CERIMONIA DI COMMEMORAZIONE DEL 110° ANNIVERSARIO DELA GENOCIDIO ARMENO A ROMA IN PIAZZA LORENZINI – GIARDINO DEL GENOCIDIO ARMENO IN PRESENZA DELLE ISTITUZIONI

Il 29 aprile 2025, in occasione del 110° Anniversario del Genocidio Armeno, nel giardino intitolato al “Genocidio degli Armeni” a Roma, si è tenuta una cerimonia di commemorazione delle vittime di quel che viene definito il primo genocidio del XX secolo, il primo crimine contro l’umanità. L’evento è stato promosso dal Consiglio per la Comunità Armena di Roma in collaborazione con il Comune di Roma e le Ambasciate di Armenia in Italia e presso la Santa Sede.
Il giardino adiacente Piazza Augusto Lorenzini è stato inaugurato 15 anni fa il 28 maggio 2010, e da allora ha riunito diverse volte, attraverso l’impegno del Consiglio per la Comunità Armena di Roma, la società politica e civile della capitale per rendere omaggio ai martiri del Genocidio Armeno.
La commemorazione di ieri è iniziataa alle ore 19:15 con gli inni nazionali di Italia e Armenia, seguiti da una preghiera da parte dei Rappresentanti delle Chiese armena apostolica e cattolica e da un discorso di apertura del Rappresentante del Consiglio per la Comunità Armena a Roma. Sono poi intervenuti l’Ambasciatore armeno in Italia Vladimir Karapaetyan, il Rappresentante del Sindaco di Roma On.le Federico Rocca, il Rappresentante del Gruppo Parlamentare di Amicizia Italia-Armenia, l’Onorevole Andrea Casu, e l’ex eurodeputato e già vice presidente del Parlamento Europeo Fabio Massimo Castaldo.
I relatori hanno sottolineato in particolare:
– L’importanza della memoria storica per prevenire i crimini contro l’umanità, ricordando le parole di Papa Francesco nella Basilica di San Pietro dieci anni fa, quando, riferendosi al Genocidio Armeno, disse: “… laddove non sussiste la memoria significa che il male tiene ancora aperta la ferita; nascondere o negare il male è come lasciare che una ferita continui a sanguinare senza medicarla “.
– I lunghi mesi di assedio di oltre 120.000 armeni nel Nagorno-Karabakh nel 2023 e la successiva pulizia etnica degli armeni dalla loro terra natale abitata per millenni, cosi come la detenzione illegale dei leader dell’Artsakh e di altri prigionieri di guerra.
– L’importanza di una pace giusta, che in questo caso significa il ritorno degli armeni dell’Artsakh nella loro patria, che sono stati costretti ad abbandonare.
– Sono stati condannati i tentativi di distorcere la storia delle chiese armene, del patrimonio religioso e culturale armeno, la distruzione e la profanazione di chiese e monumenti armeni millenari, allo scopo di cancellare ogni traccia del cristianesimo armeno.
– Si è parlato dei pericoli del silenzio e dell’indifferenza, di come gli interessi e convenienze a volte prevalgono rispetto ai valori quali libertà, uguaglianza e fraternità.
– Ed è stata espressa gratitudine a tutti quei Paesi, e in particolare all’Italia e alla capitale Roma, che hanno dimostrato la loro vicinanza e solidarietà al popolo armeno e hanno riconosciuto e condannato quanto accaduto nel 1915.
– E’ stato anche sottolineata l’importanza degli attori del mondo politico, accademico, culturale e diplomatico nel mantenere viva la memoria, ringraziando tutti coloro che si sono adoperati in un modo o nell’altro per fare la loro parte.
Alla cerimonia di commemorazione ha partecipato anche l’Ambasciatore della Repubblica di Armenia presso la Santa Sede, Boris Sahakyan. All’evento hanno preso parte inoltre la Rappresentante del Gruppo Parlamentare di Amicizia Italia-Armenia, on. Federica Onofri, il Rettore del Pontificio Collegio Armeno Monsignor Khatchig Kouyoumjian, insieme ai seminaristi, il Rev Padre Bsag Tepirjian, il Rev P. Atanas Manvel Sargsyan , Arciprete della Chiesa Apostolica Armena, parlamentari italiani, i membri dello staff delle Ambasciate armene in Italia e presso la Santa Sede, rappresentanti della Comunità armena e amici italiani
La cerimonia si è conclusa con un inno dedicato al Martire del Genocidio Armeno, il Beato Ignazio Maloyan, la cui canonizzazione sarà decisa nei prossimi mesi, e con la deposizione di corone di fiori sotto la targa commemorativa del “Genocidio degli Armeni”, seguita da un minuto di silenzio in memoria delle vittime armene.
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