Gazzetta Di Mantova – Incontri, mostre e balli in piazza per ricordare il genocidio armeno (14 mag 2015)

Prosegue, dopo la proiezione del film Il Padre / The Cut di Fatih Akin al Cinema Mignon, il ricco programma di “Sguardo sulle ferite armene”, realizzato in commemorazione del genocidio degli armeni, di cui lo scorso 24 aprile è ricorso il centenario. Oggi alle 18 alla Sala delle colonne della biblioteca mediateca Gino Baratta si terrà la conversazione Il genocidio armeno del 1915 e gli stermini di massa del XX secolo, a cura del professor Francesco Berti dell’Università di Padova, curatore insieme a Fulvio Cortese del recente libro, Pro Armenia, Voci ebraiche sul genocidio armeno, edito da Giuntina nel 2015. L’incontro, a ingresso libero, è organizzato dall’associazione BibliOfficina, Associazione di volontari per le biblioteche del sistema bibliotecario grande Mantova, che ha sede al centro Baratta. Continua

Il Monferrato.it – “Il genocidio infinito” – Lo sterminio degli armeni in Anatolia. (14 mag 2015)

Casale — (l.a.) – Gli appuntamenti culturali della Comunità israelitica di vicolo Olper continuano domenica 17 alle 17 con la presentazione dal titolo “Il genocidio infinito”, titolo del libro di Guerini Editore, dedicato al genocidio degli armeni in Anatolia, tema molto attuale.

Ne parlano i co-curatori Martina Corgnati e Ugo Volli con Vasken Berberian. Continua

Avvenire – Aleppo, l’agonia di una metropoli «plurale» (13 mag 2015)

Per Aleppo è in corso da alcuni mesi una lenta, ma terribile, agonia. Prima della guerra il polmone economico e culturale della Siria raggiungeva, con il suo hinterland, quasi 4 milioni di abitanti; ora si pensa che sia rimasto circa un milione.

Un esodo che provoca un inestimabile danno al tessuto sociale di una metropoli che si è sempre distinta per il suo pluralismo etnico-religioso. Senza poi dimenticare l’enorme danno a un patrimonio culturale che sta scomparendo davanti ai nostri occhi. Il rapporto pubblicato alla fine del 2014 dall’Istituto dell’Onu per la formazione e la ricerca (Unitar) dava il triste primato del degrado proprio ad Aleppo: 135 edifici storici completamente distrutti o parzialmente danneggiati su un totale di 290 siti di interesse archeologico, storico e culturale esaminati in tutto il Paese, seguita a grande distanza da Damasco (con “solo” 29 siti) Continua

Santegidio.org – Napoli guarda all’Oriente: una tavola rotonda per ricordare la strage degli armeni e i cristiani perseguitati (13 mag 2015)

La Chiesa di San Gregorio Armeno a Napoli, che custodisce le reliquie di Gregorio l’Illuminatore, padre fondatore della Chiesa armena, ha ospitato lunedì scorso la presentazione de La strage dei cristiani, di Andrea Riccardi, e Il martirio degli armeni, di Marco Impagliazzo. Al dibattito, moderato dal giornalista Rai Guido Pocobelli Ragosta, sono intervenuti insieme agli autori anche il cardinale Crescenzio Sepe, la storica Daniela Luigia Caglioti, la rettrice dell’Università L’Orientale Lida Viganoni e il filosofo Aldo Masullo. Continua

Caratteriliberi.eu – Genocidio armeno e negazionismo, una questione aperta. Parte quarta (13 mag 2015)

L’insediamento armeno in terra ottomana, alla fine dell’Ottocento, si divide in tre grandi macro-aree: l’Anatolia orientale e meridionale, la Cilicia e le comunità urbane, dove però risiedono perlopiù le élite intellettuali e sociali. Storicamente, l’Anatolia è stata per secoli una regione caratterizzata da un mosaico etnico, linguistico, religioso. Lasua posizione di raccordo tra Oriente e Occidente l’ha infatti da sempre caratterizzata come centro di scambi e di transiti tra culture e popolazioni diverse, come anche luogo elettivo di scontri e di conflitti. Le frizioni, infatti, sono quelle che tipicamente caratterizzano una regione di raccordo, dove alla stanzialità di alcune comunità si accompagna la transitorietà o il nomadismo di altre. Quindi, il sovrapporsi delle seconde alla prime, le dinamiche acquisitive se non violentemente appropriative, il confronto per la titolarità di beni – a partire dalle terre – che non riescono ad essere di tutti ma sono rivendicati come esclusività da alcuni, costituiscono, nel loro insieme, l’origine delle tensioni che ne attraversano una storia spesso violenta. Continua

Assesempione.info – Armenia protagonista al MUDEC nel centenario del genocidio (13 mag 2015)

Milano – Il Mudec, Museo della Culture, inaugurato da poco nello spazio ex Ansaldo di via Tortona, apre le porte all’Armenia e alla sua cultura millenaria nel centenario del genocidio del popolo armeno.

Giovedì 14 maggio, alle ore 19.30, di scena “Il canto spezzato. Musica e poesia armena”, uno spettacolo multimediale per ridare voce ai protagonisti della storia, organizzato dall’Unione Armeni d’Italia nell’ambito del cartellone di eventi proposto dal Tavolo delle Culture Forum Città Mondo. Continua

IlSaronno.it – Galetti in Armenia per il centenario del genocidio (13 mag 2015)

SARONNO – Il saronnese Riccardo Galetti, eletto a gennaio responsabile esteri nazionale della Federazione dei Giovani Socialisti, ha preso parte in questi giorni al World Council della IUSY (l’internazionale dei giovani socialisti) tenutosi a Yerevan, in Armenia.

L’incontro mondiale dei giovani socialisti, che si tiene ogni due anni, è stato organizzato nella capitale armena in occasione del centesimo anniversario del genocidio, perpetrato nel secolo scorso dalle autorità ottomane e turche. Durante l’evento più di 50 delegazioni provenienti da tutti i continenti hanno approvato all’unanimità un documento che, oltre a condannare il criminale negazionismo dell’attuale governo turco, richiede alla comunità internazionale azioni formali per il riconoscimento del genocidio, come già avvenuto in Italia nel 2000 ed il 15 aprile di quest’anno in seno al Parlamento Europeo. Continua

 

I Giovani Socialisti in Armenia per il centenario del genocidio (Varesenews)

Huffingtonpost.it – Le sfide dell’Armenia a 100 anni dal genocidio (13 mag 2015)

Il 24 aprile, a Yerevan, il cielo era coperto. Le nuvole grigie appesantivano i colori di una città vuota perché, nel giorno della commemorazione ufficiale del genocidio, uffici, bar e ristoranti erano chiusi. Un rispetto per i morti che, durante il giorno, ha reso alcune strade del centro deserte e fredde, quasi a rievocare il clima nero di quel 24 aprile 1915 in cui, a Istanbul, veniva eseguito l’ordine dei Giovani Turchi di arrestare e deportare l’élite culturale armena presente in città.Continua

Gazzetta di Modena – Il piano di Tigran Hamasyan in ricordo del popolo armeno. (13 mag 2015)

MODENA. Si apre proprio a Modena questa sera il tour in Italia del jazzista armeno Tigran Hamasyan. Il musicista sarà ospite della rassegna “L’Altro Suono” nella chiesa di San Carlo dove prima del concerto ci sarà anche un incontro con l’ambasciatore in Italia della repubblica di Armenia Sargis Ghazaryan che alle 20 rivolgerà un breve saluto al pubblico. Alle 21 il concerto del pianista che presenta in prima italiana un nuovo progetto dedicato all’Armenia insieme al coro da camera di Yerevan. La tournée di Tigran, che si concluderà a New York a dicembre 2015, proseguirà in numerose altre città fra le quali Strasburgo, Praga, Lione, Istanbul, Londra e Los Angeles. Lo spettacolo, dopo il concerto di Jordi Savall dello scorso 21 aprile, costituisce il secondo appuntamento presentato da l’Altro Suono in ricordo dei cento anni del genocidio armeno. Continua

Osservatorio balcani e caucaso – Azerbaijan: il silenzio degli innocenti (13 mag 2015)

Ad un mese dai Giochi olimpici europei che si terranno nella capitale azera Baku, decine di donne e uomini, attivisti e oppositori al governo, sono in carcere e messi a tacere. A preoccupare però è anche il silenzio da parte della comunità internazionale su questa questione

Il 24 giugno 2014 durante una sessione a Strasburgo dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (PACE), un giovane attivista, Rasul Jafarov, presentò una lista dettagliata dei prigionieri politici in Azerbaijan.

L’elenco era stato compilato da un gruppo di lavoro apposito costituito da attivisti per i diritti umani e che comprendeva lo stesso Jafarov, Leyla Yunus e Intigam Aliyev.

Il prossimo 24 giugno sarà trascorso un anno da quando quest’elenco è stato consegnato alla comunità internazionale. Ma, più che optare per un cambio di politica, e liberare tutti i prigionieri politici, il governo dell’Azerbaijan non ha fatto altro che allungare quella stessa lista, includendone anche gli autori ed altri giornalisti e attivisti di rilievo.

Quest’anno, il 24 giugno, segnerà anche l’arrivo in Azerbaijan di atleti da 50 paesi diversi, che competeranno in gare di nuoto, basket, beach soccer, pallavolo e molti altri sport nella prima edizione dei Giochi olimpici europei, che si terranno proprio a Baku, la capitale del paese, dove sono incarcerati molti dei prigionieri politici.

Rasul Jafarov, che presentò la lista dei prigionieri un anno fa presso il Consiglio d’Europa, avrà scontato per allora due mesi della condanna a sei anni e mezzo di carcere comminatagli il 16 aprile del 2015 dalla Corte di Baku per crimini gravi, nonostante vi fossero prove manifeste che dimostravano la sua innocenza. Continua