Eurovision 2019: l’Armenia inizia con Srbuk la stagione degli annunci (eurofestivalnews.com 30.11.18)

Dopo un’attesa insolitamente lunga rispetto ai normali standard dell’Eurovision Song Contest, l’edizione 2019 ha finalmente la sua prima artista.

L’Armenia, dopo l’uscita in semifinale dello scorso anno con Qami di Sevak Khanagyan, ha deciso di mandare Srbuk, all’anagrafe Srbuhi Sargsyan. L’annuncio del suo viaggio verso Tel Aviv è arrivato durante il talk show in seconda serata Lav Yereko.

Si tratta di un nome emergente della scena musicale armena, con numerose partecipazioni in competizioni nazionali e internazionali.

Nel 2011 è arrivata seconda nella stagione inaugurale della versione locale di X Factor, quindi ha iniziato a cantare assieme a una band in piccoli locali, con una particolare predilezione per jazz, soul R&B e pop contemporaneo.

Nel giro di alcuni anni ha ricevuto inviti a diversi tra festival musicali, programmi tv ed eventi in Armenia. Ha inoltre partecipato alla versione ucraina di The Voice.

Il suo singolo di debutto, Yete karogh es, è stato anche un tormentone di rilevanti dimensioni in Armenia, avendo toccato la vetta della classifica nazionale per alcune settimane. L’ultimo suo singolo è Half a Goddess, uscito la scorsa settimana.

Srbuk cita, tra gli artisti che l’hanno influenzata, Aretha Franklin, Etta James, Ella Fitzgerald, Stevie Wonder, Ray Charles e Michael Jackson.

Queste le parole rilasciate dall’artista al sito ufficiale dell’Eurovision:

Sto iniziando adesso un nuovo viaggio che, ne sono certa, sarà pieno di nuove e piacevoli emozioni, sfide ed grandi esperienze! Sono grata a tutti i miei amici e fan, che sono sempre con me e hanno sempre voluto vedermi sul palco dell’Eurovision. Ringrazio la Televisione Pubblica dell’Armenia per la sua fiducia. È un onore rappresentare il mio Paese di fronte a tutto il mondo! Abbiamo uno splendido viaggio davanti a noi, e spero che avremo successo insieme!

David Tserunyan, capodelegazione armeno, ha raccontato così la scelta:

Quella di scegliere Srbuk per rappresentare l’Armenia all’ESC 2019 è stata una decisione unanime del nostro team. Vorrei inoltre sottolineare che molti fan armeni del concorso la volevano vedere sul palco dell’Eurovision. Sono convinto che il carattere unico di Srbuk colpirà gli appassionati e i telespettatori di tutto il mondo. Seguo da molto tempo la carriera di Srbuk. Posso distinguere il suo impegno e la sua energia unica, che sono tra le caratteristiche più importanti che possono aiutare ad ottenere un buon risultato all’Eurovision.

Sebbene Half a Goddess sia ampiamente all’interno dei termini entro i quali una canzone è eleggibile per esser cantata all’Eurovision, non sarà l’entry di Srbuk.

La tv armena, infatti, ha dato tempo ai compositori che lo volessero fino al 10 gennaio 2019 per inviare una composizione all’indirizzo e-mail selection@armtv.com. La clausola principale è legata all’utilizzo, nella canzone, della lingua armena o di quella inglese.

L’Eurovision Song Contest 2019 si terrà a Tel Aviv, Israele, il 14, 16 e 18 maggio. Il sorteggio delle semifinali si terrà a gennaio, perciò l’Armenia ancora non sa in quale giorno comincerà la sua avventura.

L’anno scorso Sevak Khanagyan, con la sua Qami, la prima canzone tutta in armeno della storia del concorso, si è fermato appena al quindicesimo posto nella prima semifinale, con 79 punti: si è trattato della seconda eliminazione in semifinale dell’Armenia da quando ha debuttato in concorso, nel 2006.

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Germania-Armenia: presidente Sarkissian visita sede centrale Siemens a Berlino (Agenzianova 30.11.18)

Berlino, 30 nov 16:00 – (Agenzia Nova) – Il presidente armeno Armen Sarkissian, in visita in Germania dal 28 novembre scorso, ha visitato oggi la sede centrale del gruppo tedesco Siemens. Sarkissian è stato informato sui processi di produzione di Siemens e ha incontrato i vertici dell’azienda, impegnata “in un vasto programma di investimento nel settore dell’energia dell’Armenia”. In particolare, con le aziende Renco e Armpower, il gruppo tedesco si occuperà della costruzione e dell’operatività della centrale termoelettrica di Yerevan. L’impianto dovrebbe aumentare in maniera significativa le opportunità di produzione di energia in Armenia. (segue) (Geb)

Rho, uno spettacolo per ricordare il genocidio degli Armeni (Rhonews 29.11.18)

Venerdì 30 novembre alle ore 21.00 il Comune di Rho ricorda il Genocidio degli Armeni perpetrato dal governo dei Giovani Turchi a partire dal 1915 con la serata dedicata alla memoria, alla musica, ai canti e alla poesia armena “1915, il canto spezzato. I crimini contro l’umanità non vanno in prescrizione”.

Il soprano Ani Balian, accompagnata al pianoforte dal maestro Giacomo Piazza, interpreterà i canti armeni tradizionali raccolti dal grande etnomusicologo Gomidàs; la musica sarà alternata ad interventi di reading, di letture di testimonianze tratte da pubblicazioni dell’epoca sulle efferate violenze subite dalla popolazione armena, donne, bambine, bambini inermi, con precisi agganci ad accadimenti attuali, e di poesie di poeti armeni che hanno vissuto in prima persona il genocidio prima di essere a loro volta trucidati.  L’annientamento della popolazione armena in Anatolia è stata completata con la distruzione delle testimonianze della sua millenaria cultura e storia su quelle terre e la rovina quasi totale del patrimonio architettonico.

La proiezione di immagini dell’epoca contribuirà alla contestualizzazione storica degli eventi.

L’evento gratuito è all’Auditorium di via Meda 20.

“All’interno della programmazione del mese dei diritti, abbiamo inserito un momento in ricordo del primo violento genocidio del XX secolo, messo in atto dal governo dei Giovani Turchi dal 1915 – ha detto a proposito l’Assessora alla Cultura Valentina Giro -. Arresti, deportazioni e marce della morte colpirono oltre un milione di Armeni, causando la morte di uomini, donne e bambini innocenti. Nonostante i numerosi appelli internazioni, il governo turco ancora non riconosce il genocidio, negando che si sia verificata una strage di tali proporzioni. Lo spettacolo vuole essere uno stimolo per i nostri cittadini a conoscere questo pezzo di storia ancora in parte negata e promuovere il riconoscimento del genocidio, già sostenuto dall’Unione Europea, dall’Italia e da un numero sempre maggiore di paesi per rendere giustizia alle vittime e a tutto il popolo Armeno.”

Ani Balian
Armena cittadina Italiana, vive a Milano. Dopo gli studi musicali e teatrali (Accademia di Brera, Conservatorio, Piccolo Teatro di Milano), continua lo studio della tecnica vocale con Franco Corelli, approfondendo con il grande tenore il repertorio del soprano drammatico. Si dedica inoltre al repertorio liederistico, con particolare attenzione a quello tedesco e russo. Avendo iniziato lo studio del canto come mezzosoprano, ha in repertorio anche i ruoli tipici di questa voce. Svolge attività concertistica e teatrale in Italia e all’estero. Nel settembre 2014 idea e realizza l’Evento multimediale 1915 IL CANTO SPEZZATO dedicato alla vittime del Genocidio degli Armeni, che da allora è stato rappresentato numerose volte a Milano e in altri Comuni. Il 21 aprile 2018 è stato rappresentato in Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, per la Ricorrenza del Genocidio degli Armeni, il 24 aprile.

Giacomo Piazza
Si diploma giovanissimo col massimo dei voti e la lode sotto la guida del Maestro Maurizio Zana. Si è perfezionato a Senlis in Francia con Gyorgy Cziffra, pianista dotato di forte personalità. Ha svolto attività concertistica come solista, in duo, in trio. Apprezzato accompagnatore di cantanti lirici. Insegnante di accademie musicali e al Conservatorio di Cagliari.

Luca D’Addino
32 anni, attore diplomato alla Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi di Milano. Incontra nel suo percorso teatrale registi quali Claudio Morganti, Serena Sinigaglia, Massimo Navone, Milena Costanzo con i quali ha l’opportunità di lavorare nel corso degli anni. L’ultima produzione all’attivo lo vede interprete di un testo inedito di Dario Fo e Franca Rame “Storia di Qu” per la regia di Massimo Navone.

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Armenia-Cipro: governo di Erevan approva decreto per accordo con Nicosia su reciproca protezione dati riservati (Agenzianova 29.11.18)

Erevan, 29 nov 10:45 – (Agenzia Nova) – Il governo armeno ha approvato la bozza di un decreto presidenziale teso all’approvazione di un accordo per la reciproca protezione d’informazioni riservate tra l’Armenia e Cipro. Lo riferisce l’agenzia di stampa “Armenpress”, aggiungendo che la questione è stata introdotta durante la sessione parlamentare di oggi dal direttore del Servizio di sicurezza nazionale armeno, Artur Vanetsyan. Stando alle dichiarazioni rilasciate, il governo di Erevan darebbe grande importanza al rafforzamento e al costante sviluppo dei rapporti bilaterali con Nicosia. “La ratifica dell’accordo contribuirà sensibilmente a proteggere le informazioni confidenziali di cui i due paesi entreranno in possesso nel quadro della loro cooperazione bilaterale”, ha affermato Vanetsyan. (Res)

Torna “Arte Salerno”, edizione 2018 (con la partecipazione dell’Armenia) (Repubblica 28.11.18)

Al via sabato 1 dicembre la terza edizione di “Arte Salerno 2018”. L’esposizione internazionale di arte contemporanea “Arte Salerno 2018”, sarà visitabile dal 1 al 9 dicembre a Palazzo Fruscione ed alla Chiesa della Santissima Addolorata, nel cuore del centro storico di Salerno.

Il vernissage si terrà sabato alle 17, a Palazzo Fruscione. Madrina d’eccezione sarà la conduttrice Tv Veronica Maya. La premiazione si terrà al Teatro Augusteo domenica 9 dicembre. Fil rouge della terza edizione di “Arte Salerno 2018” sarà il tema della metamorfosi, caro ad Escher, che amò tanto l’Italia e la Costiera amalfitana in particolare, tanto da inserire in “Metamorphosis”, uno dei suoi capolavori più conosciuti ed apprezzati, l’immagine del Duomo di Atrani, unica figura reale incastonata in una sequenza geometrica.

La manifestazione è organizzata dall’associazione ArtetrA Art Associates presieduta da Veronica Nicoli, con il supporto di Prince Group presieduto da Armando Principe ed in collaborazione con il Comune di Salerno ed il Comune di Atrani (Costiera amalfitana).

Gode, inoltre, del patrocinio della Regione Campania, dell’Accademia delle Belle Arti dell’Armenia e del Ministero dei Beni Culturali armeno. Oltre 170 gli artisti che parteciperanno all’esposizione e che, nella creazione delle loro opere, si sono ispirati al tema. Il percorso espositivo è stato allestito a Palazzo Fruscione e nella Chiesa della Santissima Addolorata. In quest’ultima location sono state allestite, in particolare, una mostra in cui esporranno 14 maestri ceramisti e 6 personali curate dalla Prince Group.

La selezione delle opere è stata effettuata da un comitato internazionale di esperti, composto da: Armando Principe (Presidente Prince Group Foundation); Veronica Nicoli (Curatrice ed organizzatrice di eventi); Luca Cantore D’Amore (Critico d’arte); Jean Blanchaert (gallerista e critico d’arte); Rosario Sprovieri (Curatore e direttore Mibact); Vart Mesrobian (artista e docente a Yerevan in Armenia); Roger De Tanios (Global Artist in Libano); Bruno Perpetuo (Art director di ArtYouReady Niteroi in Brasile); Gonzalo Madeira (Direttore artistico dell’Atelier Natàlia Gromicho a Lisbona); Giovanni Sciola (Direttore dell’Istituto di Cultura Italiano a Praga);Marco Brunella (Coordinatore del progetto “Italian Art Tour Abu Dhabi – Emirati Arabi”); Serena Bucalo(Fondazione Giacometti di Parigi) ed il docente universitario Marco Galdi (Presidente della Società Filellenica Italiana).

Diversi i premi a cui concorrono gli artisti partecipanti. In una manifestazione in cui Escher è l’ospite d’onore non poteva mancare il Premio “Escher Metamorphosis Award”, che verrà assegnato all’artista che si sarà distinto per la capacità di rappresentare il concetto della metamorfosi. Il riconoscimento “Alfonso Gatto Award”, invece, è un omaggio al poeta e scrittore salernitano e sarà assegnato all’artista che avrà saputo esprimere la poeticità dell’espressione artistica.

Diversi premi, inoltre, daranno agli artisti la possibilità di esporre, nel corso del 2019, nelle capitali mondiali dell’arte, tra cui Madrid, Lisbona, Praga e Abu Dhabi. Non mancheranno, infine, i premi che sono diventati un appuntamento fisso per gli artisti: “Icon Art Magazine Award”, “Prince Art Gallery Award” e “Prince Group Auctions Award”, di esclusivo appannaggio del presidente di Prince Group Armando Principe.

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Dall’Australia agli Usa, dall’Armenia all’Italia, piccolo viaggio alla scoperta dei vini in anfora (Winenews.it 28.11.18)

A Trofeo Estate, a Mornington Peninsula, a Victoria in Australia, c’è una vigna a un chilometro e mezzo dal mare, dove il proprietario Jim Manolios si è innamorato dell’anfora. “La prima volta che anch’io ho visto un’anfora è stato nel 2013 – racconta l’enologo Richard Darby – nessuno praticava il vino in anfora. Da allora sono arrivate nella nostra cantina ben 90 anfore di terracotta da Impruneta, dalla fornace Artenova, e dopo una sperimentazione sia in terracotta che tradizionale, stiamo passando alla sola terracotta”. Dall’Austrialia all’Armenia, il Karasì di Zorah Wines è un vino affinato negli antichi karas armeni. Dall’Armenia all’Italia, la cantina Foradori considera l’anfora come un’opportunità di crescita, qualcosa da cui imparare. Sono solo alcune delle testimonianze emerse, nei giorni scorsi, a “La Terracotta e il Vino 2018” alla Fornace Agresti a Impruneta, città per eccellenza della terracotta alle porte di Firenze, e capitale della vinificazione in anfora per la biennale internazionale dedicata all’uso della terracotta in enologia con produttori italiani ed internazionali che credono in questo nuovo modo di fare vino, lo praticano ed hanno un mercato che sta dando risultati interessanti.
Tra le storie dal mondo di scelta legata all’anfora, dall’Oregon negli States, c’è quella della Beckham Estate Vineyard di Andrew Beckham che ha raccontato come tutto nacque nel 2012 da un’idea legata alla ceramica, poi diventata oggi il progetto di una vigna di 10 ettari con un’azienda dove lui e la moglie praticano l’agricoltura biologica e da due anni anche la biodinamica, e dove producono il vino in anfora A.D. Beckham. In Borgogna “La Pousse D’or – ha spiegato il proprietario, Ubert Rossignol – è stata la prima azienda a utilizzare l’anfora”. Da Vini Visintini in Friuli Venezia Giulia, il Friulano, ha raccontato Oliviero Visintini, “fa 40 giorni di macerazione a contatto con vinacce e un anno in anfora. La terracotta era un passaggio che mi interessava”. Ma tra le case history da tutti i Continenti di cantine che utilizzano grandi anfore realizzate a mano da artigiani con la pregiatissima terra imprunetina, si va dal Castello del Trebbio alla Tenuta Il Borro e la Oliviero Toscani Wine nel Belpaese, all’americana Montinore Estate.

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Rho. 1915, il canto spezzato. I crimini contro l’umanità non vanno in prescrizione (Mi-Lorenteggio.com 27.11.18)

Rho,  27 novembre 2018 -Venerdì 30 novembre alle ore 21.00 il Comune di Rho ricorda il Genocidio degli Armeni perpetrato dal governo dei Giovani Turchi a partire dal 1915 con la serata dedicata alla memoria, alla musica, ai canti e alla poesia armena “1915, il canto spezzato. I crimini contro l’umanità non vanno in prescrizione“.

Il soprano Ani Balian, accompagnata al pianoforte dal maestro Giacomo Piazza, interpreterà i canti armeni tradizionali raccolti dal grande etnomusicologo Gomidàs; la musica sarà alternata ad interventi di reading, di letture di testimonianze tratte da pubblicazioni dell’epoca sulle efferate violenze subite dalla popolazione armena, donne, bambine, bambini inermi, con precisi agganci ad accadimenti attuali, e di poesie di poeti armeni che hanno vissuto in prima persona il genocidio prima di essere a loro volta trucidati.

L’annientamento della popolazione armena in Anatolia è stata completata con la distruzione delle testimonianze della sua millenaria cultura e storia su quelle terre e la rovina quasi totale del patrimonio architettonico.

La proiezione di immagini dell’epoca contribuirà alla contestualizzazione storica degli eventi.

L’evento gratuito è all’Auditorium di via Meda 20.

Commenta l’Assessora alla Cultura Valentina Giro:

“All’interno della programmazione del mese dei diritti, abbiamo inserito un momento in ricordo del primo violento genocidio del XX secolo, messo in atto dal governo dei Giovani Turchi dal 1915. Arresti, deportazioni e marce della morte colpirono oltre un milione di Armeni, causando la morte di uomini, donne e bambini innocenti. Nonostante i numerosi appelli internazioni, il governo turco ancora non riconosce il genocidio, negando che si sia verificata una strage di tali proporzioni. Lo spettacolo vuole essere uno stimolo per i nostri cittadini a conoscere questo pezzo di storia ancora in parte negata e promuovere il riconoscimento del genocidio, già sostenuto dall’Unione Europea, dall’Italia e da un numero sempre maggiore di paesi per rendere giustizia alle vittime e a tutto il popolo Armeno.”

Ani Balian
Armena cittadina Italiana, vive a Milano. Dopo gli studi musicali e teatrali (Accademia di Brera, Conservatorio, Piccolo Teatro di Milano), continua lo studio della tecnica vocale con Franco Corelli, approfondendo con il grande tenore il repertorio del soprano drammatico. Si dedica inoltre al repertorio liederistico, con particolare attenzione a quello tedesco e russo. Avendo iniziato lo studio del canto come mezzosoprano, ha in repertorio anche i ruoli tipici di questa voce. Svolge attività concertistica e teatrale in Italia e all’estero. Nel settembre 2014 idea e realizza l’Evento multimediale 1915 IL CANTO SPEZZATO dedicato alla vittime del Genocidio degli Armeni, che da allora è stato rappresentato numerose volte a Milano e in altri Comuni. Il 21 aprile 2018 è stato rappresentato in Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, per la Ricorrenza del Genocidio degli Armeni, il 24 aprile.

Giacomo Piazza
Si diploma giovanissimo col massimo dei voti e la lode sotto la guida del Maestro Maurizio Zana. Si è perfezionato a Senlis in Francia con Gyorgy Cziffra, pianista dotato di forte personalità. Ha svolto attività concertistica come solista, in duo, in trio. Apprezzato accompagnatore di cantanti lirici. Insegnante di accademie musicali e al Conservatorio di Cagliari.

Luca D’Addino
32 anni, attore diplomato alla Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi di Milano. Incontra nel suo percorso teatrale registi quali Claudio Morganti, Serena Sinigaglia, Massimo Navone, Milena Costanzo con i quali ha l’opportunità di lavorare nel corso degli anni. L’ultima produzione all’attivo lo vede interprete di un testo inedito di Dario Fo e Franca Rame “Storia di Qu” per la regia di Massimo Navone

Con Antonia Arslan un viaggio nella civiltà armena con la settimana di eventi del terzo Dessaran Festival, in corso a Padova (Il Mattino 27.11.18)

Una settimana di eventi. Nel segno dello sconfinamento di generi, linguaggi, arti. Una rassegna di incontri, concerti, spettacoli e appuntamenti per ricordare di quanta ricchezza culturale, sapienza umana e capacità di resilienza sia portatore il popolo armeno, anche nella diaspora, dopo l’atroce genocidio (a lungo dimenticato, rimosso, persino negato) perpetrato dall’impero ottomano tra il 1915 e il 1917. La rappresentazione delle diverse forme di questa antica e vitale civiltà è al centro del Dessaran Festival, la settimana della cultura armena che per la sua terza edizione, dopo lìenorme successo delle precedenti, è in corso a Padova: dove, dal 26 novembre fino al 2 dicembre, in sedi diverse della città, protagonisti del panorama artistico e intellettuale italiano e internazionale svelano i molteplici intrecci di una civiltà millenaria in un avvincente viaggio ai confini tra musica, teatro, letteratura, calligrafia, cinema ed enogastronomia.

«Dessaran, in armeno, significa “l’orizzonte, il confine di ciò che vedi”: l’intento della rassegna è appunto quello di esplorare tanti orizzonti diversi, ma anche nessun orizzonte definito ed escludente, in uno scambio fruttuoso e allegro di saperi, cognizioni, suggestioni antiche e moderne», spiega la scrittrice Antonia Arslan, Direttrice Artistica della manifestazione da lei ideata e organizzata con l’Associazione Nairi Onlus, in collaborazione con l’Assessorato alla cultura del Comune di Padova guidato da Andrea Colasio. Non a caso, ad aprire il Festival un intenso spettacolo teatrale, «Una bestia sulla luna», messo in scena in tutto il mondo, vincitore di cinque premi Molière in Francia e tratto da un testo di Richard Kalinoski che ci parla di esilio e rifugiati, il cui futuro, tutto da costruire, affonda le radici nel profondo dolore del passato. Protagonista magistrale, con la regia di Andrea Chiodi, Elisabetta Pozzi (con Fulvio Pepe, Alberto Mancioppi e Luigi Bignone), a suo agio nelle vesti di Seta, donna armena sposata per procura da Aram Tomasian che, sopravvissuto come Seta al genocidio in cui è stata sterminata tutta la sua famiglia, approda nel Milwaukee del 1921 dove vuole disperatamente ricostruirsi una vita e avere una discendenza in America. Ne nascerà una storia d’amore difficile, in bilico tra conflitti e silenzi, tradizione e voglia di cambiamento, dolore del passato e speranze per il futuro.

Tra gli appuntamenti del fitto calendario del Festival (info e prenotazioni: tel. 342/1486878 – dessaran@nairionlus.org) da segnalare il confronto sulle congiunzioni fra Armeni ed Ebrei in Oriente, dal titolo «Tra sottomissione e resistenze», guidato da Antonia Arslan a partire dai libri di Vittorio Robiati Bendaud La stella e la mezzaluna e di Siobhan Nash-Marshall I peccati dei padri, entrambi usciti nella collana “frammenti di un discorso mediorientale”, diretta dalla Arslan per Guerini e Associati. Il 28 novembre alle ore 21, nell’Auditorium del Centro Altinate San Gaetano, nuovo imperdibile appuntamento con Arslan, scrittrice padovana di origini armene, a lungo docente di Letteratura italiana moderna e contemporanea all’Università di Padova, che, dopo aver ritrovato le proprie radici traducendo Il canto del pane e Mari di Grano di Daniel Varujan, ha pubblicato bestseller amatissimi, tra i quali La masseria delle allodole (trasposto in film dai fratelli Taviani), La strada di Smirne, Il rumore delle perle di legno e Lettera a una ragazza in Turchia  (in uscita il suo ultimo libro, La bellezza sia con te): la scrittrice dialogherà con lo scrittore e docente di lettere e di ecologia letteraria Matteo Righetto, in un incontro («Da Ismene a Jole: viaggi che durano una vita») sul filo dell’intreccio tra suoni, visioni, immagini e parole scandito dalle musiche dal vivo di Maurizio Camardi (sassofoni, flauti etnici, duduk) e Ilaria Fantin (arciliuto), in collaborazione con la Scuola di Musica Gershwin, e da dolci degustazioni: al centro del dialogo, un itinerario tra le frontiere dell’Impero Ottomano e quelle tra l’Italia e l’Austria, in cui le protagoniste mostrano la loro determinazione e il loro coraggio imparando a chinare la testa e poi a risollevarsi piano piano.

In programma, anche concerti di canti dall’Armenia (il 29 novembre), con un repertorio pensato appositamente per il Festival con opere di Khachaturian, Fauré, Baghdasaryan, Komitas, David Bek, Tigranian, Stepanian, Emin e di Kristina Arakelyan, compositrice e pianista che accompagna per l’occasione il mezzosoprano Anais Rebecca Heghoyan; incontri di degustazione con la foodblogger Anna Maria Pellegrino (il 30 novembre); un evento speciale dedicato all’arte della calligrafia armena (il primo dicembre) con Ruben Malayan, calligrafo e artista visuale, in collaborazione con Norayr KasperIn della Norayr Kasper Cinema INC, che delineerà la tradizione di una pratica nella sua evoluzione dai segni alfabetici disegnati a mano, dagli inizi del V secolo, fino ai libri di calligrafia dei padrei Mechitaristi a Venezia e a Vienna. Infine, il 2 dicembre, chiusura del Festival con la proiezione del film «Hotel Gagarin» di Simone Spada: commedia che racconta la storia di cinque italiani squattrinati e in cerca di successo che vengono convinti da un sedicente produttore a girare un film in Armenia. Ma i loro sogni vengono purtroppo infranti; e tuttavia, malgrado tutto, la troupe trova il modo di trasformare l’esperienza spiacevole in un’occasione indimenticabile che farà loro ritrovare la spensieratezza e la felicità perdute. Un bel messaggio anche per il nostro presente…

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Paesi Bassi: messa no stop per evitare l’espulsione di una famiglia armena (Euronews 27.11.18)

E’ cominciata il 26 ottobre nella chiesa protestante di Bethel, a L’Aia, va avanti 24 ore al giorno e non si sa quando finirà. Una messa infinita, ma soprattutto un escamotage legale per evitare che una famiglia armena di cinque persone venga espulsa dopo che le autorità hanno rifiutato la loro richiesta di asilo, nonostante i cinque vivano in Olanda da nove anni.

In base alla legge olandese la polizia non può interrompere una funzione religiosa. Motivo per cui preti e fedeli provenienti da tutto il paese si alternano giorno e notte per continuare a celebare la funzione e impedire alle autorità di avvicinarsi.

La famiglia Tamrazyan

La famiglia Tamrazyan è fuggita dall’Armenia nel 2009 per ragioni di sicurezza a causa dell’attivismo politico del padre. Negli ultimi tre anni i cinque componenti della famiglia – marito, moglie e i tre figli 21, 19 e 15 anni – hanno fatto parte della chiesa riformata di Katwijk, comune costiero vicino a L’Aia, e hanno vissuto in un centro locale per i richiedenti asilo.

A metà settembre la famiglia è venuta a conoscenza di un ordine di espulsione contro di loro. La figlia maggiore, Hayarpi Tamrazyan, ha invocato l’intervento dei politici olandesi in un video postato sui social media.

“Questa settimana – dice la giovane nel video – potrei essere espulsa dai Paesi Bassi dopo 9 anni. Chiedo il vostro aiuto in nome di mio fratello e mia sorella”.

La solidarietà della Chiesa

Un portavoce della chiesa di Katwijk ha detto che i cinque si sono spostati nelle sale dell’edificio della chiesa poco dopo, sostenendo di non sentirsi più al sicuro nel centro di accoglienza.

“Speriamo che la famiglia ottenga un permesso di soggiorno nei Paesi Bassi per due motivi – ha detto il portavoce a Euronews -. Il padre potrebbe essere ucciso in Armenia. I figli vivono nei Paesi Bassi da nove anni e sono radicati qui”.

Nonostante l’aiuto della chiesa, sulla famiglia Tamrazyan permaneva la spada di Damocle dell’espulsione. Motivo per cui è intervenuta in suo aiuto la chiesa di Bethel, a L’Aia.

Il pastore Axel Wicke ha detto che la chiesa ha accolto la famiglia Tamrazyan il 26 ottobre e che i fedeli avrebbero pregato “24 ore su 24, giorno e notte”, in attesa che la richiesta di asilo fosse riesaminata.

Per tutto il mese, i membri della comunità religiosa hanno postato foto e video della funzione sui social media per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla difficile situazione della famiglia Tamrazyan.

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Armenia: premier Pashinyan, se vincerò elezioni riduzione del tasso di povertà entro 5 anni (Agenzianova 27.11.18)

Erevan, 27 nov 10:49 – (Agenzia Nova) – Il primo ministro incaricato armeno, Nikol Pashinyan, ha dichiarato che ridurrà il tasso di povertà entro cinque anni in caso di vittoria alle imminenti elezioni parlamentari anticipate. “Ridurremo la povertà estrema in Armenia nei prossimi cinque anni, sradicheremo la disoccupazione. Lo faremo creando nuovi posti di lavoro, investimenti e fabbriche. Oggi vengono discussi con il governo quasi 500 milioni di dollari di programmi di investimento in Armenia. Vogliamo incoraggiarvi a impegnarvi nell’imprenditoria”, ha detto Pashinyan durante un comizio elettorale per l’alleanza My Step nella città di Spitak. Il primo ministro, citato dall’agenzia di stampa “Armenpress”, ha detto che fornirà ai cittadini locali quanto necessario per poter costruire autonomamente il loro benessere. “Dobbiamo fornire all’adolescente acqua per l’irrigazione, risorse e assicurare il consumo e l’esportazione dei loro prodotti al di fuori dell’Armenia, dobbiamo aiutare le persone a guadagnare perché il cittadino dell’Armenia deve garantire il suo benessere con un lavoro dignitoso”, ha detto Pashinyan. Le elezioni parlamentari anticipate in Armenia si terranno il 9 dicembre. La campagna elettorale ha avuto inizio il 26 novembre e si concluderà il 7 dicembre. Sono 11 le forze politiche che parteciperanno alle consultazioni. (Res) © Agenzia Nova – Riproduzione riservata