Destino armeno (RAinews 25.01.24)

La tragedia del genocidio e dell’esilio degli armeni raccontata dalla scrittrice, attrice ed operatrice umanitaria Laura Ephrikian

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Astronomer Gin, il gin che arriva dall’Armenia (Bargiornale 25.01.24)

Nasce da tre anni di ricerche e dalla creatività del bartender Eric Adinaev, che ha costruito anche l’alambicco, questo gin contemporaneo, fatto con 21 botaniche tra le quali il succo di melograno, simbolo del Paese

Il melograno è uno dei simboli dell’Armenia, un Paese la cui cristianità risale all’antichità e lega questo frutto alla fertilità, all’amore e alla prosperità. Poteva quindi uno dei più complessi e interessanti gin armeni non partire proprio da questo frutto e dal suo succo, per costruire la propria identità? La storia di Astronomer Gin è tanto affascinante quanto complesso e articolato è stato il processo che ne ha portato all’ideazione e quindi alla successiva produzione.

Il deus ex machina di questo prodotto è il russo Eric Adinaev, nome noto nel mondo della miscelazione internazionale per essere uno dei fondatori e bartender del Mitzva Bar di Mosca, entrato per un certo periodo anche nella classifica dei World 50Best Bars.

Basse temperature per aromi più eleganti e delicati

Contrariamente a quanto accade oggi, dove la maggior parte delle nuove produzioni acquistano i migliori alambicchi sul mercato a seconda delle proprie esigenze qualitative e quantitative, in questo caso è stato Adinaev stesso a costruirlo. Maestro distillatore e tecnico in materia, Adinaev ha agito in modo tale da poter avere il massimo controllo in ogni fase di creazione del prodotto. Il sistema messo a punto è unico nel suo genere e sfrutta il principio del sottovuoto per lavorare a basse temperature, che consentono una resa qualitativamente migliore e uno spettro di profumi e aromi decisamente più eleganti e delicati.

Dopo un’indecisione iniziale, la proprietà ha scelto di attivare la produzione in Armenia anziché in Russia, per via delle condizioni oggi più tranquille e favorevoli verso nuovi business e start up. La Science and Spirits – la compagnia con base armena che possiede l’etichetta – nasce con un istinto innovativo e contemporaneo verso la produzione di nuovi distillati, liquori e progetti connessi al mondo beverage. «Abbiamo voluto instaurare sin da subito sinergie con professionisti di altri settori – dai biologi agli ingegneri, a chi fa softwarescienziatibotaniciartisti – per poter lavorare in modo sostenibile, al passo con i tempi, flessibile e trasparente. Speriamo che il nostro metodo e la nostra attitudine servano come fonte di ispirazione verso un’industria di produzione del futuro sempre migliore e sempre più consapevole» ci racconta il team di Astronomer.

Una ricetta frutto di tre anni di ricerche

Per arrivare al primo imbottigliamento di Astronomer Gin ci sono voluti oltre tre anni di lavoro e più di trentanove test (batch) diversi. Il processo parte dal succo di melograno spremuto a freddounito a un alcool puro di grano. Questa prima miscela viene fatta riposare per una settimana e poi filtrata. A questo punto le ventuno botaniche selezionate vengono fatte macerare nella miscela di base per circa sette giorni. Oltre alle classiche come cardamomo, ginepro, coriandolo o angelica, ci sono sentori particolarmente più aromatici come petali di rosalavandasambucocamomillanoce moscata, il pepe andalimanocassiaribes nerocardamomo tailandese o scorze di mandarinidi pompelmi e le radici di giaggiolo.

Un ricco profilo aromatico

Prima dell’imbottigliamento, il distillato viene diluito con acqua e messo in vendita a una gradazione alcolica non poi così bassa (47% vol) rispetto alla media sul mercato, ma adatta a esaltarne al massimo il profilo aromaticoL’aftertaste di Astronomer Gin è particolarmente lungo, secco, pulito, a riprova della grande attenzione e della cura mantenuti nel corso di tutta la fase di produzione.

Per realizzare la grafica esterna è stata coinvolta un’artista di fama internazionale quale Lisa Smirnova, disegnatrice e ricamatrice. I motivi che ritroviamo sulle varie facce della bottiglia provengono da una serie di ricami che sono stati successivamente digitalizzati e trasformati in una grafica riproducibile su vetro.

Un gin che porta nello spazio e fa vedere il mondo da un’altra prospettiva. Un prodotto contemporaneosfidante per chi lo approccia nell’ottica di una mixability contemporanea, ma decisamente diverso dai suoi simili e destinato a farsi riconoscere con stile e originalità all’interno di tante bottigliere.

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Musica sacra e popolare a Bruxelles: il circolo Trentino incontra le ricercatrici/artiste Sara Maino e Caterina Rosolino (Aise 25.01.24)

Dall’Armenia all’Argentina passando per Bruxelles: due avventure, due viaggi che sono stati narrati da Sara Maino Caterina Rosolino, due ricercatrici-artiste andate alla ricerca della musica sacra e popolare. Saranno loro le protagoniste del dialogo immersivo a 360 gradi organizzato dal Circolo Trentino di Bruxelles per il prossimo lunedì 29 gennaio presso la Librebook della capitale belga.
L’evento è realizzato nel contesto della “Semaine du Son” di Bruxelles.
Tramite frammenti sonori e la presentazione del libro “Quaderno armeno” pubblicato da Nous Editrice, Sara Maino farà viaggiare il pubblico attraverso l’atmosfera e le strade dell’Armenia.
Caterina Rosolino, invece, farà volare gli astanti in Argentina con il racconto e la visione di performance teatrali e storie legate alla murga, il carnevale locale.
Alla serata prenderà parte anche il Circolo Trentino in Argentina, più precisamente delle zone di Buenos Aires, Entre Ríos, La Pampa e Rosario. (aise) 

In risposta alla nota dell’Ambasciatore S.E Sig. Ilgar Mukhtarov inviata ad Alleanza Cattolica (Alleanza Cattolica 24.01.24)

Armenia: inaugurata la nuova sede del Consolato Onorario d’Italia a Gyumri (Aise 24.01.24)

JEREVAN\ aise\ – Il 19 gennaio scorso l’ambasciatore d’Italia in Armenia, Alfonso Di Riso, si è recato a Gyumri per l’inaugurazione della nuova sede del Consolato Onorario d’Italia. L’evento è iniziato con i discorsi dell’ambasciatore e del nuovo console onorario d’Italia a Gyumri, Massimiliano Floriani. Con loro è intervenuta anche la vice governatore della Regione di Shirak, Anna Martikyan. Presenti la vice sindaco di Gyumri, Lusine Sanoyan, e alcuni esponenti del mondo accademico e culturale della Regione di Shirak.
In serata, presso la sala concerti del Centro Tecnologico di Gyumri, ha avuto luogo il concerto del “Gran Duo Italiano”, composto da Mauro Tortorelli al gran violino a 5 corde e Angela Meluso al pianoforte. Al concerto, organizzato dall’Ambasciata d’Italia, erano presenti rappresentanti delle autorità locali e del mondo della cultura.
Il giorno dopo, sabato 20 gennaio, i Maestri Mauro Tortorelli e Angela Meluso hanno tenuto una lezione magistrale per gli studenti della Filiale di Gyumri del Conservatorio Statale “Komitas” di Jerevan. (aise)

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Armenia: a San Marino, venerdì 26 gennaio, incontro sulla “grave situazione” delle 120mila persone “scacciate” dall’Artsakh (SIR 24.01.24)

i terrà venerdì 26 gennaio alle ore 20.45 a Domagnano (San Marino) un incontro sulla “grave situazione armena”. Prenderanno la parola il giornalista Renato Farina, che si è occupato spesso di questa regione, e Teresa Mkhtaryan, responsabile armena di una serie di progetti portati avanti dall’Associazione “Il Germoglio” per aiutare questo popolo martoriato. “La nostra comunità ‘Il Germoglio’ realizza progetti in Armenia volti a migliorare la vita delle persone”, spiega in una nota Teresa Mkhtaryan. “L’idea della nostra comunità è semplice: ognuno di noi dovrebbe fare ciò che dipende da essa. Non cercare i colpevoli, non incolpare nessuno, non discutere di ciò che gli altri dovrebbero fare, ma semplicemente cambiando te stesso e cambiando il mondo intorno a te”. L’incontro è promosso dal Coordinamento delle Aggregazioni Laicali di San Marino per far conoscere la situazione in cui vivono oggi le 120.000 persone che sono state scacciate “dalla terra in cui vivevano da millenni, l’Artsakh, conosciuto come Nagorno – Karabakh, per rifugiarsi in Armenia”. Il Coordinamento sottolinea che “San Marino, l’antica terra della libertà, nel corso della sua storia in molte occasioni ha prestato attenzione ed aiuto alle persone e alle popolazioni in difficoltà, dando rilievo al cuore ospitale che la caratterizza. Per questo motivo viene proposta una serata di ascolto e di testimonianza su quanto sta accadendo in Armenia”.

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San Marino. La situazione del popolo armeno al centro di un incontro promosso dalle Aggregazioni Laicali
Incontro «Armenia-Artsakh. Ritorno al Paradiso» a Domagnano (San Marino)

Un religioso al fianco del popolo armeno (Vaticannews 24.01.24)

Originario di Erzerum, in Turchia, Cirillo Giovanni Zohrabian, è una personalità poliedrica, caratterizzata da umorismo, umiltà, spirito di servizio e profondo senso di giustizia. Si ritiene sia nato il 25 giugno 1881 in una famiglia povera e profondamente cristiana, sterminata, poi, nel genocidio degli armeni. Fa il suo ingresso fra i cappuccini del convento di Istanbul nel 1894.

Ordinato sacerdote, dieci anni dopo è destinato alla missione di Trebisonda, a Erzerum, dove si dedica al ministero pastorale, alla direzione spirituale, all’insegnamento, agli ammalati. Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, trovandosi a Istanbul, gli viene impedito di rientrare nella sua missione e si stabilisce nel convento di San Luigi. Finita la guerra, il religioso si occupa delle centinaia di ragazze armene rimaste orfane a causa del genocidio e, nel 1920, a Trebisonda, mette a disposizione dei greci della regione del Ponto espulsi dalla loro terra, la chiesa e il convento. Per questo motivo viene cacciato dalla città e arrestato, poi, ad Istanbul. Sottoposto per tre giorni a torture, è condannato a morte con una falsa accusa, ma, all’ultimo momento, viene liberato ed allontanato dalla Turchia. Giunge così in Grecia, dove si prende cura di migliaia di profughi armeni. Aggregato nella Provincia religiosa dei cappuccini di Palermo, il 21 novembre 1938 è nominato vicario patriarcale dell’Alta Gezira, in Siria e, l’8 giugno 1940, viene eletto vescovo titolare di Acilisene. La sua attività disturba, però, le autorità greche, che decide di sorvegliarlo e di impedirgli di svolgere il suo apostolato, sino a negargli il visto di ingresso e di permanenza in Grecia. Cirillo Giovanni raggiunge così la Siria, dove svolge una intensa azione pastorale e assistenziale, costruendo scuole, chiese e case per i sacerdoti e impartendo lezioni private a numerosi studenti. A causa di difficoltà di salute, presenta poi le sue dimissioni dalla sede vescovile dell’Alta Gezira e si stabilisce a Roma, continuando le sue attività caritative e apostoliche a favore degli armeni. Muore il 20 settembre 1972.

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Sguardi sulle Società: Una Missione Ue in Armenia (Arte.tv 24.01.24)

Il conflitto in corso tra Armenia e Azerbaigian, per il controllo dell’area del Nagorno-Karabakh, ha indotto l’Unione Europea a inviare dei civili nel febbraio 2023 per monitorare la situazione. Il personale è responsabile anche dell’interazione con la popolazione locale, con l’obiettivo di rafforzare la sicurezza e contribuire alla stabilità presso queste zone di confine.

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L’ARMENIA: UNA TRAGEDIA UMANA E CULTURALE ALLE PORTE DELL’EUROPA (Aria Mediterranea 24.01.24)

Nel cuore del Caucaso Meridionale, l’Armenia continua a vivere una tragedia umanitaria senza precedenti, con migliaia di cittadini costretti a fuggire dalle proprie terre, in quello che sembra essere un tentativo sistematico di cancellare la presenza armena nella regione. La comunità internazionale osserva passivamente mentre una cultura millenaria si trova in pericolo di estinzione.

La recente escalation del conflitto tra Azerbaijan e Armenia nel Nagorno Karabakh ha provocato la fuga di oltre 120.000 armeni, tra cui 30.000 bambini, rendendo la situazione umanitaria drammatica. Mescolandosi alle notizie di città abbandonate e luoghi di culto trasformati in moschee, emerge un chiaro tentativo di riscrivere la storia, cancellando ogni traccia della presenza armena.

I 12 milioni di armeni nel mondo oggi affrontano un destino amaro, con nove milioni di essi costretti a vivere in esilio. Una cultura ricca di storia millenaria si trova ora dispersa in tutto il mondo, con solo una piccola parte concentrata nelle minuscole porzioni del Caucaso, compresa la Repubblica d’Armenia.

La questione, tuttavia, non è solo territoriale; gli analisti indicano che dietro questo conflitto si celano interessi geopolitici tra Stati Uniti, Russia, Europa e Turchia. Il Nagorno Karabakh, teatro di questa drammatica vicenda, non esisterà più dal 1° gennaio 2024, e le sue istituzioni saranno presto sciolte. Gli abitanti, nonostante le promesse di protezione dell’Azerbaijan, sono fuggiti in massa, temendo una futura pulizia etnica dopo l’attacco militare del 2023.

La radice del problema sembra essere legata alla volontà di strappare al popolo armeno la terra e cancellare ogni traccia della sua presenza storica. Il cristianesimo, introdotto nel primo secolo dell’era cristiana, è stato ufficializzato come religione di Stato nel 301 d.C. Questa ricca tradizione religiosa e culturale è ora minacciata dal conflitto in corso.

Papa Francesco ha espresso la sua preoccupazione per la situazione nel Caucaso Meridionale e ha esortato le parti coinvolte a trovare una soluzione pacifica. La sua preoccupazione si estende anche alla drammatica situazione umanitaria degli abitanti della regione, sottolineando l’urgenza di favorire il ritorno degli sfollati alle proprie case in legalità e sicurezza, rispettando i luoghi di culto delle diverse confessioni religiose presenti.

In un mondo che spesso priorizza gli interessi politici, è cruciale che la comunità internazionale si unisca per porre fine a questa tragedia umana e culturale, affinché la pace possa tornare nel Caucaso Meridionale e il popolo armeno possa ritrovare la sicurezza e la stabilità nelle proprie terre. Non possiamo restare in silenzio di fronte a un’ingiustizia così evidente e urgente.

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Laura Ephrikian presenta libro “Una famiglia armena” a Potenza (Sassilive 23.01.24)

Lunedì 29 gennaio 2024 alle ore 16,30 nel Polo Bibliotecario in via Don Minozzi a Potenza l’associazione  Le Ali di Frida in collaborazione con il Circolo Radici di Matera, promotore dell’iniziativa, incontrerà Laura Ephrikian per una conversazione sul suo ultimo libro, intitolato “Una famiglia armena”.

Laura appartiene a una famiglia di origini armene e come artista si è formata alla scuola del Piccolo Teatro di Milano. Negli anni sessanta e settanta è stata presentatrice ed annunciatrice della Rai, interprete di numerosi film di successo con il marito Gianni Morandi, nonché protagonista di opere teatrali e di sceneggiati televisivi.

Questo suo ultimo libro racconta delle origini armene della sua famiglia, attraverso le vicende del nonno Akop che fuggito dal suo Paese, trova a Venezia la salvezza e l’amore.

Laura Ephrikian, da più di 30 anni, svolge attività filantropiche in Kenia, dedicandosi soprattutto ai bambini per i quali è impegnata nella costruzione di pozzi di acqua dolce e di scuole.

Si sottolinea che i fondi raccolti con la vendita del libro e dei piatti dipinti saranno devoluti per le attività suddette in Africa.

Dialogheranno con l’autrice Franca Coppola, Olimpia Orioli e Enzo Mori.