Dopo 15 anni in una gabbia il leone più triste del mondo inizia la sua nuova vita in un santuario (Greenme 24.02.23)

Un leone di nome Ruben ha trascorso tutta la sua vita in una gabbia in uno zoo in Armenia e gli ultimi 5 anni in completa solitudine dopo che la struttura ha chiuso i battenti. Ora verrà trasferito in un santuario in Africa dove potrà vivere libero sotto osservazione degli esperti

Ha 15 anni Ruben, un leone nato in cattività e detenuto all’interno di una piccola gabbia di uno zoo in Armenia fin quando la struttura non ha chiuso al pubblico. Mentre gli altri animali sono stati trasferiti in altri parchi zoologici, lui è rimasto per 5 anni in completa solitudine.

In tantissimi lo hanno soprannominato il “leone più triste del mondo”, lasciato indietro nella sua gabbia in Armenia, l’unico ambiente che ha sempre conosciuto, ma nel silenzio più profondo. Non ha sentito altri suoni se non il suo ruggito e i passi di qualcuno che lo nutriva. Non conosce null’altro se non le sbarre e il cemento.

Ha i denti rotti e incrinati, problemi neurologici e le suo ossa scricchiolano. Non c’è da sorprendersi viste le condizioni in cui è stato detenuto finora. Tutto questo ha reso ancora più urgente il suo salvataggio. A seguire Ruben è stata l’associazione Animal Defenders International che si è occupata del suo trasferimento in una fondazione per orsi in Armenia dove trascorrerà un periodo di quarantena prima di arrivare in Sudafrica.

Nel continente africano, la terra a cui Ruben appartiene, la ONG gestisce un santuario per grandi felini sottratti da zoo e circhi. Qui il leone potrà osservare i suoi simili e relazionarsi passo dopo passo con loro.

Ruben avrà un habitat con più sezioni in modo che possa avere costantemente accesso a più spazio man mano che i suoi movimenti migliorano. Avremo bisogno di ricostruire le piattaforme e altri arricchimenti per soddisfare i suoi bisogni immediati, ad esempio gradini bassi e larghi attorno alle piattaforme, e smettere di usare alcuni giocattoli fino a quando il collo e la colonna vertebrale non saranno stati valutati, scrive ADI.

I suoi problemi di salute non gli impediranno di iniziare una nuova vita. Nel santuario camminerà sull’erba per la prima volta, ascolterà i suoni della natura, si sdraierà al sole e sentirà il vento sulla sua criniera.

I rappresentanti di Animal Defenders International contano che Ruben possa arrivare in Sudafrica intorno a marzo. Bisognava infatti organizzare il viaggio una volta in possesso dei permessi di importazione ed esportazione CITES e il trasporto verso il santuario.

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