BELLUNO – 23 ottobre 2019 – Conferenza “Storia, cultura e civiltà degli Armeni”

Dopo le conferenze delle scorse settimane, a breve vi saranno nuovi appuntamenti. La Biblioteca civica di Belluno organizza infatti una conferenza sugli Armeni e una visita guidata al Monastero mechitarista all’isola di S. Lazzaro a Venezia. Mercoledì 23 ottobre l’incontro “Storia, cultura e civiltà degli Armeni”, nella sala di lettura della Civica, alle 18.30. La visita guidata si terrà sabato 26 ottobre, con tappe il monastero, la chiesa, il museo, la biblioteca, la tipografia, il giardino e saranno esposti documenti (manoscrittti, libri antichi e oggetti) di grande valore storico e culturale. Curatore della conferenza e della visita sarà il professor Alberto Peratoner esperto della storia, della cultura e della civiltà armena.

Costi: la partecipazione alla conferenza è libera, per la visita guidata è prevista una quota individuale di 25 euro a persona. Il ricavato andrà a finanziare il progetto di raccolta di fondi per acquistare un volume della Biblioteca Piloni. Modalità: viaggio di andata e ritorno a e da Venezia – compreso il traghetto fino all’isola di S. Lazzaro e pasto a carico dei partecipanti. Ritrovo presso fermata del vaporetto imbarco a S. Zaccaria linea n. 20 con partenza alle 10.30 dalla Riva degli schiavoni. Inizio visita alle 10.45 Isola di S. Lazzaro. Iscrizioni presso la sede della Biblioteca civica, sono escluse prenotazioni via e-mail o telefoniche. Informazioni: biblioteca@comune.belluno.it o 0437948093.

Vai al sito

ROMA – 22 ottobre 2019 – Presentazione libro “Il Solco” di Valerie Manteau

Roma il 22 ottobre alle 19:00,

presso Bazar – Taverna Curdo Meticcia, in via Casilina 607

presentazione libro

Il solco di Valérie Manteau,

romanzo-reportage incentrato sulla figura di Hrant Dink.

 

————————-

Una scrittrice-giornalista francese Valerie Manteu si reca nel 2013 a Istanbul. Inizialmente ci va all’avventura e senza nemmeno conoscere la lingua, spinta dall’amore verso posti nuovi tipico di chi è animato da curiosità e passione. Si tratta però di una città che vacilla tra le rivolte giovanili e i sogni di democrazia. Emblematici i fatti di piazza Taksim e del vicino parco Gezi, il primo teatro di rivolta contro il governo conservatore e accentratore di Recep Tayyp Erdogan e il secondo simbolo delle rivolte represse con la violenza dalle forze dell’ordine.
Tutto cambia in lei quando incontra Sara, una psicologa fresca di laurea in terapia delle sindromi post-traumatiche da stress (i cui sintomi riconosce pure in se stessa avendo lavorato al confine con la Siria, dove gli operatori umanitari venivano costantemente rispediti a casa dopo solo sei mesi) e il fidanzato Ibrahim.

Il resoconto di questa sua esperienza – poi proseguita con il ritorno in Turchia tre anni più tardi sia per questioni sentimentali, che per sfuggire all’aria d’incertezza del Paese natio (la donna è stata collaboratrice del giornale satirico Charlie Hebdo, il cui attentato terroristico è avvenuto a Parigi nel 2015) – lo si può leggere tra le pagine di un libro-reportage dalla copertina semplice, ma significativa per la storia, intitolato “Il solco”, pubblicato per L’Orma editore, nella traduzione di Sabina Terziani. Attraverso di questo testo, premiato da pubblico e critica, viene offerto al lettore lo spunto non solo per comprendere una Turchia lacerata, ma per conoscere Hrant Dink, un giornalista di origine armena assassinato a colpi di pistola il 19 gennaio 2017 davanti alla sede del suo giornale, Agos (Il solco, per l’appunto).
Ucciso da un nazionalista di 17 anni che lo considerava il nemico dei turchi. Ucciso per essersi battuto per i diritti del suo popolo (e in generale di tutte le minoranze), dopo aver denunciato a chiare lettere l’atroce genocidio (1915-1916) ancora adesso sottaciuto. Ma dietro l’omicida minorenne c’è, come ovvio, ben altro: una trama fitta che conduce a poteri forti.

Manteau parla con testimoni, familiari e amici della vittima, frequenta numerose persone, stringe amicizie, in particolare attraverso il collettivo Muz, segue processi nei quali ci sono nella veste di imputati scrittori o giornalisti rei di aver redatto articoli critici nei confronti del governo. Esattamente come capitò al povero Hrant che i tribunali li conobbe piuttosto bene avendo sostenuto diverse volte dei colleghi vittime proprio di quel nazionalismo esasperato, i cui eccessi si fecero ri-sentire nei primi anni Duemila. Un nazionalismo che si concretizza nell’essenza di un numero: 301, riferito all’articolo del codice penale che punisce l’affronto all’identità turca. Per questo reato vennero perseguiti un’autrice e un autore di successo: la prima Elif Safak, per aver usato l’espressione “macellai turchi del 1915” nel suo romanzo “La bastarda di Istanbul”. Il secondo Orhan Pamuk, futuro premio Nobel, che non venne condannato solo grazie alle pressioni internazionali.
Manteau finirà per innamorarsi della Turchia consapevole però che questi avvenimenti minavano e minano la struttura e l’ambiente socio-culturale. Forse il suo è un legame di amore-odio.

Non si esce indenni dalla lettura. Ma è necessario farlo. Particolare inoltre il linguaggio utilizzato: il “presente intimo”, che è valso alla scrittrice il Prix Renaudot 2019. Il giorno della sua morte Hrant Dink scrisse:

Sapete, signori ministri, cosa significa per un uomo essere prigioniero nell’inquietudine di una colomba? Tuttavia so che in questo Paese alle colombe non si fa del male.

Purtroppo non è stato così. Con “Il solco” di Valerie Manteau ci auguriamo che almeno il suo sacrificio non sia stato vano.

ROMA – 13 novembre 2019 – Concerto per pianoforte solo di Tigran Hamasyan

13 novembre ore 21.00

Il concerto per pianoforte solo di Tigran Hamasyan

La sua musica unisce la potenza dell’improvvisazione jazz, la musica folcloristica della sua terra natale, l’Armenia, e la potenza del rock.

Maggiori info

La musica di Tigran Hamasyan unisce la potenza dell’improvvisazione jazz, la musica folcloristica della sua terra natale, l’Armenia, e la potenza del rock. Per molto tempo si è parlato di giovane prodigio. Tigran è cresciuto e oggi è un artista affermato e un esponente influente della scena jazz internazionale. Dopo aver sedotto, grazie alla sua foga e originalità, musicisti come Chick Corea, Avishai Cohen e Jeff Ballard, Tigran ha saputo conquistare un nuovo pubblico, avvicinando una nuova generazione al jazz. All’incrocio fra rock, folclore armeno, metal e jazz, il pianista, poco più che trentenne dimostra di avere tutte le qualità necessarie per essere un big. È capace di mostrare non solo un’impressionante abilità al pianoforte, ma anche un profondo senso compositivo. È a suo agio sia con il jazz che con la musica classica, il repertorio popolare armeno, il rock, l’heavy metal, l’avant-garde, e la musica sacra armena.

ROMA – 27 settembre 2019 – Conferenza sui manoscritti armeni nell’ambito del Convegno Incontri Mediterranei

Nell’ambito del Convegno organizzato il 26 e 27 settembre a Roma intitolato “Incontri mediterranei” nella giornata di venerdì 27, Francesco D’Aiuto e Anna Sirinian parleranno dei manoscritti armeni copiati a Roma nel Duecento.

 

YEREVAN – 01 ottobre 2019 – Letizia Leonardi presenta “Mayrig”

Il giorno 1 ottobre alle 14,30 sarò  a Yerevan, nell’aula 422

della Sezione di Lingua e letteratura italiana della Facoltà di Lingue europee e comunicazione dell’Università statale di Yerevan

Letizia Leonardi parlerà di Mayrig e dell’importanza delle traduzioni

per la conoscenza e il riconoscimento del genocidio armeno anche attraverso la letteratura e la filmografia.

ROMA – 21 settembre 2019 – “Teach me tonight – dal Blues all’Etno Jazz” Concerto, tenuto da Harry TAVITIAN

In occasione dell’inaugurazione della 9° edizione del Festival Internazionale PROPATRIA – Giovani Talenti Romeni
(Roma, 21 settembre – 26 ottobre 2019),

l’Associazione Cultuale PROPATRIA, l’Accademia di Romania in Roma,

il Conservatorio di Musica “Santa Cecilia” di Roma, in partenariato con il cluster EUNIC Roma,

sono liete di invitarvi al concerto

“TEACH ME TONIGHT – DAL BLUES ALL’ETNO-JAZZ”.

Il concerto, tenuto da Harry TAVITIAN (pianoforte, voce) e Cserey CSABA, (percussioni) si terrà  presso la

Sala Accademica del Conservatorio di Musica Santa Cecilia di Roma
(Via dei Greci 18 – Roma),  

sabato, 21 settembre 2019, ore 19:00.

Biglietti reperibili su: https://www.eventbrite.it/o/festival-internazionale-propatria-26802860815


Harry Tavitian , pianista romeno di origini armene, ha studiato il piano classico dall’età di sei anni. Si è diplomato presso l’Accademia di Musica di Bucarest. A 17 anni scopre il blues. Nel 1978, a Constanța – Romania, ha fondato il gruppo Creative con il quale vince il primo per l’esordio al Sibiu Jazz Festival nel 1980 e diventa il promotore del jazz d’avanguardia in Romania. Negli anni ’80, la musica di Creative era in sintonia con le avanguardie del jazz europeo e le tendenze della coagulazione delle scuole di jazz nazionali dell’Europa orientale, nonostante l’isolazionismo politico della Romania, le difficoltà di concedere i visti d’ingresso e l’impossibilità di rispondere agli inviti ai festival occidentali. Nel 1985 e nel 1986, il gruppo Creative realizza addirittura due album presso la Leo Records di Londra.

Il pianista Harry Tavitian è una delle personalità che hanno segnato l’evoluzione del jazz romeno e non soltanto. Considerato dall’International Herald Tribune, “il più interessante jazzman contemporaneo “, Tavitian ha avuto un ruolo attivo nell’emergere delle scuole di jazz nell’Europa dell’Est. “Harry Tavitian è tra i grandi pianisti che hanno iniziato e perfezionato il nuovo jazz dell’Europa dell’Est”, ha detto il critico jazz austriaco Richard Schuberth all’ORF1. Il jazz d’avanguardia e il blues arcaico si alternano nella sua creazione, pervasa da un forte spirito etnico sin dal suo esordio come artista.

Tavitian si definisce armeno per nascita e romeno per adozione e si sente a suo agio in entrambe le culture, il folklore balcanico e quello caucasico essendo due delle sue principali fonti d’ispirazione. In 45 anni di attività Tavitian ha collaborato con una lunga serie di musicisti romeni e stranieri, suonando su palchi scenici di quasi tutti i paesi in Europa e negli Stati Uniti.

 

Harry Tavitian: „Cserey Csaba, uno dei più fantasiosi percussionisti del jazz romeno, è uno dei miei partner preferiti. Si fa notare per la sua raffinatezza, sensibilità, oltre che per il suo straordinario senso del ritmo e … dell’umorismo. Negli ultimi 15 anni, ho suonato insieme in duo, trio o come ospite della mia band Orient Express in molti concerti in Romania, Ungheria, Belgio, Germania, Austria, Turchia.

Il percussionista Cserey Csaba è nato a Gheorghieni – Romania nel 1958. È autodidatta. Ha iniziato a suonare progressive rock negli anni ’70. Dal 1989 vive a Satu Mare – Romania e fonda i gruppi musicali Mistic e Trio Ra, particolarmente ispirati alla musica orientale. Alla fine degli anni ’90 ha creato il “March of the Drum”, uno spettacolo teatrale basato unicamente sulle percussioni. Lui stesso è creatore di strumenti di percussione. Nel 1992 ha aperto una scuola privata di percussioni dove ha dato appoggio a molti studenti, suonando insieme a loro e sostenendoli a creare le proprie band.

Progetto realizzato con il sostegno del Ministero per i Romeni all’Estero, dell’Accademia di Romania in Roma, dell’Istituto Culturale Romeno di Bucarest.

Partner: Ambasciata di Romania nella Repubblica Italiana, Accademia di Romania in Roma, “Institut Français – Centre Saint Louis”, Conservatorio di musica “Santa Cecilia” a Roma, cluster EUNIC Roma, Comune di Roma – Assessorato alla crescita culturale, Biblioteche di Roma, la Fondazione Sergiu Celibidache, HubArt Agency, Baldrini Produzioni, Ass. Roma & Romania – RO & RO “, Associazione” Officine delle Culture “, Progetto” Ragazzi in gamba “, Golden Accademy.

Patrocini: Senato della Republica, Camera dei Deputati, Consiglio Regionale Lazio, Comune di Roma, Ambasciata di Romania nella Repubblica Italiana, Rappesentanza della Comisione Europea in Italia.

Media Partner:

In Romania: Agenzia Nazionale stampa AGERPRES, TVR International, TVR Moldova, Radio Romania;

In Italia: Agenzia Stampa Askanews, Agenzia Nuova, Giornale Diplomatico, Oltre le Colonne, Abitare a Roma, Italia a Piedi, Roma a Piedi, Roma Week-end, Roma Multietnica, Bin Rome, Il Metrololitano, Più Culture, Yes Art Italy, Officina delle Culture, Associazione Culture del Mondo, Cultural Pro, Abitare a Roma

In Spania: Agenzia stampa “Occidentul Romanesc”

In Belgio: Arthis Radio-Tv

 

 

MILANO – 21 settembre 2019 – Evento in occasione della Festa di Indipendenza della Repubblica d’Armenia

HADUN – CASARMENA

Milano-Piazza Velasca 4 MM Missori – III piano 

tel.:  0039 3402101174

                                               

In collaborazione col Consolato Onorario della Repubblica d’ Armenia in Italia

Vi aspettiamo

 in occasione della

Festa dell’Indipendenza

sabato 21 settembre alle 18.00

Ospite d’ onore S.E. Bruno Scapini già Ambasciatore d’Italia in Armenia

 la serata prevede:

Saluti di Marina Mavian, Presidente Casa Armena – Hay Dun 

Il Coro di Casa Armena – Hay Dun Inno Nazionale Armeno

Intervento di P. Tirayr Hakobyan, responsabile per la Chiesa Armena Apostolica d’Italia

Discorso del Console Onorario Pietro Kuciukian

Allocuzione di S.E. Bruno Scapini

che ci parlerà della Sua pluriennale esperienza in Armenia

 e del Suo libro

“Operazione Akhtamar”