Gianikian & Ricci Lucchi. Dalle avanguardie russe all’Armenia (Atribune 18.07.17)

Protagonisti del volume edito da Humboldt Books, incentrato sul loro progetto filmico dedicato alle avanguardie russe degli Anni Venti e Trenta, i due artisti tengono alto il nome della creatività armena. Proprio quando l’Armenia si accinge a ospitare la sua prima triennale d’arte contemporanea, curata da Adelina von Fürstenberg, già curatrice del Padiglione armeno, vincitore del Leone d’Oro alla Biennale di Venezia del 2015.

Humboldt Books ha pubblicato un volume dedicato a un nuovo capitolo dell’infinita e infinitesima ricerca dei due artisti di origini italo-armene Yervant Gianikian (Merano, 1942) e Angela Ricci Lucchi (Lugo di Romagna, 1942), The Arrow of time. Il progetto prende origine da una serie di eventi organizzati da ERG – École de Recherche Graphique a Bruxelles, nei primi mesi del 2015, e incentrati sul lavoro della coppia. In particolare, nel corso di una manifestazione dal titolo Portes Ouvertes e organizzata al Bozar, viene preparata una serata sui loro film. Conseguentemente la Cinémathèque royale de Belgique dà avvio alla loro prima grande retrospettiva filmica in Belgio.
Purtroppo in quel periodo Gianikian subisce un incidente grave e non può seguire direttamente le celebrazioni in Belgio. Ma la coppia di artisti, in cambio del materiale prestato, richiede comunque a ERG di sovrintendere a una pubblicazione sul loro lavoro. Nel frattempo, però, prendono avvio i piani per una grande retrospettiva al Pompidou (settembre-novembre 2015) e, snodo fondamentale per la loro carriera, finalmente viene portato a termine il loro progetto filmico sulle avanguardie russe degli Anni Venti-Trenta.

UN DIARIO INTIMO

Proprio su questa tematica verte il libro di Humboldt Books, a cura di Corinne Diserens ed Eva Fabbris. Il volume si ricollega anche al 2015 e a Bruxelles, perché in quel periodo, durante la programmazione di una Carte Blanche, una serata a cura dei due artisti, vengono mostrati film e spezzoni di pellicole a partire da David Abelevič Kaufman – meglio noto con lo pseudonimo Dziga Vertov – in avanti. Assieme al materiale che i Gianikian hanno raccolto discretamente e segretamente a partire dal 1989, vengono mostrate anche, tra innumerevoli viaggi in Russia e in Europa, testimonianze di autori del cinema e della letteratura d’avanguardia sopravvissuti alle purghe staliniane. In quella serata di Bruxelles il duo delinea una traccia della memoria sulla vita e i ricordi di coloro che hanno imparato a coesistere con le brutture della repressione staliniana, senza dimenticare il fervore delle avanguardie.
Questo percorso è ora racchiuso all’interno di un’ottantina di pagine in anastatica dei loro diari che non sono mai stati pubblicati, grazie a una sapiente selezione delle pagine. Facciate così intime che risuonano come una rivelazione delle pratiche dei Gianikian, un avvicinamento alla produzione dei loro film, tra letture, incontri, ricette, racconti dei litigi e molti spunti che ricuciono, a loro volta, arte e vita.

Ginevra Bria

Yervant Gianikian, Angela Ricci Lucchi – The Arrow of Time. Notes from a Russian Journey 1989 – 1990
Humboldt Books, Milano 2017
Pagg. 300, € 30
ISBN 9788899385262
www.humboldtbooks.com

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Junior Eurovision 2017: per l’Armenia c’è Michael Grigoryan alias Misha (eurofestivalnews 18.07.17)

L’Armenia si aggiunge al lotto delle partecipanti allo Junior Eurovision Song Contest 2017, facendo salire la quota di Paesi in gara a 11. Lo fa presentando anche l’artista, Michael Grigoryan, che come nome d’arte utilizza Misha, mentre la canzone sarà svelata in un secondo momento.

Misha, che ha 9 anni, è nato nel 2008 nella regione che un tempo fu nota come Artsakh e che oggi è quella del Nagorno-Karabakh. E’ figlio di un’insegnante di musica e del direttore d’orchestra dell’Esercito della Difesa del Nagorno-Karabakh. Frequenta la scuola primaria a Stepanakert, la maggiore città della regione del Nagorno-Karabakh, che è riconosciuta come capitale della stessa.

Misha ha cominciato a fare musica a livello professionale a soli 4 anni. E’ sotto l’ala protettrice di Lira Kocharyan, che l’ha inserito nel gruppo delle cosiddette Voci di Artsakh. Nelle varie volte in cui è andato all’estero per competizioni musicali, è spesso tornato indietro con premi.

Nel 2016 si è visto al New Wave Junior, dov’è arrivato secondo (a proposito del concorso, citiamo qui il fatto che nella sua versione adulta abbiano vinto, lo scorso anno, il croato Dino Jelusic, vincitore del primo JESC nel 2003, e l’italiano Walter Ricci).

Misha, che adora il violino, il pianoforte e la batteria, sogna di poter duettare un giorno con Bruno Mars, Stevie Wonder e Robertino Loretti (quello di Un bacio piccolissimo che nel 2013 gli Elio e le Storie Tese riproposero come cover a Sanremo con Rocco Siffredi, per capirci; Loretti è rimasto poi famoso a est).

Abbiamo detto dei vari legami col Nagorno-Karabakh del rappresentante armeno: il sospetto forte è che l’ARMTV voglia mandar segnali in assenza dell’Azerbaigian, che allo JESC ha partecipato due sole volte nel 2012 e 2013. E’ vero che, da parte armena, l’Eurovision è visto  anche come in chiave politica oltrechè in quella musicale (parole che si son sentite nel 2012, nei mesi in cui si tentò di assicurare la partecipazione dell’Armenia all’Eurovision in Azerbaigian, tentativo poi fallito). Tuttavia, sembra davvero esagerato mettere di mezzo un bambino in tale situazione.

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Energia: Armenia, dieci società passano a secondo turno gara d’appalto per costruzione prima centrale solare (Agenzianova 18.07.18)

Erevan, 18 lug 09:54 – (Agenzia Nova) – Dieci fra società e consorzi sono passati al secondo turno della gara internazionale per la costruzione della prima centrale elettrica da 55 MW in Armenia. Secondo quanto riferito dal ministero delle Infrastrutture e delle Risorse naturali di Erevan, la decisione è stata adottata dalla Commissione istituita per assistere il programma di costruzione degli impianti di energia solare in Armenia sulla base della valutazione di criteri tecnici, finanziari e legali in base alle offerte presentate. Le società che hanno superato la fase di pre-qualificazione sono le seguenti: la cinese Tbea Xinjiang Sunoasis; l’olandese Subsolar Energy Holding e la sudafricana Phelan Energy Group; la sudcoreana Electric Power Corporation e l’indiana Shapoorji Pallonji Infrastructure Capital Company Private Limited; la cinese Risen Energy e la greca Metka; la libanese Energy Phoenix e l’emiratina Access Infra Central Asia Limited; la francese Eren Renewable Energy; la spagnola Tsk Electronica e l’olandese Fotowatio Renewable Ventures; le spagnole Solar Sl e Acciona Energia e l’italiana Building energy; la sudafricana H1 Holdings e Sky Power Global, società registrata alle Isole Cayman; e infine il consorzio fra la tedesca Enerparc Projects e un’altra società delle Cayman chiamata CountourGlobal. (segue) (Res)

Armenia vuole ottenere un nuovo prestito militare dalla Russia (Sputnikws.it 18.07.17)

Con la Russia sono in corso trattative per ottenere un nuovo prestito per obiettivi militari.

L’Armenia conduce trattative con la Russia, iniziate quest’anno, per un nuovo prestito militare, ha dichiarato il ministro delle Finanze armeno Vardan Aramyan in una conferenza stampa.

“L’Armenia prevede di aumentare le spese militari di 60 milioni di dollari l’anno e sta discutendo con la Russia la possibilità di un nuovo prestito militare”, — ha detto il ministro.

Anche se non ha specificato l’ammontare del nuovo prestito, l’orizzonte temporale e per quali finalità verranno spesi i fondi, ha osservato che le discussioni con la Russia sono in corso.

“La Russia è un nostro partner strategico, queste discussioni sono in corso,” — ha detto Aramyan.

Secondo il ministro, al momento sono rimasti da pagare 30 milioni di dollari di un precedente prestito ottenuto dalla Russia pari a 200 milioni $.

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Thai Boxe. Petrosyan, l’uomo delle 100 vittorie: “Vinco anche a casa mia” (GQitalia.it 17.07.17)

Il campione italo-armeno cerca la sesta vittoria mondiale. Per la prima volta a casa: appuntamento a Monza il 14 ottobre. Aspettando il ring, si racconta a GQ

Batterlo è così complicato che Andy Ristie, l’uomo che riuscì a strappargli la vittoria al Madison Square Garden nel 2013, non ha mai più voluto affrontarlo. “Glielo abbiamo chiesto diverse volte, ma non vuole”, dice Giorgio Petrosyan. The G.o.a.t., lo hanno soprannominato. Semplicemente il più forte di tutti di tempi. Se si parla di Thai Boxe è difficile trovare qualcuno che abbia vinto più di questo ragazzo italo-armeno, arrivato al Nord nascosto in un camion e diventato 5 volte campione del mondo.

Tutto è iniziato in una palestra di Udine, dove per la prima volta è salito sul ring per un incontro ufficiale. Ma la passione se l’era portata dietro dall’Armenia: era nata davanti alla tv. A ottobre combatte per la prima volta per un titolo mondiale a Milano, la città in cui vive da tre anni e alla quale è particolarmente legato. La serata – l’hanno chiamata Petrosyanmania, chissà perché… – prevede 16 incontri nazionali e internazionali, mette in palio diverse cinture, ma gli occhi saranno puntati tutti su di lui.

Il 14 ottobre, al PalaIper di Monza, affronti Jonay Risco. Finalmente a casa.
Ho vinto in Giappone, Olanda, Russia, ho combattuto a Roma per una cintura mondiale, ma a Milano mai. Incredibile vero? È arrivato il momento.

Cosa ti emoziona di più?
Avere vicini tutti i miei fan. Non vedo l’ora di mostrare loro dal vivo come combatto.

I tuoi luoghi preferiti di Milano
Sono qui da tre anni, ho lasciato Gorizia e aperto una la palestra. Magari non ci crederete, ma passo lì dentro quasi tutto il mio tempo. Quando ne ho un po’ libero, mangio nel ristorante del mio amico Pino Malastrana e passeggio con il mio cane. Davvero poco altro.

I sacrifici sono iniziati molto tempo prima. La passione, invece, quando?
Ero molto piccolo, vivevo ancora in Armenia. La televisione passava sempre film di Bruce Lee e Jean-Claude Van Damme. Poi quando sono arrivato in Italia ho conosciuto Alfio Romanut, il mio maestro, e così è iniziato tutto.

Ricordi il primo incontro?
Fu a Udine, avevo 16 anni. Volevo combattere anche negli anni precedenti, ma mi impedivano di salire sul ring. Durante la seconda ripresa mi spaccai un piede, ma continuai. Alla fine vinsi ai punti.

L’ultimo combattimento è stato a Torino, ad aprile. In mezzo oltre cento vittorie. La più bella?
Tante, non riesco a scegliere. Anche perché ogni volta che salgo sul ring, riguardo i miei incontri per cercare i difetti e provare a migliorare. Quindi alla fine non credo di aver mai combattuto in maniera perfetta.

L’incontro che vorresti disputare di nuovo?
Quello perso al Madison Square Garden contro Andy Ristie. Ma nonostante diverse richieste, non hai mai voluto accettare un secondo faccia a faccia.

Due consigli da un campione a un novello che si avvicina al ring.
È necessario applicarsi, bisogna essere fedeli e professionali. La vita di un atleta non è semplice. Personalmente ho dimenticato cosa voglia dire fare vita a notturna. Quando si soffre per i sacrifici, e sono tanti, sappiate che vengono ripagati. Ma non esistono scorciatoie. Quindi: allenarsi, essere costanti e rigidi con sé stessi.

Andiamo giù dal quadrato. La musica preferita di Giorgio Petrosyan.
Ascolto tantissima musica armena, ma il mio cantante preferito è Adriano Celentano.

Film preferito.
Il Gladiatore.

Il luogo dove fuggire per una vacanza rilassante.
Isola di Favignana, senza alcun dubbio.

Il piatto preferito.
I tolma armeni: involtini di carne e verza.

Quando ne farai una bella scorpacciata?
Dopo il 14 ottobre. Adesso sono concentrato e ho voglia di sentire il sostegno dei miei tifosi. Sarà un incontro molto duro e mi serve il loro aiuto. Davanti ai tuoi fan hai maggiori motivazioni e molto più coraggio. Spero che siano in tanti. Ho voglia di dare il mio meglio. E faccio una promessa.

Prego…
Non deluderò.

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Russia-Armenia: presidente Duma, concedere al russo status di lingua ufficiale (Agenzianova 17.07.17)

Mosca, 17 lug 14:54 – (Agenzia Nova) – Concedere al russo lo status di lingua ufficiale in Armenia per facilitare il riconoscimento delle patenti di guida armene: lo ha proposto il presidente della Duma di Stato russa (camera bassa del parlamento di Mosca), Vyacheslav Volodin, durante l’incontro con il presidente del parlamento armeno, Ara Babloyan, oggi in visita a Mosca. “Una volta dichiarato (il russo) come lingua ufficiale, la legge si applicherà automaticamente alla Repubblica di Armenia”, ha detto Volodin citato dall’agenzia di stampa russa “Tass”. La questione è stata sollevata da Babloyan che aveva espresso le proprie preoccupazioni per lo status degli armeni attualmente residenti e lavoratori della Russia. Babloyan ha spiegato che i cittadini del Kirghizistan e di altri paesi post-sovietici che legalmente dichiaravano il russo come lingua ufficiale beneficiano del diritto di lavorare nel paese con le loro patenti di guida. “Quando stavamo considerando la questione, abbiamo sottolineato che la norma si applica solo ai paesi in cui lo status ufficiale della lingua russa è sancito nella Costituzione e a livello legislativo”, ha detto Volodin. (Rum)

Il pianoforte della musica armena protagonista martedì 18 luglio al San Leo Festival 2017 (Altarimini.it 14.07.17)

Prosegue nel magico scenario del Torrione del Forte la rassegna ideata e curata dal M° Stefano Cucci  supportata con determinazione dall’Amministrazione Comunale di San Leo. Il secondo appuntamento del Festival vede protagonista martedì 18 luglio ore 21, il pianista armeno Hayk Melikian, considerato dalla critica internazionale  uno dei più interessanti pianisti della sua generazione, in un programma di musica armena e non solo, del ‘900 storico. Nato a Erevan , in Armenia, è stato insignito del titolo di Honorary Artist of Armenia dal presidente Sarsyan nel 2013. Specializzato nel repertorio pianistico del ‘900, si è dedicato alla diffusione della musica di compositori armeni incidendo numerosi CD con questo repertorio. Vincitore di importanti concorsi internazionali, tra cui il prestigioso Premio Valentino Bucchi in Italia, si dedica anche alla composizione e sue parafrasi ed arrangiamenti sono spesso inseriti nei repertori di molti pianisti. Il talento unico e l’immaginazione creativa di Melikyan nell’improvvisazione aggiungono un inusuale valore al suo repertorio. La rassegna, che ha visto  protagonisti delle passate edizioni  artisti quali Uto Ughi, Luis Bacalov, Salvatore Accardo, Nicola Piovani ed Ennio Morricone, conferma anche quest’anno la propensione alla varietà di generi: dopo l’apertura con “La Cappella Sistina” che tanta emozione ha generato, ecco un artista ampiamente noto come uno dei migliori artisti del XX secolo e della musica contemporanea. Il Forte che si erge bianco e maestoso nel punto più alto del masso roccioso su cui sorge San Leo, sarà visitabile gratuitamente dagli spettatori prima del concerto. Previa prenotazione, al termine del concerto sarà possibile effettuare una esclusiva e suggestiva visita notturna agli ambienti più misteriosi della Fortezza (inclusa nel biglietto concerto). Il San Leo Festival è ormai  un affermato evento musicale e culturale di assoluto prestigio il cui successo è possibile grazie al sostegno e patrocinio offerti dalla Regione Emilia Romagna, dai vari sponsor e grazie all’organizzazione della San Leo 2000.

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Alta tensione in Nagorno Karabakh (Ilgiornaleditalia.org 14.07.17)

Una regione contesa tra Armenia e Azerbaigian in cui periodicamente torna a manifestarsi un conflitto mai sopito a proposito del quale, nel resto del mondo, si sa poco o nulla. E’ il Nagorno Karabakh, in cui pochi giorni fa (il 4 luglio) l’uccisione di due civili azeri (tra loro anche una bambina) durante un attacco dell’artiglieria armena ha contribuito a rialzare notevolmente la tensione.

Sull’episodio – riferiscono i media – le controparti hanno ovviamente espresso considerazioni differenti: le autorità azere hanno infatti parlato di attacco “premeditato” mentre il ministro degli Esteri della Repubblica de facto del Nagorno Karabakh (il territorio, con popolazione a maggioranza armena, è formalmente parte dell’Azerbaigian ma si è costituito come Stato indipendente, seppure senza legittimazione internazionale) si è invece riferito all’accaduto definendolo come reazione ad un attacco azero proveniente da postazioni di artiglieria situate (appositamente?) nei pressi del villaggio colpito.

La tensione è dunque tornata ad essere molto alta. Nell’ottica di una possibile trattativa per porre fine ad un mai sopito conflitto (in teoria concluso nel 1994, ma ma non è ancora stato raggiunto un accordo definitivo per una piena risoluzione dello stesso), degenerato negli ultimi mesi – in particolare da aprile 2016 – in quasi quotidiani scontri tra i due eserciti, si spera sia stato raggiunto qualche risultato positivo all’incontro di martedì tra i capi della diplomazia dell’Azerbaigian e dell’Armenia nella città austriaca di Mauerbach ai margini della riunione non ufficiale del ministri degli Esteri dell’Osce (ancora non sono state però diffuse informazioni in merito). Un appuntamento questo che dovrebbe precedere quello tra i presidenti dei due Paesi.

Proprio dall’Osce (nell’ambito del quale la gestione diplomatica della questione è di competenza del Gruppo di Minsk) tra l’altro è arrivata nelle scorse ore un’esortazione a riprendere i negoziati. E così anche dalla Russia (il portavoce del Cremlino Peskov ha infatti invitato le parti a essere “moderate e a trovare un accordo”). Se tali appelli saranno accolti non è ancora dato saperlo. Vero è che se manca la volontà politica di darvi seguito – e non pare che Erevan e Baku abbiano mostrato particolari segnali di voler procedere in tal senso – la possibilità che si avviino veri e propri negoziati per giungere ad una pace definitiva è praticamente nulla.

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L’acclamato pianista armeno Tigran Hamasyan inaugura la seconda edizione di PianOstuni (Ostunilive.it 13.07.17)

Domani sera si inaugura la seconda edizione del festival pianistico con l’esibizione del giovane pianista armeno che sta incantando con la sua musica il mondo intero

Spettacolo

Ostuni giovedì 13 luglio 2017
di La Redazione

Grande attesa per la seconda edizione di “PianOstuni”, il festival che celebra la musica pianistica e che vedrà domani, venerdì 14 luglio, esibirsi, nella suggestiva cornice del Chiostro di Palazzo San Francesco, il giovane pianista armeno, Tigran Hamasyan.

Nato in Armenia nel 1987 e poi trasferitosi con la sua famiglia a Los Angeles nel 2003, Tigran Hamasyan attualmente risiede a Erevan, nella sua terra natale. Ha iniziato a suonare il pianoforte a tre anni, e a esibirsi in festival e concorsi a undici anni per poi arrivare a vincere il prestigioso Montreux Jazz Festival Piano Competition nel 2003, a soli sedici anni. Hamasyan ha pubblicato il suo album di debutto, “World Passion“, nel 2005 a diciasette anni. L’anno seguente ha vinto la prestigiosa Thelonious Monk International Jazz Piano Competition.

L’acclamato pianista armeno Tigran Hamasyan inaugura la seconda edizione di PianOstuni © web

Oltre ai prestigiosi riconoscimenti ottenuti nel corso della sua carriera e agli elogi della critica, Hamasyan si è costruito un seguito internazionale molto fedele, così come l’apprezzamento di artisti del calibro di Chick Corea, Herbie Hancock e Brad Mehldau.

Tigran Hamasyan regalerà alla Città bianca un concerto intenso in cui verranno esplorate numerose estensioni musicali, che vanno dal jazz al minimalismo, dal folk al rock, alle melodie armene che il talentuoso musicista si porta dentro fin da bambino. I suoi concerti in giro per il mondo continuano a incantare appassionati e curiosi, registrando ovunque il tutto esaurito.

I biglietti per il concerto di domani sera sono ancora disponibili presso i rivenditori autorizzati e il circuito Bookingshow.

“PianOstuni” proseguirà sabato 14 luglio, con le esibizioni gratuite di Aeham Ahmad, alle ore 21 nel Chiostro San Francesco e alle ore 23 di Peter Cincotti, presso la Scalinata Antelmi. Domenica 15 luglio sarà la volta di Remo Anzovino che suonerà alle ore 21 nel Chiostro di Palazzo San Francesco, a cui seguirà l’esibizione gratuita di Dargen D’Amico, con la partecipazione di Isabella Turso, in un coinvolgente rap pianistico.

L’ultimo appuntamento con PianOstuni 2017 è fissato per l’11 agosto, nella cornice inedita di Torrione Trinchera, con lo spettacolo “Napoli Trip” di Stefano Bollani.

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Ambasciata Armena: Mai iniziati noi gli attacchi (12.07.2017)

(AGI) – Roma, 12 lug. – “La parte armena non inizia mai per prima gli attacchi ma e’ sempre pronta, se necessario e se costretta, a prendere contromisure per smorzare qualsiasi azione provocatoria dell’Azerbaigian ed esercitare il suo pieno diritto all’autodifesa”: cosi’ l’ambasciatrice dell’Armenia in Italia, Victoria Bagdassarian, ha replicato alle accuse di Baku rimbalzate anche nel Parlamento italiano sulle responsabilita’ dei recenti scontri lungo la linea di contatto con l’area del Nagorno-Karabakh, enclave armena in Azerbaigian. L’ambasciatrice ha sottolineato come i Co-Presidenti del Gruppo Minsk dell’Osce, unico formato con mandato a livello internazionale per la risoluzione del conflitti in Nagorno Karabakh, abbiano denunciato che il 15 maggio le forze armate azere “hanno sparato un missile attraverso la linea di contatto, colpendo attrezzature militari”. “Nelle ultime settimane”, ha denunciato l’ambasciatrice, “l’Azerbaigian ha continuamente violato gli accordi trilaterali di cessate il fuoco del 1994-1995” che mise fine alla guerra per l’enclave. “Il 4 luglio le forze armate azere hanno utilizzato un sistema multiplo di lanciarazzi contro la popolazione del Nagorno-Karabakh. L’esercito di difesa del Nagorno-Karabakh e’ stato obbligato, in risposta, a prendere misure per contrastare le azioni aggressive della parte azera”. E’ importante sottolineare che le posizioni di difesa del Nagorno-Karabakh sono state attaccate da postazioni appositamente collocate nei luoghi abitati dalla popolazione civile dell’Azerbaigian”. Nella risposta dell’artiglieria armena sono morti due civili tra cui una bambina di due anni. L’Armenia accusa Baku di “cercare di manipolare le informazioni di perdite di civili per spostare l’attenzione della comunita’ internazionale e delle organizzazioni umanitarie dalle grossolane violazioni del diritto umanitario internazionale, commesse dall’Azerbaigian durante l’aggressione dello scorso anno contro il Nagorno-Karabakh”. “Ci rammarichiamo della perdita di qualsiasi vita umana, indipendentemente dalla sua nazionalita’ ma finche’ l’Azerbaijaan non terra’ fede ai suoi impegni internazionali, e’ la stessa leadership dell’Azerbaigian ad avere la piena responsabilita’ per tutte le vittime di quelle provocazioni”, ha denunciato l’ambasciatrice. (AGI)