adatto ai bambini così come alla coppia che cerca la serata non convenzionale in centro città circondati da un bellissimo design e un servizio attento. La cocktail list abbraccia un’ampia selezione di cocktail internazionali (Cosmopolitan, Bellini, Espresso Martini, Bloody Mary) oltre che una selezione ad ampio raggio di bevande per tutti i momenti della giornata. Non mancano le acque di frutta macerata molto comuni tra le opzioni analcoliche, succhi di frutta fresca, una selezione di caffè e tè, liquori armeni, una lista di Champagne, aperitivi, vini fortificati, vini locali e distillati.

CAFE DE ANGELO
Un bar bistrot all’italiana dove la proposta celebra il nostro paese non solo attraverso il cibo ma anche con un menu di bevande, aperitivi e cocktail che richiamano il momento dell’aperitivo. Non essendo diffusa quest’usanza a livello locale, avendo orari di pasti e bevute decisamente più fluide, Cafè de Angelo invece si presta per preservare questo momento seduti al bancone bevendo un fresco aperitivo a base di bitter o frutta.

Vai al sito