ED ORA I GUERRAFONDAI ATLANTISTI VOGLIONO ATTACCARE L’AZERBAIJAN (Electomagazine 11.04.24)

“Vincenzo io t’ammazzerò. Sei troppo stupido per vivere”. Forse qualcuno ricorda ancora il brano di Alberto Fortis, “Milano e Vincenzo”. Non sappiamo quanti – ai vertici della NATO e dell’Unione europea – si chiamino Vincenzo. Ma la stupidità dilaga. E sono così stupidi, ed anche profondamente ignoranti, da non rendersi conto di ciò che stanno combinando.

La loro ossessione è la Russia, e questo è evidente. In subordine la Cina e l’Iran, nell’ordine che ciascuno preferisce. Ma è Mosca l’obiettivo primario. Dunque qualche genio ha festeggiato perché ormai l’Armenia è stata strappata all’egemonia russa e sta marciando festosa verso lo schieramento atlantisti, pronta ad entrare a pieno titolo nell’Occidente collettivo.

Sino a qui nulla di particolarmente problematico. Le aggregazioni geopolitiche non sono stabili e immutabili. Peccato che, travolti dall’hybris per il successo ottenuto, gli stupidi abbiano subito pensato di riempire di armi Erevan. Dimenticando che l’Armenia ha appena concluso un conflitto con l’Azerbaijan. Ed a Baku non hanno preso proprio bene questo progetto atlantista. Perché armare Erevan significa minacciare Baku. Non è che sia proprio tanto difficile da capire.

Così come non dovrebbe essere troppo difficile da capire che minacciare l’Azerbaijan significa far infuriare la Turchia.  Che, non a caso, ha già replicato assicurando che per ogni arma fornita dagli atlantisti all’Armenia, la Turchia ne fornirà 3 all’Azerbaijan.

Ovviamente i mercanti di armi festeggiano. Insieme ai politici che fungono da procacciatori d’affari. Però gli stupidi gongolanti dimenticano un po’ di cose. In primis la Turchia è un Paese NATO e un conflitto interno all’alleanza sarebbe un regalo a Mosca. Inoltre l’Azerbaijan rappresenta un interesse diretto di Ankara. Non come i palestinesi per i quali Erdogan si batte solo a parole mentre continua a commerciare con Israele. Dunque Baku non deve essere toccata. Ma i cialtroni guerrafondai dimenticano anche che, per sostituire il gas russo, si è fatto ricorso al gas azero. Dunque un conflitto metterebbe a rischio l’approvvigionamento di gas, a partire dall’Italia con il Gasdotto Tap. Certo, ci sarebbe sempre quello algerino, del Paese più filo russo dell’Africa del Nord.

Indubbiamente Fortis potrebbe trovare grandi fonti di ispirazione tra NATO e UE..

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